Lì dove doveva regnare l’inclusione e la condivisione, ‘governa il caos’. Non solo del branco di ragazzi che da tre anni tolgono la tranquillità a chi abita nel quartiere, ma anche dal vandalismo che ne deturpa l’impianto sportivo. Ai Cappuccini di Thiene la piastra Miotto  si presenta marchiata da scritte, sporcizia, simboli fallici, recinzioni e canestri rotti. Non solo quindi schiamazzi, musica a palla, bestemmie ed aggressioni. “Cosa aspettano ad agire”? chiedono alcuni abitanti della zona che la sera si trovano la piastra illuminata, “sforzano il coperchio anche se c’è il lucchetto e si accendono le luci”.

Sembra non esserci davvero pace per chi abita nei dintorni dell’impianto sportivo di via Trentino. Non più tardi di tre settimane fa l’incontro con l’assessore comunale Marina Maino: “il quinto incontro- precisa Diego Sartori, residente del posto-Aspettiamo ancora un riscontro concreto a tutti questi vis-à-vis, ovvero quanto meno l’installazione di una cartellonistica adeguata, rimodulare gli orari della piastra e più controlli.

Ancora meglio se con un guardiano perché la situazione non sta migliorando ed è da tre anni che patiamo tutto questo-continua, precisando come qualcosa sia un po’ cambiato da quando sul nostro giornale ha raccontato cosa accade nel quartiere-adesso la pattuglia della Polizia Locale arriva in 10 minuti, e di questo ringrazio il ff.Comandante Lunardon. Gli agenti parlano con loro che chiaramente smettono, ma poi tornano e si ricomincia da capo”. Restano, appunto, le bestemmie, la musica a tutto volume e le urla anche offensive che fanno scattare le telefonate al Comando di via Rasa, spiega ancora Diego Sartori: “in barba all’art 6 bis del regolamento comunale di polizia urbana questi ragazzi continuano  nel loro atteggiamento e in più, non contenti, suonano ai nostri campanelli quasi come una sfida”. 

Un suo denunciare che riportava anche dei gravi fatti che sarebbero accaduti alla piastra Miotto. A luglio l’aggressione al vigilante, immortalata da una telecamera privata, che aveva fatto precipitare a sirene spiegate una pattuglia dei carabinieri e in seguito, pare, alcuni tentativi di estorsione nei confronti di altri ragazzi che volevano entrare nell’impianto. 

Vandalizzata piastra Miotto. Una volta vuoto di qualsiasi anima, l’impianto sportivo di via Trentino presenta le sue ferite. Le scritte in bagno sulle pareti e parte della cornice della porta d’accesso divelta, nel campo da basket i canestri con la rete strappata e a penzoloni. Fa bella, anzi brutta, figura il paio di scarpe lanciate e appese alle spalle del campetto da calcio: a terra, giace una soletta abbandonata. Poco più in là una panchina divelta e rovesciata. “E’ uno spettacolo indecoroso” continua Sartori , “possibile che non si riesca a fare nulla per mettere fine a tutto questo? A ridare dignità a questa piastra e tranquillità al quartiere?”.  A onor del vero, comunque, i cestini per la spazzatura sono intonsi: “per forza, la gettano sotto lo skatepark” sottolinea ancora Sartori. In effetti, sotto le rampe c’è un po’ di tutto: dallo skate rotto alle cartacce, dalle lattine alle bottiglie di plastica. Pure una scopa che ha visto tempi migliori.

 

Attorno mozziconi di sigarette e quel che resta di petardi sparati dentro l’impianto sportivo. Ciliegina sulla sorta i disegni fallici, tracciati sul pavimento. “Qua ci dovrebbero venire anche i bambini e si trovano tutto questo. Vi sembra giusto?- conclude- Che dire delle porte da calcio con le reti usate come amache? Delle recinzioni schiacciate o piegate perché entrano anche quando i cancelli dell’impianto sono chiusi o delle luci che si accendono sforzando il coperchio del quadro elettrico?”.

Paola Viero

Thiene. Il branco che spadroneggia nel quartiere tra schiamazzi e aggressioni. Video

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