“La giunta voleva la prova? Eccola”. Nuovo capitolo per il giallo della privacy delle telecamere comunali di Thiene che farebbe crollare la versione fornita dal sindaco Michelusi. “Deve smetterla di prendere in giro i thienesi. Non solo in consiglio comunale ma anche sui social”. A parlare sono i consiglieri comunali di minoranza Giulia Scanavin e Federico Mojentale: “nel suo post dice una cosa e poi va dal Prefetto facendo tutt’altro: firmando il protocollo per la sicurezza  dove, all’articolo 2, è scritto che la titolarità dei dati delle telecamere di proprietà del Comune è attribuita al sindaco”, che inoltre si chiedono cosa ne penserebbe non solo il Garante per la Privacy, “ma anche la Procura di Vicenza”.

Il documento ‘scottante’: “dal Prefetto ha firmato come titolare della privacy “. Ad un mese dalla seduta consiliare, dove era stata portata la questione della videosorveglianza comunale, i due consigliere di minoranza di Fratelli d’Italia portano alla luce il documento con il quale il sindaco Michelusi va a patti col Prefetto di Vicenza. “Eccolo-dichiarano Scanavin e Mojentale-Ma lui che già ce lo aveva, perché non lo ha reso pubblico? Perché si sarebbe smentito da solo? Troppo comodo raccontare una parte della storia, a modo suo tra l’altro, tralasciando i documenti pubblici e ufficiali.Con questo documento il sindaco Michelusi ha firmato un documento ufficiale, stilato dalla Prefettura,  in fatto di privacy di telecamere comunali, rinnegando tutto quello che aveva asserito prima. O comincia a far pace con i suoi pensieri o comincia a dire la verità: ma lui non ammetterà mai di aver sbagliato, e su una questione molto grave, quindi oggi tracciamo una linea sulle cose vere e non vere. Michelusi ha sempre detto che il Comune non è titolare del trattamento dei dati: che se ne spoglia. Per Michelusi questo compito è del Consorzio di Polizia Locale-continuano- E’ un errore colossale.Un Comune non può smettere e quindi spogliarsi del proprio ruolo di titolare della privacy. Non può e non lo dico io, ma ci sono normative che parlano chiaro, sia a livello nazionale che europeo”.

La ricostruzione.”Il 2 dicembre scrive questa lettera al Prefetto, visto che il giorno dopo si deve presentare a Vicenza per firmare, assieme ad altri 48 sindaci vicentini,  il  primo passo del ‘patto per la sicurezza’ che porterà alla condivisione di tutta la videosorveglianza vicentina con le forze dell’ordine. Quindi anche le telecamere di Thiene finiranno nella ‘cabina di regia’ provinciale, ma il Prefetto è intransigente: la titolarità dei dati ripresi dalle telecamere è di competenza del sindaco. Ovvero del Comune di Thiene. Ma come? Se dovevamo seguire il filo illogico di Michelusi allora si sarebbe dovuta presentare la Polizia Locale a firmare dal Prefetto. E pretendere dal Prefetto che solo il Consorzio Ne.vi, fosse l’unico firmatario ed attore in questo protocollo d’area. Come sistemare questa cosa? Gli scrive appunto:asserendo che probabilmente c’è un qui pro quo. Non è il Comune di Thiene il titolare della privacy, che acquista le telecamere, ma il Comando NeVi- continuano Mojentale e Scanavin- Insomma per Michelusi sarebbe come a dire ‘guarda signor Prefetto a Thiene funziona così: io sindaco sono ‘el paron’ delle telecamere, mentre per la privacy e compagnia bella risponde la Polizia Locale’. Glielo scrive 24 ore prima della firma. Pensate che il Prefetto abbia detto ‘fermi tutti, qua c’è un problema’? No signori: il giorno dopo Michelusi va e firma. Va a patti col Prefetto, alias col Governo, nel suo ruolo di titolare del trattamento dei dati. Quindi ci viene da pensare, che: “o non sa cosa ha firmato, oppure sapeva benissimo che firmando così avrebbe dovuto rimangiarsi tutte le storielle e le canzonette che fino ad allora aveva raccontato. Nell’ultimo consiglio comunale, la sua figura ha vacillato e anche quella dei suoi collaboratori, di fronte alla montagna di documenti che ho portato a supporto”.

L’incognita su chi ha gestito i filmati.“Siamo proprio curiosi di capire come andrà a finire questa storia in Prefettura, quando i sindaci, quindi anche Michelusi, si  dovranno trovare per il secondo step del ‘patto’, dove verrà redatto il protocollo di utilizzo delle telecamere. Iter che, visto quanto sta accadendo a Thiene, si sta arenando negli uffici provinciali della prefettura.  Crediamo che Michelusi, dovrebbe fare un passo a fianco o meglio indietro. Farebbe più bella figura ed arrecherebbe meno danno a Thiene e ai thienesi-concludono i due consiglieri di opposizione-Crediamo, e continuiamo a chiederlo da mesi, che il Comune di Thiene dovrebbe dire chi era quel privato cittadino che aveva in mano i filmati di quelle telecamere che ci riprendevano ogni santo giorno. Infine, manca anche il parere del Garante per la privacy: non vorremo che arrivasse con tanto di multa salata che i thienesi dovranno pagare.  Se fossimo in lui, non potremo più guardare in faccia i cittadini, e pretendere da loro estrema fiducia”.

Paola Viero

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