Col chiaro messaggio di “i Comuni non possono più fare un ragionamento egoistico”, la nuova giunta di Confcommercio di Thiene traccia la propria programmazione, evocando un maggiore dialogo tra gli enti, col fine di “salvare le attività del centro, portando la persona al centro di tutto”.
Tanta carne sul fuoco nei prossimi cinque anni, messa dai nuovi membri, capitanati dal presidente Giuseppe Vittorio Santacatterina che ha dato l’impronta sulla quale la nuova squadra lavorerà. Con lui, a dare voce ulteriore ai soci e fornire sempre migliori servizi alle imprese del commercio, turismo e servizi: Andrea Retis vice presidente vicario e presidente categoria ottici, Chiara Zaltron vice presidente e presidente delegazione territoriale di Marano Vicentino, Renzo Ferracin consigliere e presidente categoria mediatori immobiliari, Roberto Guerra consigliere e presidente del terziario avanzato, Basilio Tommasini consigliere e presidente per i pubblici esercizi ed infine Fabio Zardo consigliere, nonché presidente territoriale per il centro storico di Thiene.
Una nuova giunta eletta con assemblea dei soci il 5 dicembre scorso, insediatasi l’8 gennaio, presentata dal direttore Franco Benvegnù, che punta alla modernizzazione, necessaria per restare al passo con i tempi. Un’elezione che ha portato aria di rinnovamento, con nuovi 4 membri su 7 che lavoreranno sino al 2022.
Il tutto con l’attenzione ai commercianti, ritenendo necessario una impegno nella crescita, un accompagnamento al cambiamento, creando competenza nell’offerta commerciale con lo specifico obiettivo di dare maggiore attenzione al cliente, nel senso della continuità e della collaborazione reciproca con i soci e le istituzioni del territorio. Investire sui giovani ed un particolare impegno a guidare il ricambio generazionale, oltre a continuare a rappresentare la categoria del commercio nelle sedi istituzionali.
Tra i punti del programma non manca la formazione, corsi di aggiornamento e seminari, oltre a dare una pronta informazione sulle opportunità del settore, come welfare o nuovo contratto P.e. L’impegno sarà anche nell’organizzazione di eventi “in shop” per valorizzare sempre di più i singoli negozi, il commercio, il territorio e i suoi prodotti, associato ad un’estrema attenzione alla importante opportunità del turismo, in forte sviluppo nel territorio del Veneto.
Bilanci e nuovi obiettivi
Non subire ma gestire, questo uno degli obiettivi:”Governare il cambiamento del mercato, puntando ad aiutare il commercio a non subirne il cambiamento, ma di riuscire a governarlo” spiegano durante la presentazione: “suggerendo idee alle imprese associate , quali corsi di formazione su Facebook, Instagram, cucina vegetariana, sui futuri social, sui nuovi mezzi di pagamento, corsi di lingua necessari anche per l’utilizzo dei nuovi social”.
Fondamentale per il nuovo direttivo puntare al rapporto con le amministrazione comunali: “Intendiamo richiedere a loro il supporto per avviare quelle iniziative volte a restituire ai centri urbani il ruolo di poli aggregativi. Stiamo definendo un progetto, commissionato ad un importante studio di urbanistica, per procedere con una analisi delle aree commerciali su tutto il territorio del mandamento. L’obiettivo è quello di incontrare successivamente tutti i comuni per poter stimolare a definire assieme le linee guida ed i criteri urbanistici da adottare al fine di monitorare e contenere le aree commerciali della GDO per dare maggiore spazio e importanza ai centri urbani”.
Capitolo dedicato e delicato quello col Comune di Thiene, come spiegano: “La città per la sua storia, per la sua posizione, per la qualità della sua offerta commerciale e per il pregevole contesto urbanistico, deve riaffermare la sua posizione di spicco nel commercio del vicentino (progetto Distretti del Commercio e Manager di Distretto assieme al Comune di Thiene) – continuano – Con l’amministrazione comunale di Thiene abbiamo già fatto dei ragionamenti, volti a commissionare l’analisi della struttura urbanistica commerciale”. Un’analisi che, una volta conclusa li vedrà ritornare ad un tavolo con l’amministrazione: “Esprimeremo i nostri pensieri che, al momento, non sono concordi con quanto fatto finora, dove ha prevalso la media a grande distribuzione”.
“Metteremo tutte le amministrazioni comunali, e non solo Thiene quindi, di fronte al fatto compiuto. Negli ultimi anni è mancato un vero dialogo: vorremmo che le amministrazioni comunali dialogassero concretamente, per evitare di condannare i centri urbani e le sue attività”, sottolinea Andrea Retis ritornando sul contenimento della destinazione delle aree comunali a commerciali, evocando una visione generale e non all’interno di un confine comunale. In parole povere: “che senso ha che a Thiene, nel parco sud, sia alla fine stata destinata una grande area commerciale e a pochi chilometri, a Breganze, sia stia facendo lo stesso? Il bacino di utenza, dei clienti, è sempre quello”, conclude Retis.
Altro punto il “no all’aumento dell’iva: l’analisi dei primi dati sul commercio del primo trimestre 2018 ha evidenziato una situazione che permane difficile. Qualche piccolo segnale incoraggiante sui consumi generali sta arrivando, anche se il terreno resta instabile per i risultati economici nazionali anche a causa del contesto politico non definito nel quale si opera. In futuro molto dipenderà molto dal ruolo che saprà esprimere la politica”. Infine, il deciso “no alle aperture domenicali: più parti è stato affermato che non ha portato alcun beneficio economico senza contare l’immenso danno sociale che ha provocato sulle famiglie. Punteremo assieme alla Confcommercio di Vicenza ed alla Regione per riuscire a portare la legislazione a livello regionale con l’obiettivo di abolire le aperture domenicali indiscriminate”. Su questo punto il richiamo di Benvegnù all’ultima dichiarazione di Roberto Marcato, assessore regionale al commercio che pochi giorni ha dichiarato: “E’ dimostrato che non c’è stata nessuna ricaduta positiva da punto di vista economico e commerciale dalle liberalizzazioni, che spalmano le stesse vendite su 7 giorni invece che su 6, aumentando le spese e sottoponendo i lavoratori a turni di lavoro assurdi”.
Paola Viero