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Thiene. Caso di Legionella alle piscine e docce chiuse. ‘Emergenza sanitaria’

Un tuffo in vasca nelle piscine comunali di Thiene, la doccia negli spogliatoi e poi la corsa all’ospedale di Santorso. “Legionellosi”, questa la diagnosi per un cittadino americano, residente a Sarcedo, che ha fatto scattare le indagini di Ulss e Arpav.

Febbre alta e mal di testa, questi i sintomi della ‘malattia dei legionari’ generata dai batteri appartenenti al genere Legionella.
Immediata  la segnalazione da parte della struttura ospedaliera al dipartimento di prevenzione unità operativa complessa dell’ulss 7.

A metà maggio il personale tecnico sanitario del servizio igiene e sanità pubblica, infatti,  si è  recato negli impianti di via Tevere, effettuando dei prelievi di campioni di acqua,  inviandoli poi a Mestre all’Arpav.

Dai laboratori regionali, pochi giorni fa, è arrivato l’esito delle analisi che hanno tracciato una carica batterica di Legionella pneumophila nell’erogatore della doccia, installata nello spogliatoio degli uomini.

Un responso col quale, in stretto giro di posta, l’Ulss 7 Pedemontana ha allertato l’amministrazione comunale.

La società veronese, che gestisce le piscine di Thiene, avrà tempo 15 giorni per correre ai ripari, procedendo alla disinfestazione dell’impianto.
Questo il lasso di tempo previsto dall’ordinanza sindacale, dalla notifica alla Sport Management di Verona, contenente le prescrizioni imposte dall’Ulss7: bonifica della rete idrica di acqua calda sanitaria, svuotando tutti i serbatoi installati e disinfettandoli con la tecnica dell’iperclorazione shock. Anche i bocchettoni della doccia dovranno essere sistemati: o bonificandoli o cambiandoli.

Doccia chiusa, quindi, nell’impianto natatorio thienese, che potrà essere riaperta una volta disinfettato il serbatoio di accumulo dell’acqua sanitaria.

Paola Viero