Ci sarebbe un bando irregolare dietro le dimissioni del direttore generale de La Casa di Schio, la prima azienda cittadina, finita di recente spesso sotto i riflettori non tanto per i preziosi servizi che rivolge ai suoi clienti e ai loro familiari e la professionalità dei dipendenti, quanto per questioni burocratiche che riguardano le nomine dei vertici. E proprio le nomine dei vertici finiranno ancora sotto i riflettori, chiamando tutti i membri del Cda a chiarire le loro competenze per ‘certificare’ di essere in regola nel loro ruolo.
Un vero e proprio valzer delle poltrone all’italiana stando a quanto emerge dall’analisi dei fatti, che mette in cattiva luce un’azienda che conta 420 dipendenti e meriterebbe ben altro, soprattutto in tempi in cui la trasparenza e la serietà dovrebbero essere la regola base e non un’aspirazione.
Le dimissioni del direttore generale Michele Testa sono arrivate per dare risposta alla Regione Veneto, che dopo aver
Nome che non era piaciuto agli altri membri del Cda, che hanno sfiduciato il presidente mettendo al vertice Giuseppe Sola.
Le dimissioni di Michele Testa hanno richiamato l’attenzione anche dell’opposizione di Schio, che aveva già chiesto chiarimenti sulla questione ‘La Casa’ all’epoca della sfiducia di Dalle Vedove e ora torna in campo a gamba tesa.
Giovanni Battistella, capogruppo del Pd, si dice preoccupato per la gestione politica della questione, mentre Carlo Cunegato, leader di TesSiamo Schio, ha commentato: “Avevamo già evidenziato la gestione maccheronica e senza serietà dell’azienda più grande di Schio da parte dell’amministrazione Orsi. Il sindaco aveva nominato un Cda e indicato un presidente che è stato sfiduciato poco dopo dal Cda stesso. Questo ci aveva preoccupato fin da subito, perché se il Cda sfiducia un presidente appena eletto, significa che non si è creato un gruppo di lavoro e non si è costruito un progetto. Dopo un anno il direttore rassegna le dimissioni per irregolarità del bando e La Casa è ancora senza guida. L’amministrazione Orsi ha dimostrato di non riuscire a gestire un ente complesso e importante. La nostra preoccupazione cresce ogni giorno di più”.
Per nulla stupito di quanto accaduto è Federico dalle Vedove, la cui sfiducia era stata commentata dal sindaco Orsi in consiglio comunale con la frase “Non tutti possono fare il presidente”.
Anna Bianchini