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Schio. “Spegnere la linea 2 dell’inceneritore, il teleriscaldamento non sia una scusa”

Spegnere la linea due dell’inceneritore di Schio rimane la priorità per Avr (Alto Vicentino Ricicla), che denunciando di non avere ricevuto risposta dai sindaci proprietari di Ava teme che il teleriscaldamento, per il quale è stato annunciato un investimento di due milioni di euro, sia l’alibi per continuare ad ‘importare’ rifiuti da fuori per bruciarli.

I sindaci dei Comuni soci di Ava non sfatano i dubbi di Alto Vicentino Ricila sul teleriscaldamento e solo il Comune di Schio, attraverso il sindaco Valter Orsi e l’assessore all’Ambiente Alessandro Maculan, replicano alla richiesta di spiegazioni inviata dal gruppo agli oltre trenta primi cittadini soci della partecipata che gestisce il ciclo dei rifiuti.

Sotto i riflettori i 2 milioni di euro di investimento per ampliare la rete di teleriscaldamento, annunciati da Ava in concomitanza con la presentazione del bilancio.

Da lì la ‘denuncia’ di AVR, che aveva dichiarato a gran voce che il teleriscaldamento non produce utili e inquina e aveva chiesto ai sindaci di ripensarci. In una lettera spedita alle amministrazioni comunali lo scorso 18 febbraio, i rappresentanti di Avr (Marco Rampon, Laura Rossi e Gianfranco Santacaterina) avevano messo in evidenza “10 milioni di euro di mancati introiti, un investimento da 20 milioni che non decolla e l’obbligo di bruciare rifiuti per favorire il teleriscaldamento. Una politica che non sta in piedi e alla quale Ava (Alto Vicentino Ambiente) e i sindaci suoi proprietari devono mettere un freno”.

Ad oltre un mese dalla richiesta di replica, solo il Comune di Schio ha dato riscontro, e sindaco e assessore hanno dichiarato non solo di condividere la preoccupazione, ma di avere anche chiesto per proprio conto lo stato degli investimenti per farne una valutazione: “Pur nella consapevolezza del valore rappresentato dal corretto sviluppo di un simile impianto tecnologico per il nostro territorio, l’amministrazione comunale di Schio condivide alcune preoccupazioni consapevole che questo, come altri importanti programmi di investimento di ingenti risorse, debba essere necessariamente accompagnato da un condiviso approfondimento stimolato da un clima di piena trasparenza e partecipazione, soprattutto considerando che stiamo parlando di una società a partecipazione pubblica – hanno evidenziato Orsi e Maculan – Il Comune sta analizzando anche il delicato aspetto della gestione degli investimenti strategici all’interno della società partecipata e a questo fine è stata sollecitata una seconda e improrogabile convocazione dell’Osservatorio sui Rifiuti in continuità con un primo incontro svoltosi il 28 settembre 2020. Lo scopo è analizzare formalmente le tematiche inerenti il teleriscaldamento con specifico focus sugli impegni di spesa posti in essere dalla società per l’espansione della rete attuale, valutandone complessivamente il piano economico e finanziario a supporto dell’efficacia e della sostenibilità dell’azione”.

Alto Vicentino Ricicla però spera che anche gli altri sindaci rispondano alle domande e auspica che si proceda con lo spegnimento della linea due dell’inceneritore, come più volte sollecitato e annunciato come obiettivo anche dall’amministrazione comunale di Schio.

“Sarebbe davvero inaccettabile non procedere allo spegnimento a causa della necessità di sostenere il teleriscaldamento quando, anche volendo stare ai numeri forniti dalla stessa società in merito alle emissioni di CO2,la chiusura della linea due porterebbe ad una diminuzione delle emissioni di CO2 almeno sei volte maggiore di quella millantata con il teleriscaldamento. Come giustificare ai cittadini che virtuosamente si applicano nella raccolta differenziata e nella riduzione della produzione dei rifiuti che i risultati del loro impegno non solo non riducono la quantità dei rifiuti bruciati nell’impianto, ma creano le condizioni per portare ad incenerire a Schio rifiuti provenienti da fuori area? Difficile da spiegare. Forse è proprio per questo che, con l’eccezione di Schio, nessuna amministrazione ha trovato il tempo di rispondere alla nostra lettera”.

A.B.

Schio. “Il teleriscaldamento non produce utili e inquina, i sindaci ci ripensino”