di Paola Viero e Natalia Bandiera. La salata multa all’enoteca Papillon con la rimozione del plateatico, nonostante il volere del sindaco che vorrebbe non se ne parlasse sui giornali, tiene banco in città. L’opinione pubblica si è divisa in due: da una parte chi lamenta il mortorio thienese, facendo i paragoni con la vicina Marostica che ogni sera ospita cantanti e artisti di livello internazionale, e dall’altra chi rivendica il diritto al riposo dopo una certa ora.
Un tema di grande attualità anche nelle altre città, ma che sembra infastidire non poco Giampi Michelusi che si ritrova nel mezzo della querelle e non prende posizione. Nel frattempo Andrea Pettinà, gestore del Papillon, ha inviato una pec al Suap del Comune di Thiene chiedendo una proroga della revoca del plateatico: “dovrei potere così tenere i miei tavolini per altri 15 gg-dichiara Pettinà- Nel frattempo mi sono già confrontato con 3 tecnici acustici e un legale: mi hanno detto che questa cosa doveva essere bloccata sul nascere-continua-Quanto accaduto, prima con la multa e poi con l’avvio di procedimento di revoca del plateatico, rischia di diventare un precedente per tutti i baristi di Thiene: così rischiamo di finire sulla strada. Per me, l’enoteca, rappresenta la fonte di reddito della mia famiglia e dei miei dipendenti”. Nella voce di Pettinà c’è la delusione di chi mette del suo per rendere viva una città che, senza certe attività, potrebbe diventare un mortorio. Resta doveroso ricordare che la multa, a carico del Papillon e che va da 1 a 10mila euro (duemila se paga ‘subito’) è scaturita per lo sforamento di 1 decibel il valore limite differenziale notturno fissato in 3 decibel.
Tutto in forza di un regolamento comunale, in fatto di acustica, che probabilmente dovrebbe essere cambiato. Un barista thienese, che preferisce restare anonimo perché teme di fare un torto al sindaco nel parlare con la stampa, si lascia andare ad uno sfogo e confida: “il sindaco se è veramente a favore della movida deve cambiare il regolamento comunale e prendere posizione. C’è ad esempio l’articolo 57 di questo regolamento che potrebbe essere cambiato. Lo trovo restrittivo per noi esercenti e la sua modifica ci tutelerebbe.”
Dopo l’articolo sulla multa al Papillon, sulla pagina Facebook del nostro giornale si sono scatenati i commentatori della rete. Molti si sono scagliati contro il Comune di Thiene, scatenando la reazione del sindaco che, come fosse un mantra, non si è stancato di ripetere che quanto fatto dal Suap è un “atto dovuto”. Come a scansare quel sentirsi ‘imbarazzato’ per una multa che lo stesso Michelusi ha giustificato non essere una decisione del Comune, ma della legge. Ovvero la conseguenza della lamentala di un cittadino, intollerante al vociare degli avventori dell’enoteca.
Il problema, tuttavia, è molto più ampio a Thiene. Le chiamate alle forze dell’ordine sarebbero non poche, anzi. Numerose. Per quello che qualcuno definisce disturbo al proprio diritto di vivere nel silenzio. “Che vadano a vivere nel Summano”, ha commentato qualche lettore di Altovicentinonline. E ancora: :”che non prendano casa in centro se non vogliono sentire i grilli già alle 9 di sera”, “Thiene già è morta…e allora si vivessero in centro a Bassano o a Marostica?”.
Pare che anche a Schio i rapporti di convivenza tra residenti e bar non siano dei migliori. Anzi, anche lì sarebbero numerose le chiamate alle forze dell’ordine. Ciò nonostante il sindaco Valter Orsi, così pare, sembra abbia preso posizione incentivando le attività economiche del centro storico. Il tutto sollecitando i cittadini ad essere meno intolleranti nei confronti di chi il centro lo rende vivo, creando quella movida che fa andare altrove i propri giovani. Senza svuotare la propria città, insomma.
La posizione di Ascom. Nel frattempo, al gestore del Papillon, arriva il sostegno di Fabio Zardo, presidente della delegazione thienese centro di Ascom: “Stiamo vivendo un momento storico e critico per tutti, con attività che non vogliono mollare, altrimenti rischiamo la desertificazione di Thiene-continua-. Conosco bene il gestore: anche lui si è messo in gioco per creare attrazione sulla nostra città, dandole un’immagine che non abbia nulla da invidiare a paesi vicini-continua-Spiace per quanto accaduto ma auspico che i cittadini possano capire le motivazioni che spingono i pubblici esercizi a continuare a lavorare e, nel caso specifico, a mantenere quella frequentazione serale che Thiene si merita, nel rispetto delle regole e di chi vi abita-conclude-Con l’amministrazione comunale abbiamo sin da subito avviato un dialogo per far vivere la città e abbiamo trovato un buon riscontro col sindaco Michelusi che si è sempre dimostrato ben disposto con noi. Mi auguro che la vicenda del plateatico possa risolversi senza arrecare danno a nessuno e invito tutti, pubblici esercizi e residenti, a far vivere più che mai la nostra città”.
Thiene. Bar rumoroso, scatta misura ‘antimovida’: Comune revoca il plateatico