Cibi freddi, bambini che preferiscono lasciare sigillate le loro monoporzioni e mangiare a casa. Forte disagio e rabbia da parte dei genitori, costretti a rinforzare le merende dei figli per coprire le mancanze dei pranzi. A loro volta, le maestre cercano di ripiegare le richieste di cibo degli alunni con pacchetti di crackers portati da casa o più pane. Una situazione davvero drammatica è quella che emerge da parte di alcune mamme degli alunni del comprensivo thienese, come Giulia Scanavin di Orizzonte Thiene che si fa portavoce del grido d’allarme per quanto sta accadendo: “Ho ricevuto segnalazioni da diverse scuole come Talin, dove il tempo pieno è il più intenso rispetto alle altre. La consegna dei cibi ai bambini è di scarsa qualità, freddo e a volte crudo. Siamo davvero arrabbiati e vogliamo delle risposte per la salute dei nostri figli. ”

Minacciano sciopero ed eclatanti forme di protesta le mamme arrabbiate. Descrivono bambini che tornano a casa affamati, spesso con mal di pancia. Barbara Costa, 39 anni,  mamma di Martina che frequenta la 2C della scuola elementare Scalcerle, racconta : “Già lo scorso anno c’erano varie lamentele, pochi cereali e poca varietà. Mi riferisce di mangiare sempre pasta in bianco e se c’è qualcosa di diverso i piatti arrivano freddi e immangiabili, quindi li lascia e arriva a casa a digiuno, affamata”. Come lei tantissime altre mamme confermano la sua versione: “Mio figlio è un bambino che mangia di tutto, ma della mensa lamenta del cibo freddo e a volte poco cotto come ad esempio le patate che dice essere spesso crude” spiega Nicoletta Bonetto, 46 anni, casalinga e mamma di Matteo. “Caterina non mangia quasi nulla, mi riferisce di trovare molte volte carne fredda. Ho la sensazione di pagare per niente, o quasi. Alla materna mangiava il doppio, ora torna a casa affamata” riferisce Federica Dalla Vecchia, 43 anni, consulente. “Kamilia si lamenta da sempre. Lamenta anche spesso di aver avuto mal di pancia dopo aver pranzato a scuola.” racconta Hajri Hayat, 41 anni, casalinga. “Anna non è una bimba che si lamenta solitamente sul cibo, ma da un po’ di tempo ha iniziato a chiedere il pasto in bianco. Ogni tanto dice che la pasta è fredda e cruda, e due volte ha trovato un capello” spiega Giulia Bertoldi, 46 anni, impiegata commerciale. Si unisce al coro Olga De Simone, 33 anni consulente di una profumeria: “Solitamente Lorenzo mangia di tutto tranne qualche verdura. Mi dice che il cibo della mensa non gli piace e non mangia. Sto buttando via soldi. Alla mensa della materna a Noventa di Piave non si lamentava mai e mangiava di tutto”. Anche i genitori che si sono messi a disposizione per ogni classe come assaggiatori, riferiscono la scarsa qualità dei pasti, spesso con temperatura non adeguata e cibi crudi. Una netta differenza dicono rispetto ai pasti che preparava Serenissima fino a due anni prima.

La replica dell’amministrazione comunale

Allarga le braccia l’assessore alla cultura Maria Gabriella Strinati, dando la sua versione dei fatti: “Siamo a conoscenza della situazione che va avanti da più di un anno. Da parte nostra attento monitoraggio e pressione sulla risoluzione di queste problematiche. In questo periodo abbiamo racconto le segnalazioni e invitato più volte Cirfood s.c. a porre rimedio, con note di richiamo. Quest’anno abbiamo avuto tre incontri e ogni volta abbiamo chiesto a gran voce che la situazione si risolvesse. Non è ancora accaduto. Ho intenzione di fissare un nuovo incontro la prossima settimana con l’azienda e questa volta non accetterò tentennamenti e promesse vane. Il contratto con loro scadrà tra un anno, non intendiamo andare avanti in queste condizioni. In dieci anni di mandato non mi è mai capitata una cosa del genere”.

La mensa scolastica thienese in mano a Cirfood s.c.

L’azienda ha vinto una regolare gara che ha avuto degli strascichi in quanto, la seconda arrivata Serenissima Ristorazione (precedente ditta che si occupava delle mense scolastiche), ha formalizzato un ricorso sulla validità della gara e inevitabilmente, per accertamenti, i tempi si sono allungati. Per questo motivo il comune è stato costretto a chiede una proroga a Serenissima di un altro anno, per non rimanere senza servizio mensa. Serenissima ha poi perso la causa e a quel punto è subentrata per l’anno 2020-2021 Cirfood s.c. vincitrice regolare della gara che però ha iniziato la sua attività nel periodo pandemico. Con la necessità di avere una distribuzione differente da quella proposta nel capitolato (che era relativo a due anni prima), l’azienda ha dovuto chiedere una maggiorazione del prezzo del pasto a bambino (circa di 0,67 centesimi di euro) che il comune ha colmato con un impegno di 40.000 euro annui, per non gravare sull’economia già compromessa delle famiglie, mantenendo il prezzo contenuto di 4.35 euro a pasto. Nonostante la maggiorazione, nessuno capisce per quale motivo non si riescano a mantenere le direttive del capitolato.

La posizione della Scuola

Indignato anche il preside del comprensivo di Thiene Francesco Crivellaro che dichiara: “Come scuola attraverso le referenti mensa di ogni scuola abbiamo sempre segnalato le problematiche emerse fin dallo scorso anno, che riguardano la temperatura, la qualità e molto altro. Abbiamo sempre partecipato alle riunioni indette dal comune per segnalare questi problemi e abbiamo sempre ricevuto rassicurazioni da parte dell’azienda che le cose sarebbero cambiate. Così non è stato. Sicuramente non ha aiutato la pandemia ma questa non può essere una scusante. Confidiamo che questa situazione venga risolta quanto prima, non possiamo andare avanti così. L’azienda rassicura, a seguito di nostre segnalazioni le cose migliorano, ma dopo qualche giorno torna tutto come prima. Non andremo avanti un altro anno in queste condizioni”.

 

Laura San Brunone

 

 

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