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Thiene. Inaugurata Casa Insieme. Il ‘dopo di noi’ è realtà. Video e fotogallery

Un taglio del nastro, che da il via ufficiale a Casa Insieme di Thiene, richiamando in via Braghettone le tante persone che hanno gremito la sala conferenza.
A far gli onori di casa lui, Giuseppe Pegoraro, anima e corpo di un progetto che radica nell’alto vicentino la solidarietà vera.

Sono sfilati al suo cospetto persone semplici, ma anche non pochi sindaci della zona, da Casarotto per Thiene a Berti di Zanè e Maculan di Zugliano.
Ma Pegoraro, come lui stesso ha raccontato francamente nel suo discorso ufficiale, ha fatto tutto da solo.

­­        ­­          ­­Lui e “Pierina”. Dalla morte della cugina del padre sono passati dieci anni e Pegoraro è giunto finalmente al battesimo di questa immensa struttura. Un vero e proprio polo di solidarietà, espressione concreta e tangibile di una sua idea di quasi 5 anni fa. Con non poco travaglio apre le porte di Casa Insieme, realizzata con un investimento di quasi 3 milioni di euro della fondazione Pegoraro-Romanatti.

Volontà precisa di Pierina Pegoraro che il proprio patrimonio venga utilizzato per il territorio: Giuseppe viene nominato esecutore testamentario e sino al 2013 sostiene molte associazioni di volontariato dell’alto vicentino, in primis i disabili, sfruttando gli affitti ricavati dagli appartamenti e dai negozi in capo alla fondazione.

Grazie sempre alla fondazione, nel 2014 a Zanè, vede la luce un asilo nido e la casa per gli anziani. Poi la crisi, gli inquilini non riuscivano più a pagare gli affitti e le entrate della fondazione latitavano. Da lì la decisione coraggiosa di Giuseppe Pegoraro, di alienare il patrimonio immobiliari e destinare il ricavato all’opera immensa, che oggi tutti conoscono come ‘Casa Insieme’.

Sono passati quasi cinque anni da quella decisione. Era il giugno del 2013 e dopo vari colloqui infruttuosi con le amministrazioni pubbliche, gioca il tutto per tutto: investe l’intero patrimonio per comperare il pezzo di terra e fa inizializzare i lavori. Ma come lo stesso ha ricordato nella cerimonia: “I preventivi si sa come sono fatti, difficile che vengano rispettati, si aggiungono costi su costi”. La liquidità economica si assottiglia e i lavori vengono sospesi nel gennaio del 2016. Riprenderanno solamente nell’agosto dell’anno dopo, grazie al mutuo concesso dalla banca: 350 mila euro che rimettono in moto operai e camion.

Con 430 soci e tanti volontari, Casa Insieme è un luogo di aiuto e di solidarietà. A Sergio, un volontario che sta nel cuore di Pegoraro, il compito di tagliare il nastro, dopo la benedizione del parroco don Giuseppe Gobbo di Calvene, della cooperativa sociale Radicà onlus.
Un giorno di festa per quel luogo dove verranno ascoltate le persone con difficoltà. Punto di incontro del ‘dono’, dove singole persone, associazioni ed imprenditori possono decidere di investire su quanto potranno donare a chi è in difficoltà.

Inarrestabile e tenace Giuseppe Pegoraro guarda già al domani, al prossimo progetto, che potrà dare quell’aiuto di cui si parla tanto sulla carta, ma poco nella realtà: ‘il dopo di noi’.
Da una costola di Casa Insieme nascerà la Casa del Sorriso, che troverà spazio nel vecchio rustico degli anni cinquanta. Lì, una volta che Pegoraro riuscirà a mettere la sua impronta inconfondibile, aprirà la casa dedicata alle persone in difficoltà.

Quindi il luogo dove le famiglie sapranno che il loro figlio disabile sarà accudito quando loro non si saranno più, ma non solo.
Potrà ospitare una trentina di persone, tra le quali anche quelle che vivono una situazione di disagio, quale una separazione di due genitore spesso comporta.

Scorre il battesimo di Casa Insieme, tra applausi e  tour tra le tante sale che compongono la struttura.
Occhi sgranati che però tornano sempre a puntare su di lui. Su Giuseppe Pegoraro, un uomo che ha superato difficoltà enormi, proseguendo nel suo cammino senza mai fermarsi.

Paola Viero