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Schio. Caro bollette e nuovo piano d’illuminazione pubblica con un risparmio del 20%

Il caro bollette accelera i processi di miglioramento e ottimizzazione delle reti elettriche comunali. Dopo un’analisi preliminare, sono stati avviati dei test sul territorio per definire quali misure di contenimento mettere in opera per giungere a una limitazione concreta di quei consumi ritenuti non essenziali o indispensabili.
L’analisi completa effettuata sulla distribuzione dei consumi e sui costi dell’energia elettrica per tipologia di utenza in città ha evidenziato come più del 60% dell’energia impiegata sia assorbita dall’illuminazione pubblica (una percentuale che corrisponde a una bolletta energetica di quasi 700mila euro annui per il nostro Comune).
«Gli irragionevoli aumenti del costo dell’energia, con un andamento speculativo che non pare arrestarsi, possono diventare nel prossimo futuro un problema anche per le finanze pubbliche se non affrontati con tempestività e buon senso – dice l’assessore all’ambiente Alessandro Maculan -. Un problema per il Comune che potrebbe avere ripercussioni finali sulle tasche dei cittadini o sui servizi, come sempre quando ci si riferisce all’impiego di risorse pubbliche».
L’ambito dell’efficientamento energetico rappresenta già da alcuni anni una priorità dell’Amministrazione Comunale attraverso la predisposizione del piano generale per l’illuminazione pubblica (PCILL), che prevede interventi programmati di investimento nell’ammodernamento delle reti e dei punti illuminanti con tecnologie sempre meno energivore e sostenibili.
In concreto sono stati investiti 260mila euro per la sostituzione di 320 lampade in via Leonardo Da Vinci, nella zona retrostante lo stadio Poli di via Riboli, nel quartiere di Poleo e a breve anche in alcuni parchi comunali per complessive 500 armature. Questi interventi strutturali consistono nella sostituzione delle lampade a vapori di sodio esistenti, con altre a tecnologia LED, che abbatte fino al 50% il consumo e rappresenta un importante strumento per mantenere la potenza illuminante installata andando nel tempo a contenere anche i costi. Il tutto è inserito in un più ampio programma che sul lungo periodo prevede la graduale sostituzione ed efficientamento dell’intera infrastruttura di illuminazione pubblica comunale che conta oggi circa 8700 lampade distribuite su 220 quadri.
«Si tratta di azioni che rispondono ad una situazione ordinaria, ma che non riescono a far fronte alla straordinarietà della crisi energetica che attanaglia il Paese – prosegue Maculan -. In questo contesto è iniziata sul territorio comunale una sperimentazione per mettere a punto alcune contromisure altrettanto straordinarie». Nelle scorse settimane, infatti, sono iniziati dei test in zona industriale e nell’abitato di Rio di Giavenale constatando la fattibilità tecnica della riduzione della luminosità emessa dai punti luce e confermando la possibilità di provvedere a spegnimenti controllati e alternati di alcuni di questi punti, pur nel mantenimento di una situazione sufficiente di luminosità di fondo: l’ipotesi è quella di arrivare a una riduzione media del 30% delle fonti illuminanti.
È stata stilata, inoltre, una lista di tutti i centri di consumo ritenuti accessori rispetto alle esigenze pubbliche e per i quali il risparmio rappresenta un contributo al raggiungimento degli obiettivi di contenimento generale. In questa linea rientrano monumenti e fontane che non godranno della consueta illuminazione notturna se non in concomitanza di ricorrenze particolari.  Ovviamente resteranno attivi gli attraversamenti pedonali luminosi per garantire la sicurezza. Per ragioni di sicurezza espressamente prescritte dai Vigili del Fuoco, anche l’illuminazione esterna del Faber Box resterà attiva. Questo edificio è peraltro autosufficiente grazie ai pannelli installati sulla copertura.
«Tutte le misure ipotizzate sono ancora in fase di test e saranno implementate con gradualità per essere via via affinate nell’estensione all’intera città seguendo una logica progressiva. Si prevede una diminuzione dei consumi comunali complessivi di circa il 20%. Quella attuale è una situazione critica e abbiamo deciso di mettere in campo delle azioni necessarie per farvi fronte. Sosteniamo oltre un milione e mezzo di euro all’anno di spesa energetica tra gas e luce, se il Comune si trovasse a dover pagare bollette doppie per tutto l’anno a quali servizi rischierebbe di dover rinunciare?! È fondamentale intervenire ora  – conclude l’assessore -. Le difficoltà che molte famiglie e imprese si trovano a fronteggiare in questo delicato momento, sono quindi le stesse del Comune. Quest’ultimo, in particolar modo, può anche trarre da questa situazione un’occasione di riflessione, seria e doverosa, rispetto al corretto e più sostenibile impiego delle risorse energetiche e delle materie prime, che  nel contesto pubblico è anche un dovere morale nei confronti dell’ambiente e dell’intera collettività».