Tornano i «Classici Thiene», gli incontri di cultura classica capaci di unire l’alta professionalità di studiosi riconosciuti e l’apertura al dialogo con un pubblico di non specialisti su temi, autori e opere del mondo greco e latino e sulla loro ricezione nella cultura contemporanea.
Questa volta l’appuntamento, aperto a tutti, è all’auditorium Fonato, martedì 2 ottobre alle 20.30, con Nicola Gardini, un intellettuale particolarmente poliedrico che alla scrittura su vari registri affianca negli ultimi anni anche quella di pittura.
Formatosi in Italia e negli Stati Uniti, Gardini insegna ad Oxford Letteratura italiana del Rinascimento. Intensissima la sua attività di scrittura, che lo vede poeta, romanziere, traduttore di poesia sia antica (Catullo e Ovidio) sia moderna (Emily Dickinson, W. Auden, T. Hughes) nonché autore di saggi, tra cui recentemente una serie di testi sulla lingua e la letteratura latina che hanno riscosso molto interesse: Viva il latino (2016), Con Ovidio (2017) e Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo (2018), tutti con l’editore Garzanti.
Ai «Classici Thiene», organizzati come sempre dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Thiene in collaborazione con il Liceo “Francesco Corradini” e introdotti dal prof. Dino Piovan, Gardini interviene proprio sul latino, che è tuttora ben presente nelle nostre scuole liceali, ma che ha risentito parecchio sia dei tagli alla scuola della cosiddetta riforma Gelmini sia dell’incertezza propria dei tempi di crisi, che condizionano le scelte di famiglie e studenti sui percorsi formativi.
Il punto però è che il latino non è solo all’origine della nostra lingua e cultura. Come dice Gardini “il latino coincide, sì, con l’origine, ma rappresenta anche diramazione e propagazione, perché molto di quello che ha originato è cresciuto, si è espanso ed è arrivato fino a noi”.
Studiare il latino significa non solo credere nella tradizione, ma credere “che l’avvenire possa esistere solo se abbiamo coscienza di quel che è stato e che, mutando, permane. Lo studio di una lingua antica come il latino è studio appunto di un permanere, che è rinnovamento continuo”.
a cura ufficio stampa Comune Thiene