Finisce sul tavolo del prefetto di Vicenza il ‘caso Orsi’ a Schio. Oltre la mozione di censura nei confronti del presidente del consiglio comunale di Schio, i consiglieri comunali Cioni e Eberle si sono rivolti a Filippo Romano per “evidenziare il suo comportamento inadeguato e la mancata presa di distanza del sindaco Marigo”. Al centro della vicenda i toni usati dall’ex primo cittadino su un suo post su Facebook. “Ci ha definito conigli e pronto a sbranarci: è così che si tutela la dignità del consiglio comunale?”.
A far saltare la mosca al naso a Orsi sarebbe stato un articolo apparso sulla stampa locale in merito all’esposto presentato alla Corte dei Conti sulla gestione di Ava dove, Cioni di Fratelli d’Italia e Eberle di Nuova Trama criticavano la gestione di Orsi nella faccenda. “La sua reazione non si è fatta attendere-precisa Alex Cioni di FdI-lo stesso giorno sul suo social ci ha attaccato con toni intimidatori e offensivi. Arrivando a definirci conigli e minacciando di sbranare chi lo contestava. Di fronte a questo, assieme a Cristiano Eberle, è stato chiesto un incontro con il sindaco Cristina Marigo: non solo la richiesta è stata respinta, ma ha minimizzato la vicenda con dichiarazioni pubbliche rilasciate al Giornale di Vicenza, di fatto giustificando Orsi”.
La mozione di censura. “Se forze politiche così distanti tra loro si trovano a firmare lo stesso documento – dichiarano Cioni ed Eberle – significa che siamo di fronte a un problema istituzionale di una gravità tale da superare ogni appartenenza partitica. Il comportamento del Presidente Orsi, e la mancata presa di distanza da parte del Sindaco, non sono più solo una questione di polemica politica, ma riguardano il rispetto delle regole e della dignità del Consiglio Comunale.
Questa mozione è il segnale che nessuno può pensare di utilizzare le istituzioni come una tribuna personale, senza conseguenze”.
“Qualcuno sta tentando di ridurre questa vicenda a una semplice questione di forma – continuano all’unisono Alex Cioni e Cristiano Eberle – ma in politica la forma è sostanza. Soprattutto quando si ricoprono ruoli istituzionali di garanzia, come quello di presidente del consiglio comunale. Non è solo una questione di stile o di linguaggio, qui si è oltrepassato ogni limite. Orsi ha trasformato il suo ruolo in una tribuna personale, arrivando a offendere e minacciare consiglieri di minoranza. Questo non è accettabile e chi minimizza si assume una responsabilità politica ben precisa. Il fatto che il sindaco non abbia preso le distanze da queste condotte, anzi, le abbia giustificate, aggrava ancora di più la situazione”.
La segnalazione al prefetto. “Abbiamo evidenziato il comportamento inadeguato del presidente del consiglio comunale e la mancata presa di distanza da parte del sindaco. L’obiettivo è garantire che le istituzioni locali siano tutelate da atteggiamenti incompatibili con il ruolo di chi è chiamato a rappresentarle-commentano ancora Cioni e Eberle- E’ paradossale che proprio da chi aveva adottato il ‘manifesto della comunicazione non ostile’ vengano disattesi questi principi”.
di Redazione AltovicentinOnline
