Schiamazzi, musica alta, tentativi di estorsione e pure le mani addosso al vigilante. Un branco di ragazzini la farebbe da padrone alla piastra Miotto di Thiene. Da 3 anni. E chi abita in zona non ne può più. “Capita almeno tre o quattro volte la settimana, abbiamo sempre segnalato ma non è mai cambiato nulla”. L’ultimo episodio domenica scorsa, 13 ottobre, quando alla richiesta di aiuto alla Polizia Locale si sono sentiti rispondere che non c’erano pattuglie disponibili perché impegnate in centro con un evento.

Piastra Miotto, tra telecamere ‘irregolari’…Un luogo riqualificato non più tardi di tre anni fa dal Comune di Thiene, destinato ai giovani, che nelle settimane scorse si è imposto all’opinione pubblica per le telecamere comunali che risulterebbero non collegate alle centrali operative delle forze dell’ordine, sebbene il cartello reciti ‘area videosorvegliata, registrazione a cura della Polizia Locale’. Occhi elettronici installati senza coinvolgere il Comando di via Rasa, come denunciato dallo stesso Comandante, con immagini preziose che nello scorso maggio avrebbero potuto aiutare le indagini nell’individuare gli aggressori di alcuni 14enni. Un giallo sulla privacy: chi è quel ‘privato’, e non le forze dell’ordine, che guarderebbe quelle telecamere che inquadrano dei minorenni? Un caso che continuerà nella nostra inchiesta e che la consigliera comunale Scanavin porterà in consiglio comunale.

…e il branco che spadroneggia. Con l’inaugurazione della piastra di via Trentino sarebbero arrivati anche i problemi per chi vi abita attorno come testimonia Diego Sartori, residente nel quartiere che di scenari visti e subiti ne ha a bizzeffe da raccontare. Il tutto per mano di “questa pseudo banda di ragazzini- spiega-sono sempre i soliti e si sono fatti padroni dell’impianto”.  Tanti gli episodi che gli abitanti della zona hanno segnalato e, non creduti all’inizio come racconta sempre Sartori, hanno cominciato a documentare il tutto tra scatti e video: “nelle foto si possono vedere giovani che saltano i cancelli, che usano la piastra come area sgambamento dei cani e che piantano ombrelloni tipo Jesolo”. Ma non solo. Schiamazzi e musica a tutto volume sarebbero all’ordine del giorno, o quasi: “l’ultimo episodio domenica scorsa, 13 ottobre. Abbiamo chiamato la Polizia Locale e ci hanno risposto che capiscono, e conoscono la situazione, ma che non potevano mandare una pattuglia perché erano impegnati con un evento che si stava svolgendo in centro città”. Di tutto questo, chi di dovere è sempre stato informato: “sia la Polizia Locale e il Comune, informando anche dell’aggressione del vigilante ed episodi successivi compresi gli interventi dei Carabinieri”. Un atto di violenza che sarebbe avvenuto lo scorso 4 luglio e per il quale, pare, non sarebbe stata sporta alcuna denuncia dalla presunta vittima ma che sarebbe stato immortalato da una telecamera privata. Un video che riprende prima due, poi quattro ragazzini che malmenano l’uomo e infine l’arrivo a sirene spiegate di una pattuglia dei carabinieri.  Uno spingersi oltre di questo branco che, nel racconto di alcuni abitanti che chiedono l’anonimato, sarebbe sfociato in tentativi di estorsione. Tre sarebbero gli episodi in tal senso con alcuni giovani che si sarebbero visti chiedere dei soldi per potere entrare a giocare nell’impianto. Giovani che alla fine sarebbero stati cacciati perché non avrebbero pagato l’entrata alla piastra.

 

“Chiediamo di poter vivere tranquilli nel nostro quartiere”. “Lunedì scorso, 14 ottobre, abbiamo avuto il quinto incontro con l’assessore Maino e, per la prima volta, anche con il facente funzioni di Comandante della Polizia Locale NeVi Ottaviano Lunardon- spiega Diego Sartori- L’incontro si è svolto in modo civile e cordiale sotto tutti i punti di vista, abbiamo ribadito ancora una volta il nostro continuo e quotidiano disagio fatto di urla, schiamazzi, bestemmie e musica. Abbiamo chiesto ancora una volta le barriere antirumore e l’installazione di una cartellonistica adeguata, oltre a rimodulare gli orari della piastra con più controlli, se possibile, o guardiano sul posto. Ancora una volta l’assessore Maino si è presa nota delle nostre richieste rimanendo però sempre evasiva sulle risposte e guadagnando tempo il più possibile-continua Sartori- Quando mi ha detto che le prove fatte da ARPAV danno ragione al Comune, per quanto riguarda urla e rumori, a quel punto ho presentato e letto il regolamento comunale di polizia urbana con l’articolo 6 bis  che vieta tutto quello che invece in questi anni abbiamo subito, portandoci a vivere a casa nostra, e nel nostro quartiere, con profondo disagio e malessere-conclude- Ci siamo lasciati con una stretta di mano in attesa di avere un riscontro  quanto prima, mentre il responsabile della Polizia Locale ci ha invitati a filmare e poi mandare a loro i video e chiamarli sempre. Continuiamo a sperare”. Ma se i cittadini devono fare anche i video, a cosa servono allora i soldi spesi per installare le telecamere comunali?

Maino: “cercheremo di fare il possibile”. “L’incontro che hanno chiesto è andato bene-commenta l’assessore allo sport Marina Maino-Mi hanno illustrato le problematiche e ho preso nota di quello che mi hanno chiesto. E’ una tematica che mi sta a cuore e cercheremo di fare il possibile a norma di legge”. Sulle questione delle telecamere comunali della piastra Miotto l’assessore Marina Maino invece sottolinea che la questione è materia dei lavori pubblici.

Paola Viero

Nel video, che un residente ci ha concesso ed autorizzato alla pubblicazione, sono ripresi due episodi. Nel primo del 4 luglio la presunta aggressione al vigilante e il 28 agosto l’ennesimo intervento di una pattuglia dei carabinieri 

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