Si è discusso ieri a Venezia, attorno al tavolo della Conferenza Regionale dei Servizi, sulla difficile questione Tintess, in una riunione che ha segnato una tappa importante della vicenda. La Conferenza era stata richiesta dal Comune di Thiene che aveva voluto l’incontro per fare il punto della situazione e poter rappresentare le criticità ancora esistenti, allo stato attuale, in città.
Nel corso della riunione le istituzioni hanno rappresentato plasticamente, in modo fermo e deciso, mesi e mesi di lavoro che ognuno, per le proprie competenze, ha svolto.
“A Tintess, per il momento, l’approvazione del collaudo e il rilascio definitivo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) slitta in avanti, fino a quando non ci saranno le condizioni per giungere a quella firma – dichiara a conclusione dell’incontro il sindaco, Giovanni Casarotto, ieri a Venezia assieme all’assessore all’Ecologia, Andrea Zorzan – Siamo tutti consapevoli che l’impatto zero non esiste, ma se ci sono margini per ridurre il disagio la conferenza li vuole esplorare e imporre. Saranno anche verificati i registri di scarico, per capire codici e quantità trattate in fase di collaudo. E se l’impianto non avrà lavorato a regime sarà l’autorizzazione finale ad adeguarsi ai livelli gestiti per porsi dalla parte della massima tutela”.
“La nostra posizione l’abbiamo sempre espressa con forza – dichiara Andrea Zorzan Assessore Comunale all’Ambiente – sin dal voto contrario che diedi in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e del Comune in sede di approvazione del progetto che ampliava la gamma dei codici e quantità trattabili ancora nel 2014”.
“Come Comune abbiamo gestito la vicenda questi anni con serietà – prosegue l’Assessore – rimanendo con l’occhio e il naso puntato sul tema, senza perdere la testa e basandoci sempre su dati oggettivi sempre ricercati, ben sapendo che la serietà e il confronto franco tra cittadini, enti e ditta erano le uniche vere armi. Abbiamo sempre detto alla città – ci tiene a precisare Zorzan – che il collaudo non era solo un atto formale, un progetto già stampato, ma la conclusione di un iter lungo e complesso e che sarebbe arrivato solo se gli enti preposti al controllo fossero stati nelle condizioni tecniche per rilasciarlo. Ieri abbiamo capito che quel momento non è ancora arrivato. In sede di conferenza abbiamo portato la posizione del Comune, consapevoli che gli sforzi della ditta sono stati molti e impegnativi e che sarebbe ingiusto dire che non è percepibile un miglioramento rispetto ad anni fa, anche se in molti lo dimenticano o ne hanno scarsa memoria. Abbiamo risolto il problema degli odorigeni? Sembra ancora di no: esistono episodi di disagio, percepibili e fastidiosi, e da ieri non è solo una sensazione, ma un dato di fatto confermato dalla ricerca condotta e voluta ad ottobre scorso dalla stessa conferenza. Mi riferisco alla campagna di monitoraggio svoltasi attraverso le cosiddette “sentinelle” dal 12 febbraio al 13 maggio 2018 e che ha confermato che il disagio c’è e deve essere ulteriormente abbattuto. Esprimo pertanto piena soddisfazione: ai cittadini abbiamo sempre detto che eravamo fermi nel voler garantire il massimo dell’impegno possibile non improvvisandoci, ma percorrendo le vie serie e corrette. Questo metodo ieri ha pagato. Invito i cittadini a rinnovarci la fiducia perché stiamo lavorando per il bene comune con i giusti mezzi per limitare al massimo il problema”.
A Venezia anche il comitato LaRosa
C’era infatti anche il comitato LaRosa, con due di loro, al vertice che si è tenuto a Venezia sul ‘caso Tintess’. La loro una presenza richiesta direttamente dalla Regione, per sentire dalla loro viva voce le condizioni di vita al fianco dello stabilimento di via Dell’Industria a Thiene, ma non solo. Una nube maleodorante che imperversa non solo i quartieri a sud della città, ma anche nei paesi vicini.
Un’esposizione da parte dei rappresentati del comitato, di quanto da anni stanno vivendo, con una puzza che non sarebbe mai cessata. Hanno portato in Regione, inoltre, quanto denunciato con l’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Vicenza nel giugno scorso. Carte che parlano di bambini con gli occhi lacrimanti e che vomitano, oltre a tortore stecchite a poche centinaia di metri dalla Tintess.
di Redazione AltovicentinOnline