Novità nel mondo della moda e dello stile thienese, con Arianna Foscarini che, dopo aver studiato con Carla Gozzi, ha deciso di aprire il suo studio di consulenza di immagine nel cuore della città.
Una ‘botta di fresco’ in una cittadina da sempre attenta allo stile e all’eleganza, che non ha mai ceduto alle imposizioni degli status symbol, ma ha sempre lasciato ampio spazio alla personalità.
Ed è proprio la personalità delle singole donne su cui punta Arianna Foscarini, che da Carla Gozzi, regina della moda e conosciuta in tutta Italia grazie alla trasmissione-cult ‘Ma come ti vesti?’, ha imparato a valorizzare ogni singolo aspetto della persona, mettendo così tanto in risalto i lati positivi, da offuscare del tutto quelli negativi.
Arianna, che cosa l’ha spinta in questa nuova avventura, che non è così usuale in un paese di provincia…
Io amo le persone e mi piacerebbe vedere tutti in grado di valorizzarsi. Quando ci si valorizza ci si sente bene, è più facile essere felici e attirare benessere. Questo non significa stravolgersi, spendere un sacco di soldi o essere superficiali, ma semplicemente riconoscersi, capire il proprio stile e presentarsi di conseguenza. Vedo tante persone che avrebbero tanto da esprimere, ma non conoscono il modo per farlo. Quando ci vediamo belli siamo più forti.
Lei ha esperienza nel mondo degli occhiali. Sarà questa la specializzazione o c’è anche dell’altro?
Io sono specializzata in occhiali e adoro dare consigli nel settore dell’ottica, però ho studiato e sto studiando tutti gli aspetti dello stile, per cui riesco ad esprimersi a tutto tondo.
La tua maestra è Carla Gozzi, famosissima e stilosissima. Una maestra non da poco.
Una maestra preparatissima che mi ha fatto scoprire un mondo di cui ignoravo l’esistenza. Non si tratta solo del mondo della moda, dietro alla moda c’è un universo.
La moda di solito viene considerata frivola e futile. Ci spiega cosa vuole dire?
Quando ho iniziato a studiare con Carla, ho capito subito che avrei dovuto mettermi d’impegno ed affrontare materie che non pensavo avrei dovuto approfondire. Antropologia, storia, psicologia. Tutte basilari per studiare la storia della moda e le sue sfumature nella modernità. Abbiamo studiato la donna, come è evoluta nel tempo non solo fisicamente, ma psicologicamente, nel suo ruolo e nella maternità.
Bisogna conoscere sé stessi e non è una cosa semplice. Spesso, soprattutto presi dal vortice della quotidianità, non ci ascoltiamo. Ci buttiamo addosso quello che capita, che in velocità riteniamo carino. Ci vestiamo per abitudine. E poi succede che, senza capire il motivo, andiamo in qualche posto e ci sentiamo fuori luogo, inadatti al contesto, stiamo male. Questo non succede se ci conosciamo, se sappiamo chi siamo e ci presentiamo di conseguenza. Per essere belli bisogna essere sé stessi e quando uno si sente sicuro di sé, si sente adatto in ogni posto ed esprime la sua adeguatezza.
Per quanto riguarda la moda femminile e maschile, a parte il look, ci sono differenze storiche o psicologiche?
Certamente. La donna è come il vento e muta in modo repentino e veloce. L’uomo invece ha la staticità di una montagna, i suoi cambiamenti in fatto di moda sono lentissimi. La moda esprime la storia e anche la storia di una persona.
Lei parla di trovare il proprio stile, ma lo stile personale negli anni può cambiare?
Sì. In diversi periodi della propria vita ci sono diverse esigenze da comunicare. C’è il periodo in cui siamo più fragili per cui abbiamo bisogno di un look più ‘romantico’, mentre in un periodo di forza possiamo essere ‘rock’. E nel mezzo ci sono mille sfumature. Carla Gozzi ad esempio, la prima volta che mi ha vista, mi ha giudicata da un anello, che indossavo ed era di mia mamma. Ero vestita con uno stile moderno, ma avevo questo anello antico. Carla mi ha detto “Sei molto legata al tuo passato”. Mi ha colpita e ho capito che quello che indossiamo esprime quello che siamo. Non ci si scappa. E non è una questione di soldi.
Che ruolo hanno gli occhiali nello stile? A volte vengono poco considerati.
Gli occhiali sono importantissimi. Si indossano sul viso, quindi sono parte del primo impatto di una persona. Lavoro da 30 anni nel modo degli occhiali, perché gestisco un negozio e riconosco l’importanza del nostro ruolo di ‘consiglieri’ quando vendiamo un articolo. Occhiale bianco o nero o grigio, ad esempio, sembra una banalità, ma c’è una differenza enorme nell’impatto finale.
Lei si occuperà di donne e uomini?
All’inizio solo di donne, più avanti anche di uomini, Ma voglio concentrarmi e fare bene le cose. Il mio studio non sarà nel mio negozio, perché non voglio condizionare nessuno ad acquistare gli occhiali da me. Ho preso un ufficio in centro storico e inauguro a Marzo. Un posto delizioso, che amo definire ‘la mia scatola’. Voglio dare una consulenza vera, senza interessi personali. Voglio aiutare le persone a scoprire il proprio stile, utilizzando metodi ‘tecnici’ che ho studiato e imparato in questi anni. La moda e il look non sono cose frivole, sono il nostro biglietto da visita non solo con gli altri, ma anche con noi stessi.
Anna Bianchini