Il liceo Corradini di Thiene dedica un momento di profonda riflessione e sensibilizzazione alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita per promuovere il riconoscimento dei diritti, il rispetto e il benessere delle persone con disabilità in ogni aspetto della vita sociale.
A fare da simbolo della commemorazione è un filo rosso, emblema dell’unione e della condivisione, ispirato al filo di Arianna della mitologia greca. Così come quel filo permise a Teseo di ritrovare la strada nel labirinto del Minotauro, il filo rosso diventa qui metafora del percorso collettivo verso una società più inclusiva, capace di guidarci fuori dalle complessità e dalle barriere che separano le persone. Lungo il filo sono disposte locandine realizzate da studenti e docenti: ogni manifesto racchiude un’opera dell’ingegno che invita a guardare oltre le apparenze, riflettendo sul valore dell’inclusione e sull’importanza di abbattere le barriere, visibili e invisibili, che ancora ostacolano il pieno riconoscimento della dignità umana.
L’iniziativa prevede un programma intenso e delicato, articolato in letture, proiezioni e dibattiti, accompagnati da toccanti testimonianze di chi vive quotidianamente l’esperienza della disabilità. «Desideriamo che questa giornata sia un’opportunità per crescere come comunità – spiega la Dirigente Scolastica Marina Maino –. Il filo rosso che abbiamo scelto rappresenta il legame indissolubile che ci unisce nella comune aspirazione a una società che valorizzi ogni individuo per ciò che è».
Il Liceo si propone così non solo come luogo di apprendimento, ma come laboratorio di umanità, dove l’inclusione non è un concetto astratto ma un principio vissuto. L’occasione accende una luce sulla ricchezza della diversità, trasformandola in un dialogo vivo, capace di lasciare un segno duraturo nei cuori e nelle menti di tutti i partecipanti.
In un contesto in cui il rischio dell’indifferenza appare sempre dietro l’angolo, iniziative come questa rappresentano un baluardo di sensibilità e consapevolezza, ricordando che la costruzione di una società più equa e accogliente passa attraverso piccoli, ma decisivi, gesti quotidiani.
Al Corradini il nastro rosso non è soltanto un simbolo: diventa un ponte, una voce, un invito collettivo a credere nel potere trasformativo dell’empatia. Come il filo di Arianna, ci indica la via per uscire dai labirinti dell’indifferenza e costruire un futuro di vera condivisione e rispetto reciproco.