Arrivavano anche dall’Alto Vicentino, in trasferta in Calabria, attraverso viaggi ben organizzati, con lo scopo di cacciare uccelli protetti da rivendere nei ristoranti e cucinare per le cene d’eccezione. I “turisti” cacciatori potevano contare anche sull’appoggio di ‘colleghi’ calabresi e si sa, i meridionali hanno il culto dell’ospitalità, quindi, non solo offrivano soggiorno, ma li portavano nei boschi a cacciare. Addirittura, fornivano le armi e li aiutavano per la spedizione al nord di tutta la selvaggina illegalmente abbattuta, sui bus di linea.
I pacchi confezionati venivano caricati su autobus di linea come normalissime spedizioni, con i dipendenti delle società di autolinee ignari di tutto.
L’operazione ha smascherato una vera e propria organizzazione dedita a tale attività illegale frutto di una lunga e mirata azione investigativa con servizi di osservazione, controllo e pedinamenti culminata nei giorni scorsi con l’intervento dei militari che hanno bloccato i quattro uomini in un piazzale a Corigliano Calabro, mentre caricavano su un autobus, in partenza per il Nord Italia, alcuni pacchi risultati contenenti l’avifauna posta poi finita sotto sequestro.
di Redazione Alto Vicentinonline