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Ulss 7. Operatori e integrazione scolastica, nel bassanese i sindaci incontrano i genitori. Nell’Alto Vicentino Balzi nega il calo delle ore. Lo speciale

La cosa che più fa male  della vicenda degli operatori per l’integrazione scolastica dei bambini-ragazzi disabili sono le dichiarazioni del presidente della conferenza dei sindaci Franco Balzi, che con tanto di comunicato stampa, dà dei bugiardi a genitori e addetti ai lavori, che in questi giorni hanno espresso preoccupazione per il nuovo bando. Nell’Alto Vicentino i genitori dei disabili non possono nemmeno essere preoccupati.

“Ci siamo sentiti traditi da Franco Balzi che sa benissimo quello che sta accadendo, al quale ci eravamo rivolti per primo affinchè intercedesse con l’Ulss 7 perchè non esternalizzasse per intero un servizio che richiede qualità, attenzione e competenza professionale per la categoria di soggetti fragili e delicati a cui è rivolto”. A parlare è un addetto ai lavori, che ha espresso delusione per la presa di posizione di Balzi, che l’altro ieri ha diramato un comunicato stampa, con cui dà dei bugiardi anche al consigliere regionale Chiara Luisetto, Carlo Cunegato e Giorgio De Zen (consiglieri di minoranza del comune di Schio), che per primi avevano portato alla luce la vicenda di un bando che ha creato forte malcontento.  Eppure il comunicato parla chiaro e Balzi definisce le caratteristiche del bando addirittura migliorative del servizio per i bambini disabili. “Ho letto con attenzione le sue parole – continua l’operatore – , stentavo a credere che le avesse messe nero su bianco. Balzi sa benissimo che quel bando non rappresenta la qualità del servizio. E’ vero, farà in modo che gli operatori della cooperativa vengano pagati anche nelle ore che il bambino dovesse essere assente, ma era anomalo che prima non accadesse. Dov’erano i sindaci quando gli operatori della cooperativa restavano senza compenso quando i loro alunni non andavano a scuola? Hanno fatto finta di niente e ben venga che da ora in poi non sia così, ma Balzi  omette di dire quello che è il vero nodo della vicenda: esternalizzando il servizio degli operatori scolastici, che fine faranno quelli che fino ad ora si sono occupati dei bambini disabili a scuola? Che si sono formati con corsi, che si sono specializzati per anni e saranno destinati ad altro incarico, lasciando tutto nelle mani degli oss di una cooperativa, che magari non saranno all’altezza della situazione. Come fa a dire che che non è vero che ci saranno tagli ? Il suo comunicato è una difesa sfrenata di una Ulss 7 che ha preso già la decisione, senza passare dai sindacati, dai genitori e che è stato presentata in maniera frettolosa e in maniera da convincere i sindaci che si andasse verso il miglioramento. Ma Balzi le cose le sa, gli sono state spiegate e sa che nell’intera Ulss7 esistono 18 operatori assunti, che sono un punto fermo per le famiglie, per bambini che hanno bisogno non di un servizio di cooperativa, ma di personale altamente specializzato. Per quanto il contratto sia favorevole per fare restare le oss, rimane pur sempre un contratto con una cooperativa”.

Ci si chiede se davvero i sindaci fossero ignari di tutto. Una volta gli operatori addetti alla disabilità erano una cinquantina. Tra pensionamenti e trasferimenti, anche decisioni di abbandonare da parte di qualcuno, oggi sono 18. Qualcuno è pronto ad andare in un centro diurno con disabili adulti, altri non vogliono rinunciare a fare quello che per cui si sono preparati.

Il nuovo bando ha fatto insorgere tantissimi genitori, che sono stanchi di non essere ascoltati, nonostante Balzi dica che i tavoli della disabilità sono a disposizione di madri e di padri. “Bell’ascolto quello  di essere accusati di non dire la verità – dichiara mamma Elena . – La verità è che si fa leva sulla nostra stanchezza, sulla nostra rassegnazione, sul nostro disagio emotivo per una vita difficile. Se mio figlio non avrà un operatore adeguato io non lo manderò certo a scuola e verrà negato un diritto a me, che non potrò andare a lavorare e a mio figlio, che ha diritto a stare con i suoi coetanei. Quello che mi delude è l’atteggiamento dei sindaci dell’Alto Vicentino che anzichè provare a comprenderci, ci danno dei bugiardi. Nel bassanese i sindaci hanno incontrato i genitori, noi non possiamo fiatare, non possiamo protestare. Ma probabilmente questa è gente che non ha la minima idea di cosa sia la disabilità, di quanto bisogno noi genitori abbiamo di mandare a scuola i nostri figli non solo per integrarli, ma anche per poter andare a lavorare. Nell’Alto Vicentino conviviamo da sempre con l’avvicendarsi di cooperative che hanno prodotto quella discontinuità dannosa per la crescita dei nostri bambini. Un operatore non fa in tempo a conoscere il suo studente speciale che ne arriva subito un altro. E noi a subire lo stress di quel cambiamento che è un trauma per il bambino e per noi. La situazione non è mai stata florida”.

La testimonianza dell’operatrice che ha abbandonato

“Ho sempre amato lavorare con i bambini disabili, ma ad un certo punto ho dovuto abbandonare perchè non solo ero pagata 5 euro l’ora, ma dalla cooperativa iniziale sono finita nell’ultima, dove non c’era più il minimo dell’organizzazione. Per quanto il distretto Disabilità facesse i salti mortali, non si lavorava serenamente e non era giusto intanto per i bambini che seguivo. Ho lasciato per un lavoro da dipendente, ho cambiato completamente ambiente e mai ritornerei indietro. Non per i bambini che hanno arricchito la mia vita e sono rimasti nel mio cuore, ma per l’involuzione che ha avuto tutto. Quando iniziai, ricordo che veniva la psicologa a scuola, ci diceva come interagire con i bambini, ci insegnava come comportarsi in caso di comportamenti problema. Avevamo una piccola formazione. Ma sto parlando di più di 10 anni fa. Man mano siamo stati abbandonati a noi stessi con casi gravi da seguire, con la responsabilità di studenti troppo delicati. Non me la sono sentita più e oggi faccio altro. Credo che la mia storia sia identica a quella di tante altre operatrici che sono scappate non solo perchè sottopagate, ma per quello che vi ho raccontato”.

I centri estivi

In questi giorni, sono arrivate tante lettere alla redazione di Altovicentinonline e molti genitori speciali parlano di mancata copertura delle ore. A raccontarlo è mamma Maria Rosaria: “Mentre tutti i bambini potevano frequentare i centri estivi fino alle 18, mio figlio doveva andare via alle 13 perchè non c’era l’operatore nel pomeriggio. Ho sempre fatto finta di niente, ma era una vera e propria discriminazione per il mio bambino, a cui piaceva tanto stare nel centro estivo. Per lui era un’occasione importante di crescita perchè un centro estivo è pieno di stimoli. Ci siamo sempre adeguati, i nostri figli non hanno mai fatto attività pomeridiane, prima del Covid a Thiene c’era prima la Piccola Oasi, poi Ca’ Dotta. Ora niente, il vuoto assoluto. Le parole dure di Balzi ci hanno fatto male, ci hanno umiliati e ci hanno fatto capire che non abbiamo nemmeno diritto all’ascolto, che veniamo silenziati. Il suo comunicato parla chiaro, il tono è a tratti feroce. Ho letto che ha fatto un post su facebook dicendo che i sindaci non hanno mai fatto mancare i soldi per il servizio d’integrazione scolastica, ma chi ha mai parlato di questo? Anzi, sappiamo che i comuni sganciano cifre abbondanti per i nostri figli, ma loro devono ascoltarci e rasserenarci, non darci dei bugiardi. Che modi sono questi? Anche noi votiamo, anche noi siamo al centro di diritti importanti e se pensa di mortificarci solo perchè chiediamo chiarezza per placare la nostra ansia, sappia che domani saremo dal Ministro Locatelli. Siamo sicuri che il ministro sarà più umile e disposto all’ascolto di lui. I nostri bambini non meritavano questo trattamento.

L’apertura dei sindaci del bassanese

Nei giorni scorsi, dei genitori i cui figli sono in carico nel distretto 1 dell’Ulss 7 hanno incontrato dei sindaci del comprensorio. Tra loro, c’è stato chi ha ascoltato le storie e la preoccupazione di queste mamme e padri a cui sembra non importare nulla invece, nell’Alto Vicentino. C’è stata una volontà di comprendere di più la vicenda e anche se è subentrata la rassegnazione, almeno non sono stati presi per bugiardi. Magari il bando passerà con i dubbi che restano legati al futuro, ma almeno c’è stato chi ha mostrato più rispetto.

 

Il comunicato del Presidente della Conferenza dei Sindaci del distretto 2 dell’Ulss 7 (a seguire quello di Chiara Luisetto del Pd e di Coalizione Civica)

Balzi: “Nessun taglio all’assistenza scolastica per i bambini con disabilità: l’obiettivo vero è di migliorare il servizio”

La volontà di tutti i Sindaci dell’Ulss 7 Pedemontana – a cominciare da Franco Balzi, Presidente della Conferenza dei Sindaci – è di migliorare il servizio di assistenza scolastica a favore degli alunni con disabilità ed è in tale direzione che si sono mossi nei mesi scorsi, quando si è prospettata la scadenza del nuovo bando. Nessun taglio del servizio dunque, come erroneamente affermato da qualcuno, ma anzi l’impegno convinto per migliorare un ambito che per gli amministratori dei Comuni dell’Ulss rappresenta da sempre una priorità.

I cambiamenti introdotti con la nuova proposta della Direzione Ulss – presentati e discussi a più riprese sia nell’Esecutivo che nel Comitato – puntano a ridurre alcune criticità registrate in questi ultimi anni. “E’ fondamentale – afferma il Presidente – dare una garanzia di continuità agli operatori coinvolti, superando una gestione precaria, che ha determinato un forte turnover del personale e una crescente difficoltà a trovare queste figure professionali, che al pari di medici ed infermieri iniziano a scarseggiare.

Le circa 160 mila ore alla base della nuova gara – calcolate sulla base del monte ore medio realmente erogato in questi ultimi anni – garantiranno ai 550 alunni seguiti nei due distretti una base di partenza certa. La Direzione Ulss – aggiunge – ci ha assicurato che il capitolato di gara garantirà un ulteriore incremento del 50%, che servirà a dare risposte a situazioni nuove (ogni anno si registrano almeno una dozzina di nuove richieste) o a potenziare gli interventi per quelle situazioni individuali che i servizi socio sanitari andranno ad evidenziare come necessari.

“Con questa decisione – spiega Balzi – i Comuni confermano il loro impegno, che non è mai venuto meno in questi anni così difficili, nonostante il forte impatto sui propri bilanci: nessun sindaco lavora per la riduzione del servizio di integrazione scolatica, anzi!”.

“È certamente nostro compito vigilare sulla corretta impostazione e sulla successiva gestione da parte dell’Ulss: per farlo siamo come sempre aperti al confronto con i familiari, nelle sedi istituzionali come il Tavolo specifico del Piano di Zona, ma anche in ogni altro momento di dialogo costruttivo, orientato alla comune ricerca di soluzioni efficaci”.

Ulss 7 Pedemontana, servizio di integrazione scolastica. Luisetto (Pd): “Il nuovo bando riduce le ore e impoverisce il servizio”.

“La scelta dell’Ulss 7 di riorganizzare il servizio di integrazione scolastica, a supporto degli studenti con disabilità, porta ad un taglio di ore complessivo che penalizza studenti e famiglie”. Il commento è della consigliera regionale del Pd Veneto, Chiara Luisetto.

“Se è vero che quelle tolte dai vertici dell’Ulss sono ore storicamente non utilizzate, il loro taglio porterà comunque a riparametrare al ribasso quelle effettivamente disponibili. Con la conseguenza che ce ne saranno meno per gli operatori socio-sanitari e quindi per i ragazzi. Un appalto che, rispetto al recente passato, prevede 30 mila ore in meno di servizio, non può che generare un impatto negativo. Bene che sia previsto il sabato e che con la nuova gara venga premiata la qualità. Ma la riduzione delle ore combinata con l’aumento di bambini con sempre maggiori criticità sanitarie, produce inevitabilmente un impoverimento del servizio”.

“Ci sono molti punti interrogativi che hanno bisogno di risposte: se ad esempio si verificheranno meno assenze dei ragazzi per malattia rispetto agli scorsi anni, come verrà garantita la copertura? E le ore disponibili per i centri estivi, sollievo importante per la gestione della disabilità nel periodo di chiusura delle scuole, che fine faranno? È del tutto probabile – conclude Luisetto – che a farne le spese saranno proprio i ragazzi, che accanto all’insegnante di sostegno hanno bisogno del supporto essenziale di operatori ed operatrici specializzati e di educatori ed educatrici, il cui ruolo va valorizzato e potenziato. Aumentano i bisogni, non si taglino i servizi”.

Le parole di Cunegato e De Zen

Segnaliamo con preoccupazione la decisione dell’Ulss 7, vista la scadenza dell’attuale appalto, di indire un un bando per gli operatori sociosanitari che lavorano nelle nostre scuole nell’integrazione scolastiche, che pare destinato a peggiorare ulteriormente il servizio.

Nelle nostre scuole esistono gli insegnanti di sostegno, tuttavia gli studenti con una disabilità grave hanno una copertura massima di 18 ore. Le altre ore vengono coperte dagli operatori sociosanitari. Stiamo quindi parlando di un servizio fondamentale, indispensabile, per garantire la frequenza scolastica, diritto inscritto nella Costituzione e cifra della civiltà, agli studenti più fragili.

Il nuovo bando va nella direzione della esternalizzazione totale del servizio, di fatto ponendo fine anche all’esistenza di quei pochi operatori ancora assunti direttamente dall’Ulss. Questo significa colpire al cuore la continuità anche per queste figure. La continuità è un elemento fondamentale per garantire la qualità del servizio quando si lavora con le persone fragili. L’esternalizzazione, che significa privatizzazione, affidamento alle cooperative, diventa così totale in tutta l’Ulss 7. Ricordo che il trattamento dei lavoratori, per come è strutturato l’appalto vigente, è un vero e proprio sfruttamento. Gli operatori, quando lo studente non viene a scuola (e questo capita spesso con chi ha una situazione di gravità), non vengono pagati. Una specie di cottimo. Questo ovviamente determina un turnover altissimo, che, come dicevamo, compromette già la qualità del servizio.

La cosa più grave è che il bando sembra prevedere una diminuzione delle ore per l’integrazione scolastica da 190mila a 157mila. Circa 32mila ore in meno! L’Ulss dice di voler risolvere il problema degli operatori passando da un contratto ad ore ad un canone predefinito, ma mi spiegate come questo sia possibile diminuendo le ore totali?

Ciò che ci hanno segnalato famiglie e operatori è davvero preoccupante: il rischio è che molti ragazzi non riusciranno più ad avere la copertura totale del tempo scuola per tutto l’orario scolastico. Questo significa privarli del diritto all’istruzione. Una cosa vergognosa. Il rischio concreto inoltre è di appesantire ancora di più quelle famiglie, già in grande difficoltà, sulle quali peserà il taglio del servizio. Privare le persone più fragili e le loro famiglie di un diritto essenziale è davvero incivile.

Carlo Cunegato, Coalizione Civica Schio

Giorgio De Zen, Coalizione Civica Schio