Continua il botta e risposta tra Ava e la sigla sindacale Usb, sulle pagine di AltovicentinOnline, in merito ai mezzi che gli operai ogni giorno utilizzano per raccogliere l’immondizia. Secondo denuncia di Usb con articolo del 10 maggio, metterebbero a rischio l’incolumità dei lavoratori, di diverso avviso l’azienda che, in data 14 maggio, replicò che la flotta dei camion è a norma e che non lesina investimenti per assicurare le migliori condizioni lavorative ai propri operai.
Una risposta che porta alla contro replica di Germano Raniero di Usb.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Come sempre A.V.A è molto “abile” a rispondere, mescolando però, male le carte! Per cominciare, sui 95 mezzi ci sono ancora 51 della vecchia cooperativa Cias. Più volte la direzione di A.v.a aveva dichiarato al momento della fusione, che il parco macchine della Cias, fosse “una vergogna”. Bene! Ma allora perché dopo 10 anni il parco mezzi è in buona parte ancora lo stesso? Troviamo dei scarrabili con 33 anni di vita, dei compattatori di 30 e 27 anni, delle vasche (“modificate”) da 17 anni…. I mezzi più recenti della Cias hanno 9/10 anni. Più della metà sono vecchi!
A.v.a parla del 96esimo mezzo “ma conservato unicamente come mezzo storico in esposizione. Esso non viene assolutamente utilizzato per lo svolgimento dei servizi, tanto che negli ultimi 4 anni ha effettuato zero ore di servizio”. A.v.a commette un grave errore. Sta di fatto che il 17/05/2017 alle ore 6 del mattino, nell’incrocio di Via Lago di Molveno e via Lago di Trasimeno, un scarrabile trasportando l’umido, perde suo carico sulla sede stradale, (i dipendenti del bar potranno sicuramente testimoniare l’accaduto). Lo sversamento è stato velocemente ripulito utilizzando un ragno, una spazzatrice e… il famoso “mezzo storico”. Qui Ava non dichiara la verità. Perchè?
Sempre nel campo delle cose non “esatte”, nel bilancio di Ava del 2016, dovevano essere spesi 800.000 euro per i mezzi. In realà Ava compra un scarrabile usato di 10 anni per sostituire un mezzo dismesso a causa di un incendio, e una macchina aziendale. Quanto hanno costato? E il rimanente che non è poco, dov’è finito? Ma facciamo una domanda alla cittadinanza e ai Comuni. Perché di fronte a un parco mezzi “vergognoso” Ava non investe, o meglio non investe piu? Nel 2012, il Direttore di Greta, Stefano Selleri, acquista 14 mezzi, poi dalle sue dimissioni, il rinnovo dei mezzi cala paurosamente.
Perché? Dopo si passa a 8 mezzi nel 2013, 6 mezzi nel 14, 5 nel 2015, 4 nel 2016 e solo 2 nel 2017 come abbiamo già visto.
Ava dice “Tutti i mezzi sono sottoposti a costante manutenzione – sia ordinaria che straordinaria – e vengono periodicamente revisionati, motivo per cui risultano a norma” . Ma il Dottore Riccardo Ferrasin dovrebbe sapere che non basta, se non come spiegarsi , prima la condanna di Ava e poi del suo delegato alla sicurezza Enrico Dal Prà per la morte del nostro collega, schiacciato del mezzo n°50 a Catrenta il 5 aprile del 2011. Noi, non dimentichiamo! Questo mezzo era sprovvisto di pedane con sensori di sicurezze e di telecamere! Ma visto che Ava “alza il tiro” sulla sicurezza, noi chiediamo in questo articolo che l’azienda ci fornisca la lista dei mezzi ancora sprovvisti di telecamere come su alcuni scarrabili vecchi o sui mini compattatori. Inoltre chiediamo che Ava fornisca una spiegazione sul fatto che ci sono dei compattatori “vecchi” sprovvisti ancora di limitatori di velocità. Perché? Troppo vecchi per essere messi a norma?
A proposito di sicurezza, sottolineiamo che in data 24.05.2018 uno dei mezzi considerato obsoleto è stato segnalato e sottoposto a manutenzione straordinaria causa la sua non idoneità allo svolgimento del servizio di raccolta, in termini di attrezzatura, nonostante fosse in regola per la circolazione stradale. L’azienda invece di tenere giocattoli da “collezione”,investa in automezzi e attrezzature idonei per svolgere i servizi in tutti i territori comunali. Ava dice che i suo mezzi non sono pericolosi! Noi diciamo il contrario!
I sedili e il sistema di ammortizzazione hanno dai 10 ai 33 anni! Da un punto di vista ergonomico sono sorpassati. Le vibrazioni continue sull’apparato muscolo-scheletrico hanno conseguenze non indifferenti procurando patologie professionali. La pericolosità non viene solo dall’ uso di automezzi! Il cantiere di Ava ha ormai più di 25 anni e necessità di interventi strutturali. Su questo tema ci fermiamo. Altri temi da trattare sono in corso”.
Germano Raniero, Usb Vicenza