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Schio. Maura Fontana denuncia ancora la mancanza di medici: Rai3 accende i riflettori sulla sanità veneta

Non si placano le indignazioni sulla carenza di medici a Schio, soprattutto tra chi, come Maura Fontana, pluritrapiantata ed ex consigliera, vive sulla propria pelle le gravi mancanze del sistema sanitario. Dopo aver già denunciato la situazione sul nostro giornale in questo articolo , Maura ha rilanciato il suo appello anche ai microfoni di Rai3, durante la trasmissione “Il cavallo e la torre”, dove ha raccontato con frustrazione la sua quotidianità, fatta di incertezze e difficoltà nell’ottenere le cure mediche di cui ha bisogno.
“Sono stata contattata da una giornalista per un’intervista andata in onda questa sera su RAI3 in ‘Il cavallo e la torre’. La sanità in Veneto: Schio e Vicenza. Focus su necessità, unicità e carenze determinate dal contenimento economico attuato dalla gestione politica del SSN” ha dichiarato Maura Fontana.

Nel suo intervento, Maura ha descritto la drammatica situazione in cui si trova, una realtà che molti cittadini del territorio condividono. “Controllo nel mobiletto dei farmaci quanto ancora mi resta di disponibilità. Ho chiesto chi deve prescrivermi ora i farmaci antirigetto, quelli per il cuore e altri farmaci. Agli sportelli rispondono ‘non lo so’. Ho bisogno dei farmaci ogni mese. Quando sai di non avere più un medico, soprattutto chi ha problemi di salute, ti senti in balia del nulla, abbandonata. Mi hanno assegnato un medico a 12 km di distanza, preoccupato del fatto che nel caso in cui io possa stare male, non sa se è in grado di fare 12 km per fare una visita a domicilio. Ha consigliato, nel caso di bisogno, di andare direttamente in pronto soccorso.”.

Queste parole evidenziano non solo il disagio di Maura, ma anche quello di molti altri cittadini che si trovano senza un riferimento medico adeguato. La sua testimonianza è stata supportata anche dalla fisioterapista Giovanna Zin di Schio, che ha raccontato l’assurda realtà che vivono i professionisti sanitari nella zona.

“Questa è la storia di Maura Fontana, ma è anche la storia di tanti pazienti che passano per il mio studio. Siamo tutti persi in questo mare di follia in cui mancano le figure di riferimento, manca il lavoro in team, manca la fiducia nel sistema sanitario percepito come una roccaforte di privilegiati a cui dai fastidio se ti ammali, se hai bisogno di servizi essenziali” ha dichiarato Giovanna Zin. La fisioterapista ha continuato il suo sfogo, raccontando delle difficoltà che affronta nel suo lavoro a causa di una gestione sanitaria che non sembra più in grado di rispondere alle esigenze della popolazione.

“Nell’ospedale di Santorso, la gestione delle emergenze è un tema bollente da anni. E mentre i centri privati offrono prestazioni fino a ieri gratuite, i pazienti attendono mesi solo per una visita in ospedale. E poi, quando non ci sono i medici, l’alternativa qual è? Potenziare l’autonomia di professionisti come infermieri e fisioterapisti, permettendo loro di fornire una prima linea di intervento per le routine ambulatoriali?”

Giovanna Zin ha chiuso con una nota di forte preoccupazione, chiedendosi dove vadano a finire le risorse pubbliche e se il sistema sanitario possa ancora sostenersi senza un cambiamento radicale.

L’intervista a Maura Fontana e le parole di Giovanna Zin lanciano un forte segnale: la sanità veneta, così come quella di molte altre regioni, sembra sempre più lontana dall’essere in grado di garantire quei servizi essenziali di cui i cittadini hanno diritto. Resta da vedere se le istituzioni accoglieranno questo grido d’aiuto o se continueranno a ignorare la situazione, lasciando i pazienti e i professionisti sanitari in balia di un sistema in crisi.

Laura San Brunone