RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA MARCO VANTIN
In merito all’interpellanza sul recupero del calore industriale e il teleriscaldamento presentata da Fratelli d’Italia a Schio. Siamo nuovamente costretti a intervenire pubblicamente per rispondere a un’interpellanza che tenta di spacciare per notizia quella che è, di fatto, la scoperta dell’acqua calda. Un’iniziativa che appare come l’ennesimo esercizio di demagogia e disinformazione, da parte di chi – per ignoranza o per calcolo – sceglie di travisare la realtà. Il consigliere di Fratelli d’Italia, Alex Cioni, nella sua richiesta dimostra una preoccupante superficialità, mescolando argomenti di natura diversa e dimenticando – forse non a caso – che il Comune non ha alcun potere autorizzativo né coercitivo nei confronti di impianti industriali privati, come nel caso dell’ampliamento di Fassa Bortolo. Il Comune può esprimere osservazioni, come questa Amministrazione ha fatto – e come è stato discusso apertamente nell’ultimo Consiglio comunale. Se al consigliere Cioni è sfuggito, siamo disponibili a fornirgli l’indirizzo web, peraltro pubblico, dove potrà rivedere la videoregistrazione della seduta. Quanto al teleriscaldamento, tema centrale dell’interpellanza, suggeriamo al consigliere uno sforzo di comprensione tecnica, accompagnato da un necessario richiamo all’onestà intellettuale. Il TLR non coincide con il termovalorizzatore. Noi lo diciamo da oltre un anno e finalmente sembra essersene accorto pure lui, anche se le sue precedenti dichiarazioni pubbliche suggerivano qualche incertezza. Se oggi riconosce che un TLR moderno debba essere multi-fonte, ben venga: meglio tardi che mai! L’inceneritore può rappresentare una fonte di calore, ma non può né deve essere l’unica. L’Amministrazione ha più volte ribadito – in campagna elettorale, in eventi pubblici e in Consiglio – il proprio sostegno a un teleriscaldamento evoluto, sostenibile, non vincolato esclusivamente alla combustione dei rifiuti. Alimentarlo solo con rifiuti è un’idea superata, figlia di modelli energetici obsoleti come ben evidenziato il 9 maggio 2024 dall’ing. Mattia Collareda nel corso di una serata pubblica di approfondimento sul funzionamento di questi sistemi ormai consolidati. Non solo: il recupero del calore industriale non è una novità. È un’ipotesi che questa formazione politica ha già vagliato e proposto pubblicamente da tempo, forte delle competenze interne al gruppo. Già lo scorso anno – ben prima della presentazione del Masterplan sull’ampliamento dell’inceneritore, che proprio sul TLR basa gran parte della sua giustificazione – CIVITAS SCHIO ha attivato contatti diretti con le aziende del territorio, tra cui VDP e Fassa Bortolo. I dati raccolti confermano che l’integrazione del calore da questi impianti nella rete TLR è possibile e auspicata, smontando così uno dei capisaldi del Masterplan: “servono più rifiuti da bruciare, unico modo per generare più calore”. Doveroso ricordare inoltre come per produrre la stessa quantità di energia, ad esempio 1 MWh, la combustione di rifiuti emetta in atmosfera dalle due alle tre volte più CO2 rispetto al metano, per tale ragione non è certo possibile dire che questi rappresentino la fonte più pulita, ma proprio per questo invece è indispensabile affermare come sia sostenibile recuperare energia solo dalla combustione di quei rifiuti realmente non recuperabili. Altro che “iniziativa originale”: ciò che emerge da questa interpellanza è solo un evidente cambio di rotta, del quale prendiamo con piacere atto. Infine, la critica alla nostra posizione sul termovalorizzatore di Cà Capretta dimostra quanto sia strumentale l’approccio adottato. Non si tratta di una battaglia ideologica, ma di un confronto basato su dati reali e visioni divergenti sul modello di sviluppo sostenibile che vogliamo. Ogni giorno che passa, crollano uno dopo l’altro gli assunti su cui si fonda la proposta di ampliamento dell’inceneritore. È comprensibile che ciò allarmi Cioni, che ne è un convinto sostenitore, ma promuovere confusione e disinformazione tra i cittadini per convenienza politica non è accettabile. La posizione di CIVITAS SCHIO è chiara, trasparente e coerente con quanto scritto nel programma elettorale condiviso con i cittadini. Non ha bisogno di tecniche dissuasive che, di fatto, servono a Fratelli d’Italia per nascondere la totale assenza di contenuti. Invitiamo quindi il consigliere – e chi come lui usa il Consiglio comunale come cassa di risonanza per attacchi pretestuosi – a un confronto vero, fondato su fatti, numeri e competenze. Ora che i lavori della Commissione Masterplan sono quasi conclusi, tutti i gruppi politici hanno gli strumenti per difendere o modificare in modo responsabile le proprie posizioni sul progetto di ampliamento. CIVITAS SCHIO non ha paura del confronto, soprattutto su un tema così centrale per il futuro della nostra città. Per questo, invitiamo tutte le forze politiche presenti in Consiglio a un dibattito pubblico, aperto e in presenza, davanti ai cittadini, e non nascosto dietro un post o un’intervista social. Così ognuno potrà dimostrare, con trasparenza, la validità delle proprie proposte su una questione che avrà un impatto profondo su Schio. Siamo convinti che, per il bene della città, serva meno propaganda e molta più volontà di confronto serio.
Per CIVITAS SCHIO Marco Vantin Capogruppo consiliare “CIVITAS Schio”
