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Schio è città virtuosa in tema di disabilità: è qui il Parco Inclusivo più grande del Veneto

Schio lo ha dimostrato negli anni con fatti, iniziative e conquiste. Con l’attenzione vera, che non si vede, che non vuole clamore sui giornali e che vuole il silenzio di chi agisce e non parla per riempirsi di una parola, che va tanto di moda, specie se sei in campagna elettorale. E’ stato consegnato alla città ufficialmente il Parco Inclusivo di Schio, il più grande del Veneto. Un’area verde di oltre 4mila metri quadri, nel quartiere di Magrè in via Pio X, che ha la caratteristica di essere priva di barriere architettoniche e quindi completamente accessibile a qualsiasi tipo di utente

Un polmone verde che è simbolo di civiltà di vera inclusione, ma soprattutto risponde alle necessità, nei minimi dettagli, di chi ha bisogno di strutture adeguate ai suoi bisogni.

“Nonostante le difficoltà di vario genere oggi possiamo dire, anche grazie al supporto di varie realtà, di aver raggiunto un risultato importante anche dal punto di vista dei valori – ha detto con la voce rotta dall’emozione il Sindaco Valter Orsi –. Nel 2016 è nata l’idea di realizzare un parco inclusivo in città. A settembre dello scorso abbiamo terminato i lavori e avevamo previsto l’inaugurazione a dicembre 2022, ma a causa del maltempo abbiamo dovuto posticipare l’evento. Abbiamo così deciso di aspettare l’anno europeo dello sport per Schio e gli eventi legati agli Special Olympics, in modo da ribadire e sottolineare l’importanza dell’inclusione per la nostra città”. Il Parco dell’inclusione, infatti, arriva dopo un evento sportivo che Schio ha ospitato con orgoglio.

Non si tratta di un semplice parco giochi ma di un luogo di inclusione, condivisione e aggregazione dedicato a tutti, senza distinzioni. Ogni sua parte è stata progettata per essere fruita da chiunque. Il diritto al gioco per tutti i bambini è sancito dalla Convenzione Onu del 1989. Ogni bambino ha il diritto di trovare spazi adatti alle sue specifiche esigenze per giocare, esprimersi e socializzare. E noi come società abbiamo il dovere di garantire questo diritto. ll nostro Parco Inclusivo nasce dalla collaborazione tra più attori, che insieme hanno deciso di investire in questo progetto tanto ambizioso quanto necessario”, sono state invece, le parole della vice sindaco e assessore al Sociale Cristina Marigo, alla quale piace stare nell’ombra di chi preferisce lavorare anziché stare sotto i riflettori dei media. 

A chi è stato intitolato

Proprio per ribadire l’importanza dell’inclusione a partire dall’infanzia, il Comune ha deciso di intitolare l’area verde a Eunice Kennedy Shriver, fondatrice di Special Olympics che è il più̀ diffuso programma internazionale grazie al quale milioni di atleti con disabilità intellettiva compiono quotidianamente passi importanti verso una reale inclusione sociale attraverso la regolare pratica di una disciplina sportiva. Vale la pena conoscere la storia di questa disabile per comprendere il valore che lo Sport rappresenta per quegli esseri speciali che a volte, hanno bisogno di “comunicazioni alternative” per dimostrare quello che sono. «L’intitolazione a Eunice Kennedy Shriver è stata concordata con Special Olympics Italia, con cui lo scorso ottobre abbiamo organizzato il 1° Meeting Città di Schio – sport inclusivo e unificato – ha sottolineato l’assessore allo Sport, Aldo Munarini-. Il 2023 è stato l’anno europeo dello sport per la nostra città e lo è stato sotto il segno dell’inclusione. Con l’intitolazione del parco alla fondatrice di Special Olympics vogliamo ribadire un principio per noi fondamentale. Lo sport tanto quanto la città devono essere per tutti, senza esclusioni».

 «La nostra memoria è preziosa e l’intitolazione di questo parco a Eunice Kennedy Shriver è un modo per celebrare la storia del nostro movimento, per ricordare la strada percorsa non senza sacrifici. L’intento è quello di  trovare nella nostra stessa storia l’energia per cercare di raggiungere un numero sempre maggiore di persone, di potenziali Atleti e delle loro famiglie che ancora non sanno che possono praticare sport» affermano la Direttrice Regionale Elisabetta Pusiol e la Direttrice Provinciale di Special Olympics Italia, Claudia Trevisoche hanno partecipato all’inaugurazione del Parco.

Questo parco è stato oggetto di vandalismi. Sembra difficile crederlo, ma siamo arrivati a doverlo sorvegliare perchè la sera veniva preso di mira da ragazzi annoiati che entravano e devastavano la struttura – ha raccontato il consigliere comunale Manuel Dalla Costa – . Due volte, la Polizia Locale ha acciuffato questi giovani, i cui genitori hanno pagato i danni. In loro non c’era la consapevolezza del fatto che andavano a vandalizzare qualcosa che dovrebbe essere sacro per il valore che racchiude. Io personalmente, passavo la notte a controllare che tutto fosse a posto. Non vedevamo l’ora che venisse consegnato alla città e merita di essere visitato perchè solo vedendolo da vicino si può comprendere quanta attenzione e cura dei dettagli c’è. E’ un parco dove le persone disabili possono divertirsi con le pari opportunità dei normodotati, che qui, comunque, sono i benvenuti perchè non devono esistere ghetti per nessuno”.

“ Questo parco è stato fortemente voluto dalla collettività – ha concluso Valter Orsi con orgoglio – . La vera inclusione significa questo e sono estremamente orgoglioso di essere riuscito ad arrivare all’inaugurazione di quest’area, che racchiude l’impegno di chi ha contribuito a realizzarla, ma soprattutto è un parco valoriale, che deve fare capire che la parola disabilità non è uno slogan”.

Molto toccante il momento della benedizione, quando il parroco ha voluto che un gruppo di disabili fosse portato con le carrozzine al centro del piazzale: “Impariamo a non farli stare in fondo i fragili della nostra società, impariamo a farli stare in mezzo a noi”.

N.B. (Alla fine dell’articolo, le fotografie dell’evento)

 

Il progetto

Nell’area verde è stato realizzato un percorso centrale collegato ai parcheggi esterni con una pavimentazione dotata di sistema tattile per facilitare l’accesso a non vedenti o ipovedenti. Nei parcheggi esterni, poi, sono stati creati numerosi stalli per persone con disabilità. All’interno del parco sono stati creati una serie di spazi, separati da vialetti e siepi, dove, anche attraverso la scelta di attrezzi ludici particolari, è possibile giocare sperimentando i cinque sensi. 

La pavimentazione di ogni area è in gomma: oltre a garantire prestazioni antitrauma, ha anche una funzione decorativa in quanto ha forme curvilinee e cerchi di diversi colori. Il tutto è completato da una collinetta a belvedere alla quale si può accedere tramite una rampa per poi scendere utilizzando uno scivolo. Tutti i giochi sono completamente accessibili per  ogni bambino e bambina. Nel lato ovest del parco, inoltre, è stata realizzata una struttura che ospita i servizi igienici, completamente accessibili,  e un chiosco, già arredato, che potrà diventare un ulteriore e importante luogo di incontro e aggregazione.  Anche la scelta del verde è stata particolarmente accurata. Sono state privilegiate le specie autoctone e in grado di dare suggestivi effetti cromatici nelle diverse stagioni.

L’investimento

Per portare a termine la realizzazione del Parco Inclusivo sono stati investiti oltre 500 mila euro,di cui 100 mila co-finanziati daBVR Banca(Banca Alto Vicentino nel momento in cui è iniziato il progetto), che ha seguito anche le fasi progettuali dell’intervento.  «Il diritto al gioco, inteso anche come integrazione sociale, è un diritto fondamentale per tutti i bambini: per quelli che possono liberamente correre, per quelli che sono in carrozzina, per i bambini ipovedenti e per coloro che hanno disabilità motorie.  Come Presidente di BVR Banca sono orgoglioso di aver contribuito a questo importante progetto che andrà a beneficio dell’intera comunità apportando un grande valore aggiunto alla città di Schio. Ogni barriera che viene abbattuta è un successo per tutta la collettività e anche noi, nel nostro piccolo, credo abbiamo fatto la nostra parte» sottolinea il presidente di BVR Banca, Maurizio Salomoni Rigon.

 

Non solo: tra i partner che hanno sostenuto l’opera anche Lions Club Schio che ha donato gli arredi del verde, Ecor Internationalche ha realizzato a proprio carico alcune strutture del parco e Acli Vicenza che ha coperto le spese dell’arredo del chiosco.  «Il contributo del Lions club Schio alla realizzazione di questo parco inclusivo è stato reso possibile grazie alla collaborazione di due nostri presidenti Augusto Zen (2017) e il sottoscritto che ha ricoperto questo ruolo nel 2018, al contributo finanziario della ditta PFM di Torrebelvicino e della nostra fondazione distrettuale – dice Carlo Eugenio Ferrari, governatore del distretto Lions 108TA1 -. È stato individuato questo service perché ritenuto un bell’esempio di servizio lionistico a favore della comunità. Questo parco permette a tutti i bambini di giocare, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche o mentali. Come attuale Governatore del nostro Distretto Lions 108TA1 che comprende le province di Vicenza, Verona, Trento e Bolzano, sono orgoglioso di questa realizzazione a cui ha contribuito anche il Lions Club Schio che da anni è impegnato in progetti di solidarietà ed inclusione sociale». 

 «Siamo lieti di aver dato il nostro contributo per un progetto così bello e importante- spiega Sergio Lucietto, fondatore dell’azienda metalmeccanica Ecor International di Schio – Per noi è stata un’opportunità per fare un’azione concreta per il territorio e per la nostra comunità, un grande parco a cui potranno accedere tutti, grandi e piccini». 

Ph V.R.