Thiene si ribella alla chiusura delle Dorotee. Non ci stanno i genitori dei 250 alunni che la frequentano, non ci sta l’attuale amministrazione comunale, che sperano in un’apertura delle suore della congregazione, per allontanare il fantasma della chiusura prevista tra 4 anni.
Una vicenda che, da un anno a questa parte, fa presagire il rumore metallico della chiave del portone della scuola che si chiude per sempre, dopo 202 anni di vita nei quali si sono formate generazioni di thienesi e non. Notizia che, dopo un primo attimo di sgomento, ha fatto non poco infuriare i genitori degli studenti che ogni giorno passano gran parte della loro giornata tra le mura della scuola. “Capisco e condivido la preoccupazione di questi genitori, aggravata dalla scarse notizie che uscivano dalla scuola: una comunicazione inefficace che ha fatto montare comprensibilmente la loro rabbia – commenta Maria Gabriella Strinati assessore alla cultura di Thiene – Spero fortemente in una breccia di speranza al muro che hanno innalzato dalla Casa Madre”.
Cosa è successo in quest’ultimo anno
Un anno fa a Thiene irrompe la notizia che la scuola delle Dorotee chiuderà. Mancano le suore che coprono anche il ruolo d’insegnante: contando le teste basteranno fino al termine dell’anno scolastico 2021/2022, non di più.
Subito si sono mosse le insegnanti, laiche, che hanno proposto di rilevare la gestione scolastica subentrandone a tutti gli effetti, ma alle suore una simile ipotesi non è piaciuta.
Interviene quindi il Comune col sindaco Casarotto lavorando a stretto contatto con don Livio, per trovare una strategia che sfocia nell’interessamento da parte della diocesi di Padova, ben lieta di mantenere una scuola cattolica a Thiene, dando incarico ad una commissione tecnica, composta da professionisti esperti e di fiducia della diocesi stessa, di valutare sia gli aspetti di gestione che economici della struttura. Notizia che aggrada le suore che si dimostrano inclini a donare la scuola, ma non tutta, rendendola monca della parte riservata al servizio mensa ed annessi. La questione s’incaglia quando, conti alla mano, la commissione tecnica comunica alla diocesi che per costruire i locali a servizio mensa (non donati dalle suore) e mettere a norma la restante porzione di edificio servono 1,8 milioni di euro.
Di fronte a questa cifra consistente la diocesi tira i remi in barca: la scuola la prende pacchetto completo o non se ne fa nulla. L’intervento prezioso del preside Maino salva la situazione e le suore cedono, riavviando la trattativa: il passaggio materiale dell’edificio, tramite donazione, sembra diventi un progetto fattibile.
Resta l’incaglio della didattica, giocato sulla ferma volontà da parte della Casa Madre di avere all’interno della scuola delle proprie rappresentanti. Un’impasse che sembrerebbe trovare sbocco nell’ultima soluzione messa su carta dalla commissione tecnica: istituire una fondazione di partecipazione, composta dalle parrocchie della diocesi, a curare la didattica, oltre a delle suore dorotee presenti come garanti.
Un lavoro di squadra che in tutto questo tempo ha visto la collaborazione del consiglio d’istituto, col preside Maino che ha fatto da interlocutore. A lui il compito settimana prossima di portare la proposta della fondazione di partecipazione alla Suora Generale, garantendo così un futuro alla scuola delle Dorotee. E se la trattativa non dovesse andare in porto Maino non si farà cogliere impreparato: ha già pronto un ‘piano B’, come affermano le persone vicine a lui.
Prime reazioni a caldo
“Volontà della nostra amministrazione è che le Dorotee a Thiene non chiudano – commenta l’assessore uscente Maria Gabriella Strinati, in lista Casarotto-Sindaco per Thiene alle prossime amministrative – Il sindaco Casarotto ha lavorato fin da subito per trovare una soluzione, ascoltando e mediando tra le parti, per creare una situazione favorevole al fine di mantenere la scuola a Thiene.
Il Comune non può intervenire con dei fondi, essendo la scuola privata, ma ha fatto quanto in suo potere: dall’esenzione Imu per sostenere la scuola paritaria delle Dorotee, fino al blocco della variante urbanistica che avrebbe trasformato l’edificio da scolastico a residenziale o commerciale”.
“Sarebbe un vero peccato se dovessero chiudere – commenta Andrea Busin della lista Lega Nord -Lista Veneta in appoggio ad Attilio Schneck – Io, come tanti thienesi, ho frequentato le Dorotee, un pezzo del cuore di tante generazioni che non può fare questa fine. Sarebbe la perdita della nostra cultura, delle nostre tradizioni: cancellare così una scuola cattolica a Thiene mentre avanza la moschea, è assurdo ed inconcepibile. In questo istituto si sono formate tante generazioni, seguendo a volte una tradizione di famiglia, forgiando le maestre elementari, come è stato per mia mamma, che poi hanno insegnato nelle varie scuole di Thiene e dei comuni vicini.
Sono molto sensibile sul futuro dell’Istituto Santa Dorotea, sia per un discorso affettivo sia per la preoccupazione del terreno che sta perdendo la nostra identità territoriale. Bisogna fare assolutamente qualcosa: serve che la prossima amministrazione si prenda cuore il destino di questa scuola, serve che la Curia si mobiliti per sostenere la scuola cattolica a Thiene e serve che i privati, i tanti privati oggi affermati, che hanno studiato sui banchi di scuola delle Dorotee mostrino un po’ di riconoscenza elargendo dei fondi”.
Paola Viero