Banchi vuoti a scuola anche nel vicentino tra venerdì 7 e sabato 8 aprile con l’11^ edizione del Social Day. Gli studenti per un giorno saltano le lezioni, lavoreranno per finanziare progetti volti a cambiare le regole dell’ingiustizia e della disuguaglianza nel mondo.
D’impatto il numero degli studenti del Liceo Corradini di Thiene che sabato 8 aprile si metteranno in gioco col Social Day: 700 i liceali che si sporcheranno le mani, armati di pennello, chiodi , martello, guanti e tanta volontà per una giusta causa.
Per l’edizione 2017 saranno tre i progetti che le scuole del vicentino sosteranno grazie ai fondi raccolti dai propri ragazzi, oltre un progetto condiviso a livello nazionale.
I soldi ricavati dall’impegno degli studenti vicentini saranno destinati per contribuire alla costruzione di una scuola nel villaggio della Costa d’Avorio, all’allestimento di una sala parto in piccolo villaggio in Tanzania e il pagamento delle rette scolastiche per dei loro coetanei del Nepal. A ciascun progetto verrà devoluto il 30% dei fondi raccolti dagli studenti, mentre il restante 10% verrà utilizzato per finanziare il ripristino di alcuni terreni agricoli confiscati alla mafia a Salemi.
Nei dieci anni delle passate edizioni l’esercito buono del Social Day ha visto ingrossarsi sempre più le proprie fila, passando dai 250 studenti del 2007 agli oltre 8500 del 2016, raccogliendo nell’ultima edizione 82 mila euro di fondi, dei quali quasi 49 mila nella sola provincia di Vicenza.
Per quest’anno saranno oltre 10 mila i giovani che frequentano le scuole elementari, medie e superiori delle province di Vicenza, Treviso, Padova, Verona, Trento, Pisa, Lodi e Milano che si metteranno in gioco, tagliando l’erba o pitturando staccionate per privati, facendo qualche lavoretto d’ufficio nelle aziende private o diventando commessi per un giorno nei negozi. Un modo per i ragazzi di conoscere il mondo del lavoro, fatto con la spensieratezza della loro età unita alla consapevolezza di contribuire alla solidarietà internazionale, mettendosi in gioco sin dalle prime battute nel contattare il ‘datore di lavoro’, che potrà essere un’associazione di volontariato, quanto il bar sotto casa o il vicino di casa. Tutto gira attorno al volontariato: lo studente offre le proprie ore di lavoro e l’adulto lo ricompenserà con un’offerta libera che verrà poi raccolta dal referente di ciascuna scuola.
P.V.