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Thiene. Nessun liceo della provincia di Vicenza aderisce al “Made in Italy”. Maino: “Ritardi e confusione”

In Veneto sei istituti tecnici e tre licei aderiranno dal prossimo anno scolastico 2024-2025 alle due riforme varate dal Parlamento. Nessuno in provincia di Vicenza. Gli studenti interessati ai nuovi percorsi formativi potranno iscriversi da oggi fino alle 20 del 10 febbraio, nel frattempo, gli istituti scolastici possono organizzare eventi per presentare alle famiglie l’offerta formativa.

“In tutta la provincia di Vicenza nessun istituto ha chiesto l’attivazione del Liceo Made in Italy – spiega la preside del Liceo Corradini Marina Maino –  . Mi risultano solo 3 richieste in tutto il Veneto:  2 in provincia di Verona e una in provincia di Treviso. Sicuramente i tempi della proposta non sono stati rispettosi delle attività di orientamento che già si erano concluse nella maggior parte delle scuole e sarebbe stato necessario un dibattito a livello dei diversi Collegi Docenti chiamati ad esprimersi nel merito.  Inoltre, la proposta stessa è stata presentata in modo incompleto, con un piano orario che si ferma solo ai primi  due anni del biennio. Non sono ancora disponibili le proposte orarie che si intendono avanzare per i tre anni del triennio successivo.  Come si  può proporre in maniera seria un percorso di formazione se nemmeno le scuole ne conoscono i contenuti completi”.
” Altro punto negativo la necessità di attivare un percorso del Made in Italy, rinunciando però ad uno stesso numero di classi prime del Liceo Economico Sociale (LES), indirizzo che è sempre più in crescita ed è apprezzato dalla popolazione – continua la dirigente – . Perchè eliminare/ridurre un percorso già collaudato e per il quale c’è stato forte investimento da parte dei docenti che vi insegnano? Possibile confusione tra l’indirizzo Made in Italy del Liceo (nuova proposta del Governo Meloni) e l’esistente indirizzo, chiamato proprio Made in Italy , già esistente all’istituto professionale ( anche a Thiene esiste già all’Ipsia  Garbin un indirizzo Made in Italy). L’aggiunta di una sola ora di Storia dell’Arte (33 in un anno), a scapito di un’ora di 2^ Lingua straniera (oggi al LES ce ne sono 3), non sembra sufficiente per approfondire gli aspetti culturali-artistici di un territorio. Viene in un certo senso snaturato l’impianto liceale. La proposta, che potrebbe anche essere valida come finalità,  sembra più affine ad un indirizzo tecnico”.
Donazzan: “Importante opportunità per il Veneto”

“L’auspicio è che in prospettiva un sempre maggior numero di scuole sappia cogliere l’opportunità offerta da questa riforma che guarda al mondo del lavoro e al futuro dei nostri giovani, con un occhio di riguardo al valore per cui è conosciuto il nostro Paese nel mondo: il Made in Italy, certificazione di qualità, sapiente artigianato, capacità d’impresa”, dice l’assessore regionale all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan spiegando la ratifica del decreto del presidente della Giunta regionale con cui oggi è stato dato il via libera ai nuovi indirizzi del Liceo del Made in Italy negli Istituti scolastici di secondo grado, aggiornando il Piano dell’offerta formativa già definito per l’anno scolastico 2024-2025.

“La delibera- specifica Donazzan – è un provvedimento necessario al fine di consentire le iscrizioni alle prime per il nuovo anno scolastico 2024-2025. Nei prossimi mesi l’impegno della Regione sarà di valorizzare ulteriormente queste due opportunità, in cui crediamo molto”. La riforma del 4+2 punta al potenziamento della filiera professionalizzante tecnica della formazione. Quattro anni che portano a un diploma, con cui gli studenti possono iscriversi agli Istituti Tecnologici Superiori oppure decidere di andare all’Università. “Un’occasione importante, a cui il settore produttivo Veneto guarda con grande interesse per difendere le competenze che hanno reso forti le imprese venete in Italia e nel mondo”.

di Redazione AltovicentinOnline