C’è un tempo per ogni cosa e per il sindaco Giampi Michelusi è il tempo di seminare tra i ragazzi il senso civico, la responsabilità, il senso di appartenenza ad una comunità.
A seguito dell’ennesimo episodio di danneggiamento del patrimonio pubblico ad opera di ragazzi probabilmente solo annoiati, ma puntualmente immortalati dalla videosorveglianza comunale, il sindaco ha incontrato uno degli “artefici” e gli ha fatto omaggio del testo della costituzione italiana e di un libro che racconta di illustri thienesi che hanno contribuito alla lotta di liberazione per l’affermarsi del regime democratico e che tanto hanno fatto per il bene della nostra città.
“La passione con cui i padri costituenti hanno redatto la Costituzione e la storia della resistenza a Thiene in nome della democrazia siano testimonianza e monito per i giovani: la libertà comporta il dovere di onorarla!” È il messaggio che il sindaco intende trasmettere agli adolescenti di Thiene, nella convinzione che la via maestra non sia applicare misure punitive – pur doverose in talune circostanze – ma infondere negli adulti di domani il germe della consapevolezza (anche dell’errore!) e del rispetto, in ogni sua declinazione. Rispettate la città come fosse la vostra abitazione, valorizzatela, amatela, impegnatevi nel volontariato, partecipate attivamente alla sua vita; se in un momento di leggerezza avete assunto un comportamento inadeguato che ha arrecato un danno, insieme si trova il rimedio.
“E’ orgoglioso il primo cittadino del percorso di dialogo che l’amministrazione comunale, anche grazie alla cooperatica Radicà e al consigliere delegato Alaeddine Kaabouri intraprende ormai da anni con molti minorenni thienesi, che arrivano al cospetto del sindaco dopo fatti non belli”.
Sindaco, come arriva all’incontro con questi giovani, che lei definisce annoiati?
E cosa scopre?
“Scopro che nella maggior parte dei casi non sono ragazzi disagiati, ma non ascoltati. Ragazzi che non riescono a relazionarsi con gli adulti in maniera sana, che fanno gruppo con i coetanei da cui si sentono più capiti rispetto al mondo degli adulti. Ma basta davvero poco per farli aprire, comprendere che hanno anche loro tante cose da dire e probabilmente reclamano spazi in cui divertirsi. Spazi per loro, che non riescono ad esprimersi, che preferiscono fare branco per sentirsi più forti e avere un’identità”.
Lei li rimprovera?
“Non ce n’è bisogno perchè quando arrivano in Comune lo hanno già fatto i genitori, che devono pagare i danni commessi dai figli. Madri e padri che arrivano di fronte a me mortificati, che cercano soluzioni. Che si scusano e diventano complici di un’amministrazione che non vuole reprimere, ma fare il bene di questi ragazzini che presi singolarmente sono dei giovani bravissimi, ma che quando sono in gruppo si trasformano. Ragazzi che non conoscono nemmeno il regolamento comunale e sono ignari del fatto che in città esistono regole, che impediscono loro di stazionare ad una certa ora in certe aree isolate di Thiene”.
Cosa sta accadendo ai nostri ragazzi? Che idea si è fatto?
“Manca la parrocchia, mancano spazi dove trascorrere il tempo libero e socializzare. Manca il dialogo con gli adulti e dopo il Covid i nostri adolescenti si sono chiusi in maniera patologica. Gli ingressi in neuropsichiatria infantile ne sono l’emblema. Poi, c’è un incremento di uso di droghe e alcol, ma questo è un fenomeno molto più ampio. Quello che stiamo facendo noi è non lasciare sole le famiglie, non fermarci a constatare un danneggiamento, ad esempio, ma andare fino in fondo alla storia di questi ragazzi, che se presi in tempo e seguiti adeguatamente non lo fanno più. Ripeto, per loro non serve il giustiziere della notte, ma l’ascolto. Colgo l’occasione per il grande lavoro che sta facendo il consigliere delegato Alaeddine Kaabouri, che lavora in silenzio per le nostre generazioni future dimostrando grande impegno, professionalità e amore per la città”.
Cosa augura ai ragazzi di Thiene?
“Un buon agosto, tra le panchine dei parchi cittadini e le piastre sportive dei quartieri, beni di tutta la collettività, ricordando l’importanza del rispetto della disciplina del Regolamento di polizia urbana, indispensabile per una convivenza civile ma anche per la sicurezza di ciascuno”.