Spegnere la linea 2 dell’inceneritore di Cà Capretta e spingere di più per la raccolta differenziata. Nella terza grande giornata mondiale di mobilitazione sul tema emergenze climatiche scendono in campo AVR-Alto Vicentino Ricicla, Associazione Genitori Preoccupati, Alto Vicentino Fridays For Future, Alto Vicentino ISDE (Medici per l’Ambiente sez. di Vicenza) e USB (Unione Sindacale di Base).
“Desideriamo esprimere alcune considerazioni in merito al futuro dell’impianto di incenerimento rifiuti di Cà Capretta di Schio – spiegano insieme – Sembra necessario ricordare, visto quanti si sono permessi di esprimere pubblicamente valutazioni sul futuro dell’impianto non avendone alcun titolo, che l’inceneritore è proprietà di AVA (Alto Vicentino Ambiente), una società partecipata pubblica, i cui soci sono i comuni dell’Alto Vicentino. Spetta dunque ai cittadini/proprietari, attraverso i sindaci che li rappresentano, stabilire i principi cui deve attenersi il piano industriale e gli obiettivi che con esso si intendono raggiungere. In merito alla possibile chiusura della linea due, la più datata delle tre linee di cui a breve si dovrà decidere il destino, riteniamo davvero sconcertante che essa debba ancora costituire oggetto di discussione da parte di chi si ostina a caldeggiarne, invece, il rinnovo o addirittura il potenziamento, in totale inosservanza dell’impegno ufficiale preso dall’assemblea dei soci di AVA di non procedere più ad ampliamenti. La situazione di gravissima emergenza ambientale del nostro pianeta più volte denunciata dalla comunità scientifica internazionale, infatti, ci impone di intraprendere la strada della riduzione delle emissioni di gas serra con decisioni urgenti ed incisive. Per quanto riguarda la linea due di Cà Capretta, la sua dismissione è realizzabile poiché il raggiungimento a livello provinciale degli obiettivi di raccolta differenziata (76% entro il 2020) imposti dalla normativa regionale, determina una riduzione del rifiuto da incenerire, rendendo di fatto l’impianto sovradimensionato rispetto alle reali necessità. Contestualmente alla chiusura della linea due – continuano – chiediamo ai sindaci, rappresentanti dei cittadini e responsabili della loro salute e dell’integrità del territorio, di adoperarsi, anche con forme di sostegno reciproco, affinchè ogni comune metta in atto le pratiche virtuose che portano al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla normativa regionale, alla riduzione della produzione dei rifiuti e a quanto privilegi il recupero di materia rispetto al recupero di energia, come richiesto dalla gerarchia europea sui rifiuti e dalla normativa sull’economia circolare. A chi ancora si ostina ad affrontare la gestione dei rifiuti nell’ottica di poter usufruire dell’impianto di incenerimento di Schio a costi ridotti e con mano libera, rispondiamo che tale atteggiamento è moralmente inaccettabile e non sarà più tollerato. La gravità della situazione e l’urgenza con cui tutti siamo chiamati ad agire non ammette in chi è chiamato a prendere pubbliche decisioni né ignoranza nelle questioni ambientali né provvedimenti miopi che mirano a mantenere un consenso immediato a discapito del futuro del nostro pianeta e delle giovani generazioni – concludono i firmatari del comunicato – A quanti ancora non ritengano indispensabile una profonda revisione del nostro sistema dei consumi e del modello economico che ha condotto a questa situazione, consigliamo una silenziosa passeggiata nei luoghi delle nostre montagne dove un anno fa eventi meteorologici di inaudita violenza, risultato dei cambiamenti climatici in atto, hanno cancellato i boschi, lasciando posto ad una desolata distruzione, sottraendo a tutti noi un patrimonio inestimabile di natura, storia e bellezza”.
di Redazione Altovicentinonline