“Dove sono finiti i letti dell’ospedale di comunità di Schio?” Un quesito che i consiglieri di opposizione di Coalizione Civica, Giorgio De en e Carlo Cunegato, pongono a pochi giorni dall’entrata in funzione di 15 posti letto al Muzan, che Alessandra Corò, direttore del Distretto Alto Vicentino della Ulss7 Pedemontana, ha definito “quelli che completano la rete delle strutture intermedie”.
I letti di comunità sono quei posti all’interno di una struttura destinata ad ospitare per un massimo di 2 mesi quei pazienti sufficientemente stabilizzati a livello clinico, ma ancora troppo fragili per poter essere assistiti a domicilio o in Casa di Riposo.
Letti previsti con la riforma sanitaria ed in particolare nell’ex Ulss4 dove, con un ospedale esplicitamente creato ‘per acuti’, gli ospedali di comunità sono una garanzia per la degenza.
“Un servizio che il nostro territorio aspetta da quando si è aperto l’ospedale di Santorso, il quale, avendo disponibilità di soli 400 posti letto, non poteva garantire l’assistenza che c’era prima – hanno spiegato Cunegato e De Zen – Siamo sicuri che i cittadini di Schio troveranno una seria risposta all’Rsa di Malo, tuttavia ci viene molta tristezza nel constatare come nel piano originario, approvato ai tempi della chiusura degli ospedali di Schio e Thiene, gli Ospedali di Comunità fossero previsti proprio nei due ex nosocomi. A Thiene si è preferito realizzare il proprio attraverso una convenzione con la Fondazione Opera Immacolata Concezione, mentre di quello previsto a Schio non si è più parlato”.
In effetti, il Boldrini ed il De Lellis sono lì fermi, da qualche anno, utilizzati parzialmente ed in decadimento
di Redazione Altovicentinonline