La velocità di un sogno che corre oltre i confini del tempo e dello spazio si è fatta concreta mercoledì 22 gennaio, quando Yassin Bandaogo, campione azzurro delle Fiamme Oro e otto volte tricolore nelle categorie giovanili, è tornato tra le mura che hanno segnato la sua infanzia. Le scuole dell’infanzia Amatori e primaria Talin di Thiene, frequentate da lui e dai suoi fratelli Sara e Omar, lo hanno accolto con entusiasmo, regalando ai bambini una giornata emozionante e ispiratrice.

L’evento, organizzato dalla Fondazione SIT (Sport Inclusione Talento) e Fiamme Oro, è stato un momento di riflessione e ispirazione per i piccoli partecipanti, che hanno dialogato con uno dei più promettenti talenti dello sprint azzurro. Riduttivo parlare di Yassin come un atleta di spicco, perché all’interno della sua storia c’è tanto di più: è un esempio di come determinazione, inclusione e passione possano plasmare il futuro. La giornata, inserita nell’ambito del progetto “Veneto Legge” e dell’iniziativa “Un mondo da scoprire: uno per tutti e tutti per uno” per la scuola materna M. Amatori, è stata costruita per coinvolgere i bambini in attività che unissero gioco, scoperta e apprendimento.

Accolto con una poesia recitata dai bambini della scuola d’infanzia, Yassin ha subito trovato un legame speciale con i piccoli, che lo hanno celebrato con parole sentite. “Sei un atleta, un velocista… Come il vento corri in pista! I sacrifici, l’allenamento, sono per te un divertimento! Sei cresciuto e hai imparato che per essere uno sportivo ci vuole proprio un buon motivo. Fare squadra e collaborare sono due cose da imparare. È per questo che oggi ti ascoltiamo ma prima… un applauso ti facciamo!”.

Tra sorrisi e curiosità, i bambini hanno rivolto al campione domande significative, cercando di capire meglio la sua vita e il suo percorso. Contando insieme a lui fino a sei, i bambini hanno scoperto così quanto veloci possano correre le gambe di Bandaogo, che è campione italiano under 23 dei 60 metri indoor. Gli hanno chiesto come si allena per essere così veloce, cosa mangia per avere tanta forza, ma anche cosa lo spinge a superare la tristezza quando le gare non vanno come vorrebbe.

“Queste aule sono un pezzo della mia infanzia e della vita della mia famiglia, perché oltre a me, anche mia sorella Sara e mio fratello Omar hanno frequentato queste scuole. Ricordo una maestra che mi diceva sempre che avrei dovuto dedicarmi alla corsa, quando io ancora giocavo a calcio. Se ora sono un velocista lo devo a persone come lei, che mi hanno seguito e accompagnato nella mia crescita. E se indosso la maglia della Nazionale italiana è anche grazie al percorso che ho fatto a scuola. Le domande dei bambini? Mi hanno colpito quando mi hanno chiesto cosa faccio per superare la tristezza, quando una gara non va come vorrei. Gli ho raccontato che anche a me, come a loro, capita di piangere. E che quando mi sento così, mi aiuta parlarne con le persone cui voglio bene e che mi vogliono bene. Allo stesso modo, dopo le vittorie corro ad abbracciare la mia famiglia.”

Nato a Thiene il 6 gennaio 2004, da genitori originari del Burkina Faso, Yassin è un simbolo di inclusione e talento. Fin dalla tenera età ha dimostrato straordinarie capacità atletiche: “Già a tre anni era velocissimo, un vero prodigio,” ricordano i suoi insegnanti. Dopo aver iniziato con il calcio nelle squadre del San Sebastiano e del Marano, ha scoperto l’atletica leggera a 14 anni accompagnando la sorella Sara agli allenamenti. Il suo talento lo ha portato a conquistare il primo titolo italiano nel 2019 nella categoria Under 16, a cui sono seguite altre sette vittorie nei Tricolori giovanili. Nonostante una microfrattura nel 2023 che ha condizionato i suoi allenamenti per cinque mesi, Yassin è riuscito a vincere i 100 metri ai Tricolori juniores e a guadagnarsi la convocazione per gli Europei Under 20 a Gerusalemme, dove ha tagliato il traguardo in semifinale nonostante un infortunio.

L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza e di ispirazione. Yassin ha voluto trasmettere ai bambini l’importanza dello sport come strumento di crescita personale e di inclusione, dimostrando che il talento, unito all’impegno e al sostegno della comunità, può portare a grandi traguardi. Andrea Schiavon, responsabile di gestione della Fondazione SIT, ha commentato con orgoglio: “Il tempo, lo spazio e la maglia azzurra: Yassin Bandaogo parte da qui.” Lo sprinter, reduce dal successo ad Ancona, ha così lasciato un segno indelebile nei cuori dei piccoli partecipanti e di tutta la comunità scolastica di Thiene.

Laura San Brunone

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