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Schio. La protesta degli studenti per la scuola: “Vogliamo incontro con assessore regionale”. Fotogallery

Studenti fuori dalle scuole per lanciare un messaggio chiaro “la scuola si cura, non si chiude, la DAD non è scuola”.

Il messaggio degli studenti di Schio e del Coordinamento della rete degli Studenti di Vicenza è per Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, a cui i ragazzi si rivolgono con una lettera chiedendo interventi e collaborazione riguardo la pianificazione e la gestione delle tematiche scolastiche in vista di un prossimo rientro. “Da mesi gli studenti attendono un colloquio con le parti coinvolte, in primis l’assessore per parlare di scuola, didattica e sicurezza – spiegano i portavoce degli studenti – Non siamo disposti a rinunciare alla vera essenza della scuola, alla socialità e alla formazione del nostro futuro consapevoli che le soluzioni esistono, ma vengono ignorate”.

A Schio, ancora  lezioni fuori dal Faber Box: “Oggi in molte città della regione molti studenti e studentesse sono usciti e hanno seguito la le lezioni in DAD di fronte alle scuole e anche a Schio oggi dalle 8.00 di questa mattina ci siamo organizzati con tavoli, presa della corrente e i propri computer per seguire tutti insieme le lezioni online. Eravamo in più di venti ragazze e ragazzi per ribadire, ancora una volta, che venerdì scorso è stata lanciata un’assemblea pubblica telematica che è stata largamente partecipata da sia le componente studentesca ma anche da genitori che vivono sulla loro pelle tutte le problematiche che derivano dalla didattica a distanza.  Ne sono emersi interessanti spunti sia sulle cause e conseguenze della DAD sia riflessioni sul ritorno a scuola in presenza di gennaio. Riteniamo, non solo come coordinamento studentesco ma come insieme di persone che hanno discusso su queste problematiche, che da subito, nel programmare il piano di rientro di gennaio, venga affrontato il tema dell’inclusione, dei trasporti e della salute degli studenti interpellandoli direttamente e interpellando anche insegnanti e presidi. Lo scorso semestre la DAD si è rivelata come uno strumento per affrontare una situazione emergenziale, ma ora e in futuro l’istruzione deve essere basata sui concetti di cura collettiva, rispetto ed equità. In un paese democratico, la DAD si sta rivelando come uno strumento antidemocratico e anticostituzionale perché non rispetta l’art. 34 della costituzione ‘la scuola è aperta a tutti’.