Si rincorrono le voci per la piazza di Breganze, sul futuro della vita commerciale del paese. Tra chi rimanda al mittente l’imminente moria di negozi e tra chi invece, fatta eccezione per banche e bar, a Breganze ritiene scarna la possibilità di fare shopping, prevale da entrambi i fronti il desiderio forte che il centro si illumini di vetrine.
Serrande su e giù in centro del paese, che hanno scatenato curiosità e preoccupazione nei breganzesi, tanto da recarsi un giorno sì e uno no nelle botteghe ancora aperte per chiedere: “ma voi chiudete?”.
Sintomo di un commercio che ha cambiato volto, con negozi che chiudono e, ogni tanto, aprono. La scure della crisi economica taglia fortemente i margini di guadagno di chi, pur volendo investire nel territorio, già si barcamena tra i tanti costi.
Tra affitto reputato troppo alto, tasse e balzelli comunali c’è chi dopo 14 anni chiuderà il negozio, come Michela Saggin titolare de ‘La Sanitaria’: “E’ una scelta personale, per potermi dedicare ai miei due figli – continua – Per poterlo fare, pur tenendo aperto, avrei dovuto assumere una commessa. Ma mi è impossibile permettermelo perché con quello che pago di tasse e affitto, mi sembra di essere in centro a Milano e non a Breganze. Per dare ‘respiro’ a noi commercianti servono delle agevolazioni a livello comunale”.
Un ‘buon senso’ da parte dell’amministrazione comunale richiesta da chi frequenta il paese, per evocare la vita commerciale in centro e vedere, una ad una, le vetrine tornare ad illuminarsi: “ Ci sono solo banche – lamenta la signora Alba C. che sceglie il centro del paese per la sua spesa quotidiana – I grandi supermercati hanno sottratto i clienti, svilendo la qualità dei prodotti che potevo trovare nella piccola bottega”.
Mentre un negozio chiude, c’è chi lo apre come ha fatto solo poche settimane fa Sirina Prandina, che da Molvena ha deciso di trapiantare il suo negozio di abbigliamento ‘3cuori’ a Breganze: “Perché dopo aver girato altri comuni in cerca del giusto posto, sono rimasta colpita dalla vivacità delle persone che ho trovato in paese – ci spiega dopo avere servito alcune clienti, nei locali che nel corso degli anni ha visto susseguirsi varie realtà commerciali”.
Un andirivieni di insegne che non annoia chi vuol dare per spacciato lo spirito commerciale del paese: “Ma sono tutte chiacchiere – liquida in modo deciso Nerio Brian libero professionista – Breganze è in via di trasformazione, un negozio ha appena aperto e un altro a breve aprirà i battenti. C’è chi apre e chi chiude, d’altro canto il nostro paese non è mai stato statico in questo senso”.
Le posizioni di Ascom e del Comune
“Ho un legame forte con questo paese ed ho sempre cercato di tenerlo vivace ed attivo con passione – commenta Onorina Gasparotto presidente dei commercianti di Breganze – In tutti i settori commerciali c’è tanto da offrire, oltre a quelli culturali ed associativi. L’apertura di un nuovo negozio è sicuramente positivo, auguro un grande in bocca la lupo, convinta che l’esempio di Sirina possa essere seguito da altri che, assieme a tutti noi, vorranno valorizzare il paese”.
“Come amministrazione vogliamo lanciare in primavera un progetto per sostenere ed incentivare il commercio a Breganze -dichiara Francesca Poncato assessore comunale alle attività produttibe- Si tratta di un lavoro che andrà programmato assieme agli stessi commercianti ed alle associazioni di categoria, possibilmente coinvolgendo altri partners per consentire alle attività, sia a quelle già esistenti ed a quelle nuove, di trovare spazi ed opportunità per crescere ed arricchire l’offerta alla comunità.”
“E’ chiaro che in un paese i commercianti sono una risorsa fondamentale – conclude Poncato – Non solo perché offrono importanti servizi, ma anche perché tengono ‘illuminata’ la piazza, contribuendo così a farla vivere ogni giorno”.
Paola Viero (foto di redazione AltovicentinOnline, di vari negozi di Breganze)