Sarà il delegato del vescovo Mattiazzo di Padova per il vicariato di Thiene, don Antonio Guarise, e l’assessore allo Sport del Comune di Thiene, Giampi Michelusi, a dare il benvenuto questa sera alle 20.30 a due ospiti davvero speciali nella chiesa della parrocchia del Santo di via don Ziliotto 4.
Dopo la partita finale del campionato di terza categoria, che ha visto il Toniolo vincere per 3 a 1 contro il S.S.Trinità di Schio, conquistandosi la promozione in seconda categoria, stasera si preannuncia, dunque, un’altra forte emozione per la città per un incontro organizzato proprio dall’ASD Rino Toniolo, in collaborazione con la parrocchia e l’assessorato alla cultura del comune di Thiene.
La serata porta un titolo speciale, “Non lasciate scadere i vostri sogni”, e primo ospite d’onore sarà don Marco Pozza, da quattro anni cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova, scrittore e giornalista di Avvenire, nonché grande appassionato di ciclismo e di maratone.
Accanto al 35enne “sacerdote di periferia” nativo di Calvene, Totò Rondon, ex calciatore, nato a Malo nel 1956, cresciuto nelle giovanili della squadra del suo paese, fino ad approdare nel 1975 in Serie C al Bolzano con cui ha giocato un paio di stagioni. Dopo l’esordio in Serie B nel Brescia,è tornatp a giocare in terza serie vestendo le maglie di Barletta e Ancona. Tornato in Puglia, nel campionato 1980-1981 ha segnato 11 reti ed è passato al Taranto. Tornato al Nord nel 1982, vestendo la maglia del Treviso, con cui ha segnato 16 reti è, poi, passato al Lanerossi Vicenza. Ha chiuso la carriera nel 1992, a 36 anni, dopo quattro stagioni nel Thiene, di cui tre in Interregionale, vincendo il titolo di capocannoniere del girone nella stagione 1991-1992.. In carriera ha totalizzato complessivamente 66 presenze e 13 reti in Serie B e 278 presenze ed 88 reti tra Serie C e Serie C1.
Due testimoni della nostra terra che tratteranno i temi dello sport adolescenziale, del diritto al gioco e allo sport, della motivazione e degli obiettivi personali. Perché, ieri come oggi, le parole volano, le parole rimangono ma gli esempi trascinano.