Ci sono persone che fanno della loro vita un vero e proprio cammino di servizio verso gli altri, e Luigi Rigon è uno di questi esempi. Per decenni, Rigon ha dedicato il suo impegno a migliorare le vite di persone con disabilità, portando avanti il suo impegno in uno spazio di inclusione e crescita personale. Attraverso la Cooperativa Sociale San Gaetano di Thiene, ha reso possibile per tante persone trovare non solo un’occupazione, ma anche un ambiente familiare dove sentirsi parte di
Oltre al suo impegno sociale, come molti sanno, è anche uno scrittore amante della poesia e proprio per dare voce a questa sua passione, sabato 28 settembre 2024 nella Biblioteca Civica di Thiene, Rigon presenterà il suo terzo libro, ‘Camminare la Speranza’. L’evento è aperto al pubblico e sarà un’opportunità per ascoltare il suo dialogo con la professoressa Franca Nicoletta Manzardo e per godere di un intermezzo musicale del maestro Luigi Ceola. La raccolta di poesie, che esplora il concetto di speranza come un cammino lento e consapevole, rappresenta una nuova tappa della vita di Rigon, sempre ispirata dai valori di solidarietà e condivisione.
Intervista a Luigi Rigon
Cosa l’ha spinta a dedicare la sua vita alla Cooperativa San Gaetano?
“I miei modelli sono stati i miei genitori. Mia madre era insegnante e mio padre era impegnato nel sociale, come altri membri della mia famiglia. Ho sempre visto questo esempio e, quando nel 1997 mi è stata data l’occasione di contribuire alla cooperativa, è stato naturale accettare. Sono diventato presidente e due anni fa mi sono spostato a vice presidente. Ora come presidente in carica da due anni c’è Carla Tessaro che sta facendo un ottimo lavoro.”
Qual è stata la sfida più grande che ha affrontato come presidente della cooperativa?
“La sfida più grande penso sia stata nel 2000, durante la ristrutturazione dell’edificio. Abbiamo modernizzato e reso più efficiente la struttura. Sono grato a tutto il percorso che ho fatto. L’11 ottobre compirò 88 anni, un numero che associo all’infinito. Questo mi fa riflettere su quanta fortuna ho avuto e sulle meraviglie che ho incontrato nella mia vita.”
C’è un momento o un aneddoto che l’ha particolarmente colpita durante il suo lavoro con i ragazzi disabili?
“Ci sono tanti momenti che mi hanno riempito il cuore. Anche se avevo pensieri personali, appena varcavo la soglia della cooperativa il mio umore cambiava. Si respira aria di casa. Un ricordo simpatico? Una volta sono entrato di fretta e non ho salutato subito: i ragazzi si sono arrabbiati e ho dovuto farmi perdonare!”
Come vede il futuro della Cooperativa San Gaetano e quali sono i suoi progetti per i prossimi anni?
“Vedo un futuro positivo, pieno di iniziative. Abbiamo un organico giovane e motivato, dai Giuseppini agli Scout. Non siamo mai soli e abbiamo sempre voglia di programmare nuove attività.”
Qual è il suo messaggio per le famiglie e per la comunità in merito all’integrazione sociale delle persone con disabilità?
“Il mio consiglio è di stare loro vicino, perché hanno tanto da offrire. Sono grandi lavoratori, instancabili. Cercano solo il loro posto nel mondo, come tutti noi, e quando lo trovano, riempiono di gioia chiunque li circondi.”
Cosa l’ha ispirata a scrivere ‘Camminare la Speranza’? Ci sono esperienze personali o professionali che hanno influenzato le riflessioni poetiche contenute nel libro?
“Mi piace scrivere poesie. Negli anni ne ho raccolte alcune e, grazie al supporto dei miei amici e di mia moglie, le ho pubblicate. Mia moglie è stata la vera promotrice: mi ha spronato a continuare e a raccogliere i miei pensieri in libri.”
Il titolo ‘Camminare la Speranza’ è molto evocativo. Cosa rappresenta per lei la “speranza” e come ha cercato di trasmetterla attraverso la sua poesia?
“Il titolo iniziale era diverso, ma su consiglio della professoressa Manzardo, l’ho cambiato in ‘Camminare la Speranza’. Questa parola esprime meglio il concetto di un cammino lento e consapevole, una trasformazione che avviene con il tempo. Durante la presentazione, ci sarà anche un intermezzo musicale con il maestro Luigi Ceola: credo che musica e poesia si fondano perfettamente, entrambe sono arti capaci di trasmettere forti emozioni.”
Le radici di Luigi Rigon: famiglia e vita personale
Luigi Rigon è nato l’11 ottobre 1936 a Villaverla, in una famiglia numerosa e radicata nei valori dell’istruzione e del lavoro. Suo padre, Riccardo, era un agricoltore, mentre sua madre, Italia Zocche, insegnava nella scuola del paese. Nono di dieci figli, Luigi ha studiato presso il Collegio Barbarigo di Padova. Dopo il matrimonio con Silvia Barbero nel 1966, si è trasferito a Thiene, dove ha lavorato per 33 anni presso il Lanificio Ferrarin come impiegato amministrativo. Ha due figlie, Federica e Paola, e tre nipoti, con cui ha sempre condiviso il suo amore per la poesia e il volontariato. Nel 2018 ha pubblicato una prima raccolta di poesie dal titolo ‘Parole come preghiere’. Nel 2022 ha pubblicato ‘Aperti alla tenerezza’.
Il suo impegno sociale è stato costante nel corso degli anni, in particolare come presidente della Cooperativa Sociale San Gaetano, dove ha dedicato gran parte della sua vita a migliorare quella delle persone con disabilità. Anche se oggi ha passato il testimone di presidente, ogni giorno è in Cooperativa come vice e continua a ispirare la comunità con il suo impegno e le sue parole.
Laura San Brunone