Semaforo verde per la mega sala slot alle porte di Thiene. Potrà aprire i battenti in via Gombe, nonostante ci sia un regolamento comunale che lo vieti. Il mezzo milione di euro di danni, che il Comune di Thiene rischierebbe di pagare alla sala giochi, leva l’ultimo paletto che bloccava il rilascio della licenza, sospesa in Questura. Il consiglio comunale, coi numeri forti della maggioranza, voterà a favore di una deroga al regolamento stesso. Dando la possibilità all’Allstar srl di spostarsi dal centro e ingrandendo la propria attività. Di quattro volte l’attuale superficie, nel nuovo grande locale tintinneranno i soldi cacciati nelle macchinette, a pochi passi del Burger King brulicante di gioventù, oltre ad un’attività sportiva di equitazione in Ca’ Beregane.
“Voterò contro, perché trovo assurdo il dovere essere chiamati a votare una deroga ad un regolamento comunale che, solo un anno fa ed in consiglio comunale, avevamo modificato e votato per dare un giro di vite alle sale slot a Thiene”. Commenta così il consigliere Andrea Busin, unico membro della minoranza presente alla commissione consiliare chiamata a sbrogliare la vicenda della sala Admiral, gestita da Allstar srl. Non la prima volta che in commissione approda la vicenda, ma la seconda. Era già stata dibattuta a fine maggio, infatti, la richiesta di fare un’eccezione alle norme della città per il trasferimento dell’Admiral da via Roma in via Gombe-51Stormo. Una seduta di commissione che aveva scaldato gli animi, specie nell’opposizione. Soprattutto nel venire a conoscenza che, di fondo, c’era un errore.
i fatti
Nato da un primo ‘sì’ e dal successivo ‘no’ da parte del Comune, l’iter della licenza della sala slot si arenò in Questura. Tutto ha inizio nel maggio di due anni fa. L’Allstar srl fa sapere al Comune di Thiene che avrebbe l’intenzione di spostare la sala slot. Ma prima di farlo chiede un parere preventivo. Da lì il ‘sì’ del Comune, che mette nelle condizioni la società di presentarsi allo sportello unico per le attività produttive, ottenendo la concessione di permesso a costruire per fare dei lavori. Nel frattempo l’Allstar srl si rivolge anche alla Questura di Vicenza, l’unica chiamata a rilasciare la licenza per la sala giochi. Licenza che può partire se di base c’è un parere favorevole da parte del Comune. Nei primi mesi del 2018, il 22 febbraio, Allstar scrive ancora al Comune e comunica il trasferimento della sala slot.
Qualche mese più tardi, il 7 giugno, il consiglio comunale vota il nuovo regolamento: per aprire una sala slot si deve rispettare una distanza di 500 mt dai luoghi sensibili. Votano i consiglieri. Ignari però, quantomeno quelli di minoranza, che l’Admiral sta già facendo i lavori e con l’ok del Comune. Quando dalla Questura vogliono sapere se la licenza può essere emessa il Comune di Thiene, nuovo regolamento alla mano, dice ‘no’. E negli uffici di via Mazzini di Vicenza parte il rigetto al rilascio della licenza della sala slot. Quel palazzone blu che dovrebbe accogliere la sala giochi non rispetta i 500 metri da un luogo ritenuto sensibile. Un parere negativo che ha fatto arrivare un conto da 500mila euro, quali danni per la mancata apertura, messo nero su bianco dal legale della Allstar srl.
Mezzo milione di euro
Un conto salato da pagare, e che colpirebbe i cittadini di Thiene. Nessuna battaglia legale, quindi, da parte del Comune Thiene. Si china il capo di fronte ad un pasticcio commesso in casa. Sicuramente molti i soldi da sborsare, nel caso un giudice desse torto al Comune. Ma potrebbe essere salato anche il conto in termini umani. Con persone malate di gioco, che sperperano soldi alle slot, trascinando nell’inferno anche la propria famiglia. E se non bastano i soldi che girano in casa, vanno a battere cassa dai genitori, anche pensionati. O chiedendo prestiti tra amici e conoscenti. Nel gran parlare di ludopatia, al giorno d’oggi, stride non poco che una sala slot da 400mq possa aprire i battenti in una città come Thiene.
“Hanno commesso l’errore madornale di non dircelo quando era il momento giusto- spiega ancora il consigliere Busin, in merito alle pratiche avviate da Allstar prima ancora che un anno fa in consiglio comunale venisse approvato un regolamento che di fatto non concedeva l’apertura della mega sala slot-Ci chiamano ora a derogare per questa sala. Mai per consentire l’apertura di un’attività commerciale, che porti lavoro a Thiene- continua- E sul fatto che l’amministrazione comunale non se la senta di fare pagare i 500mila euro ai thienesi, allora, mi chiedo come mai tanta premura non l’hanno avuta coi 40mila euro spesi per sistemare l’ex parcheggio delle ex distillerie, vicino in via Trieste. Tutto per 3 posti auto in meno. Abbiamo perso un parcheggio da 27 posti auto che veniva consegnato alla città a spese zero-continua- Con la loro scelta, invece, non solo abbiamo pagato il ripristino dell’area, per consegnarla alla proprietà, ma dovremmo sobbarcarci anche prossimo esproprio che il Comune di Thiene intende farsi per riprendersi l’area. Inconcepibile e mi auguro che questo non costituisca un precedente”.
Comune: “Scelto il male minore”
“L’interesse pubblico che l’amministrazione comunale intende perseguire – spiega l’assessore al bilancio e alle attività commerciali Alberto Samperi – è il contrasto alla ludopatia, come dimostrano il Regolamento e le ordinanze per la limitazione degli orari che hanno prodotto finora centinaia di sanzioni comminate. L’amministrazione comunale vuole, altresì, allontanare dal centro la sala giochi di via Roma, ritenuta in zona a rischio, risultato, questo, che si può conseguire solo con il trasferimento della stessa, obiettivo che, a fronte di un sicuro contenzioso, non verrebbe raggiunto. In caso di sconfitta di fronte alla giustizia amministrativa, infatti, il Comune si esporrebbe a un doppio rischio, di dover pagare centinaia di migliaia di euro di danno alla società All Star per i lavori legittimamente eseguiti e di far venire meno l’accordo, trovandosi così con ben due sale giochi, una in via 51° Stormo e una in via Roma. Si è valutato che, per quanto difficile anche moralmente, la scelta meno rischiosa per il Comune e per il denaro pubblico dei cittadini sia quella di concedere una deroga alla distanza dai luoghi sensibili (nel caso di cui si tratta dal maneggio), e solo per questo caso specifico, per il fatto che si tratta di pratica già in corso al momento dell’entrata in vigore del regolamento comunale. Talvolta chi ha la responsabilità di governo – conclude Samperi – deve assumere una decisione nell’interesse generale e scegliere, così, il male minore”.
Paola Viero
Thiene. Nuova mega sala slot, Comune rischia di pagare mezzo milione