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Schio. La Casa non si tocca. Bocciata la mozione contro il Cda

La Casa di Schio non si tocca perché i servizi funzionano e l’azienda è stabile.

La bagarre messa in scena nel consiglio comunale di Schio ieri sera non è servita a far vacillare la prima azienda cittadina e probabilmente questo è un bene per i pazienti ricoverati e le famiglie coinvolte con il centro servizi assistenza anziani.

La polemica era nata quest’estate quando, con le dimissioni del direttore generale, era stata messa in evidenza qualche ‘lacuna’ non solo nel curriculum del dg, ma anche in quelli di alcuni membri del Cda. Da qui la mozione del consigliere del Gruppo Misto Mauro Tessaro, che ha chiesto ufficialmente la revoca dall’incarico di 4 componenti su 5, proprio per mancanza dei requisiti base per ricoprire tale ruolo, identificati dal consiglio comunale del 2014.

Mozione che si è allargata su una discussione sul direttore generale.

“Solo uno dei 5 consiglieri ha il curriculum giusto per ricoprire il ruolo nel Cda – ha spiegato Tessaro leggendo la mozione – Chiediamo quindi che gli altri 4 vengano revocati”.

Nulla di fatto tra le polemiche, con la maggioranza da una parte e l’opposizione sulle barricate.

Battute e offese a parte, a dare una motivazione tecnica del ‘no’ alla mozione, ci ha pensato Alessandro Gori, consigliere della Lega Nord. “Questa mozione è una baggianata dal punto di vista tecnico – ha spiegato – Le competenze dei membri del Cda non hanno nulla a che fare con la nomina del direttore generale.  Tra l’altro, bisogna vedere se davvero quei requisiti di cui si parla sono in possesso di una sola persona (Federico Dalle Vedove, n.d.r.). La Casa è un ente che funziona bene ed è questo quello che conta soprattutto – ha concluso Gori – I debiti sono stati diminuiti per oltre un milione di euro e i servizi per gli anziani sono soddisfacenti. Le famiglie sono felici e sanno di poter vivere sereni in quanto i loro anziani sono accuditi amorevolmente”.

A.B.