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Schio. Protesta del Coordinamento Studentesco: “Manca spazio per i giovani”

Protesta a Schio da parte del Coordinamento Studentesco Altovicentino, che si lancia contro Barbara Corzato, assessore alle Politiche Giovanili, per chiedere “più spazi per i giovani”.

Alla base della protesta, messa in atto dai rappresentanti dei quasi cinquemila studenti, che si sono posizionati davanti all’entrata del comune con tanto di cartello, la revoca della saletta Bansky (per la quale è stato chiesto un affitto mentre precedentemente veniva concessa a titolo gratuito) e “la mancanza di collaborazione dell’assessore con il Coordinamento per l’identificazione di spazi per i giovani”.

Secondo Laura Pederzolli, portavoce del gruppo, Barbara Corzato avrebbe sostenuto di aver cercato il coinvolgimento degli studenti, accusandoli poi di non aver partecipato all’incontro ‘Tavolo delle idee’, quando invece tale coinvolgimento non sarebbe avvenuto per mancanza di un invito.

“In un territorio che conta quasi cinquemila studenti è necessario che vengano messi a disposizione luoghi in cui possano ritrovarsi, autodeterminarsi e creare assieme una collettività nuova – ha spiegato Laura Pederzolli a nome del Coordinamento – Dovremmo tenere presente che a Schio ci sono numerosi spazi inutilizzati cui si potrebbe ridare vita e di conseguenza si riqualificherebbe un centro storico che si sta svuotando inesorabilmente”.

Non basta il Campus, secondo i ragazzi del coordinamento, perché non rappresenterebbe  una valida alternativa in quanto i giovani non sono stati sufficientemente coinvolti nella sua ideazione e realizzazione.

“All’ultimo incontro l’assessore Corzato si è presentata impreparata – hanno denunciato i rappresentanti del coordinamento studentesco Altovicentino – All’incontro hanno partecipato solo i rappresentanti di istituto e questo non rappresenta un percorso di partecipazione. Abbiamo chiesto maggiori informazioni ma non siamo stati richiamati. Tutto ciò dimostra come l’attuale amministrazione comunale non sia intenzionata a dare spazio ai suoi giovani – hanno concluso – Semmai, cerca di impedire a coloro che tentano di sviluppare socialità, cultura e aggregazione di realizzare i loro progetti”.

A.B.