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Thiene-Villaverla. Nomadi nel cantiere della Pedemontana: “Proteggiamo le ruspe”

Un pezzo di terra espropriato per i lavori della Pedemontana Veneta, tra i comuni di Thiene e Villaverla, dei nomadi accampati col bene placito della ditta che lavora sul cantiere: in cambio dovevano sorvegliare le ruspe di notte.

Una situazione che, stando ai racconti di chi abita in Via Ca’ Magre, durava da un paio di mesi ma che finora nessuno aveva segnalato, come quanto riferito dal Comandante Giovanni Scarpelli, che subito ha provveduto ad inviare una pattuglia sul posto per verificarne la presenza.

I fatti
La notizia della presenza dell’accampamento in via Ca’ Magre è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, in Comune a Thiene durante la presentazione dei neo eletti presidenti di comitato di quartiere. E’ stata la rieletta Silvia Carollo a riportare la preoccupazione dei cittadini di Rozzampia, che abitano a pochi passi da quel terreno scelto come base da dalla famiglia di nomadi.

Notizia che in meno di un’ora è arrivata al primo cittadino di Villaverla, Ruggero Gonzo che ha subito interpellato il comando di polizia locale NordEst Vicentino: “Abbiamo ricevuto solamente  oggi, per la prima volta, la segnalazione fatta dal sindaco di Villaverla – spiega Scarpellini –  Quando i rom hanno visto arrivare la nostra pattuglia sono rimasti sorpresi perché, come hanno poi spiegato, erano stati autorizzati, a loro dire, a sostare dalla società che sta lavorando sul cantiere della Pedemontana Veneta: in cambio dovevano controllare che non accadesse nulla alle ruspe ed agli altri mezzi, durante la notte”.

Sgombero immediato
Un terreno espropriato che la famiglia rom dovrà lasciare, pure ribadendo quegli accordi verbali che avevano preso con la ditta di scavi e costruzioni. “Hanno capito che là non ci possono stare e stanno già raccogliendo le loro cose – precisa il comandante della polizia locale NordEst Vicentino – Nel giro di qualche ora se ne andranno da via Ca’ Magre”.

Una storia che si ripete nell’alto vicentino con uno sgombero volontario, solitamente entro 48 ore, coi nomadi che lasciano il territorio comunale del momento, per spostarsi di qualche chilometro, lasciando a terra rifiuti e un grande senso di insicurezza tra i cittadini.

P.V.
(foto di repertorio)