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Schio. “Nel fango per le emergenze e poi i lavori ad altri: Voto chi difende l’economia del posto”

Dare sostegno al territorio affidando innanzitutto i lavori alle aziende locali. E’ questo il punto cardine attorno al quale ruota il voto di Luigi Schiavo, presidente della sezione edile e impianti di Confindustria Vicenza e di molti suoi colleghi, che alle prossime regionali non hanno intenzione di premiare chi non ha mosso un dito per il suo territorio, arrivando perfino a non fare nulla per ammettere le aziende del posto ai bandi per l’affidamento dei lavori.

A pochi giorni dall’inondazione dell’ovest vicentino e con ancora tangibili i danni della tempesta Vaia o dell’alluvione del 2010 e comunque, come succede per ogni evento calamitoso, si è reso evidente che sono sempre proprio le aziende del territorio a precipitarsi nelle zone interessate, con i propri dipendenti e mezzi, ad intervenire dove serve per limitare i danni e mettere in sicurezza il territorio.

“Come sempre le imprese locali sono le prime ad intervenire ad una semplice chiamata – ha commentato l’imprenditore – Spiace poi vedere che molti hanno la memoria corta al momento della ricostruzione”.

Un messaggio diretto, alle amministrazioni comunali ma anche ai rappresentanti che andranno in Regione, che troppo spesso si fanno scudo dei regolamenti pur di non trovare il modo per ‘aprire’ i bandi anche a chi si è fatto in quattro durante le emergenze.

“Non si tratta assolutamente di agevolare o di aggirare i regolamenti, ma semplicemente di permettere alle aziende del territorio di partecipare ai bandi come fanno i competitor che arrivano da fuori – ha spiegato – Almeno essere invitati a produrre l’offerta”.

E, per entrare nel merito, a maggior ragione il concetto si dovrebbe applicare quando i lavori che vengono affidati ammontano a poche centinaia di migliaia di euro. Troppo spesso infatti ci sono aziende da centinaia di chilometri di distanza che vengono invitate a eseguire lavori per importi di poche migliaia di euro a discapito di imprese locali con dipendenti locali che vivono e creano economia locale.

“Come si può pensare che per lavori di basso importo arrivino aziende da fuori, eseguano il lavoro e poi siano disponibili a tornare ‘al volo’ se ci sono problemi o emergenze? – ha continuato Schiavo – Dare l’opportunità alle aziende del territorio significa garantire il servizio a favore della comunità, avere le aziende ‘in casa’ nel caso di problemi o emergenze. Significa ad esempio che se c’è un’inondazione, una voragine o uno smottamento gli operai sono sul posto nel giro di mezz’ora”.

Invece la burocrazia, le lungaggini, i tecnicismi’ di palazzo’, spesso non consentono alle aziende locali nemmeno di partecipare ai bandi. Ecco quindi che, se c’è un’emergenza, gli imprenditori del posto sono i primi a mettere a disposizione i loro lavoratori e le loro macchine, spesso gratuitamente. Per poi vedere appaltare lavori ad aziende che arrivano da lontano, che in caso di bisogno di certo non saranno in grado di arrivare in modo tempestivo, o addirittura non arriveranno proprio. “Le aziende che contribuiscono al bene del territorio devono almeno essere invitate alla gare d’appalto”, ha commentato Schiavo con il tono di chi sa di rappresentare migliaia di imprenditori e lavoratori che ce la mettono tutta, che sono sempre pronti a dare aiuto.

“Ricordo l’alluvione del 2010, io ero via per lavoro, alcuni miei operai mi hanno chiamato per chiedere se potevano prendere escavatori e ruspa per andare sul posto, perché delle frane stavano  interessando delle contrade dove risiedevano. Ho dato immediatamente l’autorizzazione e per giorni li ho lasciati liberi di fare a loro discrezione, fintanto che il problema non è stato sistemato. Pochi mesi dopo uno dei ragazzi, che risiedeva in quel Comune, è venuto da me chiedendomi come mai noi non avessimo partecipato alle gare d’appalto per le sistemazioni definitive. Ricordo ancora l’espressione di quel ragazzo quando gli dissi che non eravamo stati invitati dal suo Comune a partecipare alla gara d’appalto, dopo che lui per giorni era stato nel fango con i suoi colleghi per sistemare la frana e restituire la strada a quel Comune. Da allora ho pensato che questa ingratitudine non è più tollerabile. Per questo ora lo proclamo apertamente: il mio voto va a chi applica il concetto di affidare i lavori a imprese del territorio”.

A.B.