Solo dopo pochi minuti dalla pubblicazione della storia di Cristiano, il 56enne disoccupato che vive in un camper a Thiene, la nostra redazione è stata sommersa dalle richieste di tanti nostri lettori pronti ad aiutarlo.
Chi per portargli la spesa, chi per attivarsi a trovargli un posto di lavoro. Chi anche solo per un pasto caldo.
“Disposto anche trasferirmi”
Richieste che abbiamo evaso subito: “Già ieri il mio cellulare ha squillato – racconta Cristiano, dopo che siamo passati a trovarlo, mostrandogli le email – Spero veramente di trovare una soluzione, sono disposto anche a trasferirmi, basta che trovo un lavoro”.
“Nessun contatto dal Comune”
Se tante persone si stanno mobilitando per Cristiano, nessun cenno da parte del Comune, come racconta: “Non sono stato chiamato, né è venuto nessuno qua”, mentre fissa quel camper che gli fa da tetto sulla testa da due anni.
Ma tra le tante lettere non sono mancate quelle parole, così semplici e crude, di chi pur non potendo fare qualcosa di concreto per Cristiano, ha scritto per fargli sentire la sua vicinanza.
Perché la vicenda di Cristiano è uno spaccato sulla vita di tante persone. Vicende che si accomunano, tra perdita del posto di lavoro, soldi che non si sa dove trovarli per pagare le bollette o per preparare un piatto di pasta.
Storie di uomini e donne che si pongono il pensiero di come arrivare a fine mese. Sofferenze raccolte molte volte nel nostro giornale. Sempre troppe di fronte al quel senso di impotenza, che ci coglie mentre le ascoltiamo.
La solidarietà che è scattata nei confronti di Cristiano, si sta dimostrando immensa, col comune obiettivo da parte dei nostri lettori di portarlo al riscatto, restituendogli quella dignità calpestata.
Il sindaco Casarotto: ‘Lo aiutiamo da anni’
Conosciamo bene quest’uomo, che è una brava persona e che i Servizi Sociali di Thiene hanno in carico da moltissimi anni. Purtroppo, lui è un bravo cuoco, ma non riesce a trovare lavoro e noi non possiamo trovarglielo. Ma lo abbiamo aiutato.
Cristiano: ‘Vogliono solo giovani’
Ho lavorato in ristoranti prestigiosi ed ho un buon curriculum. Purtroppo un 50enne non lo vuole nessuno. Ho studiato all’istituto alberghiero, ma allora non si approfondivano le lingue straniere. Questo rappresenta un handicap oltre all’età. Nei ristoranti e nei locali oggi assumono ragazzi e non ‘attempati’ come me. Giovani che conoscano almeno 2 lingue. Ma io avrei ancora tanto da dare….
Paola Viero