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Schio. Cunegato : ‘In piazza per la sanità, non contro Bramezza. Assurdo criticare chi protesta’

Fa discutere l’intervista rilasciata dal Sindaco di Schio Valter Orsi ai microfoni di TVA Vicenza, chiamato a commentare la situazione sanitaria dell’Alto Vicentino specie dopo la manifestazione indetta dal Comitato per la Salute Pubblica che il 16 ottobre scorso ha portato in piazza migliaia di persone a Santorso.

Una manifestazione che secondo le intenzioni degli organizzatori, ha avuto il compito di tenere accesi i riflettori su una situazione che continua a presentare grosse criticità per le quali a pagare il prezzo è sempre il cittadino: dalla crisi di alcuni reparti come cardiologia e ortopedia, passando per il pronto soccorso dove mancano all’appello oltre 26 figure professionali, alla medicina generale nel territorio con 48 medici di base oltre i 65 anni per i quali ancora non è previsto un ricambio, fino al Centro di Salute Mentale di Schio chiuso dal 2019 e al quale negli ultimi giorni si aggiunge lo stop anche per la struttura di Montecchio Maggiore.

Tutto questo mentre sul fronte privato vanno moltiplicandosi strutture e proposte ormai sempre più di riferimento per un’utenza che su questioni legate alla salute non può sempre permettersi il lusso dell’attesa.

Ad intervenire per primo contro quelle che ritiene delle ‘mistificazioni populistiche’ del primo cittadino scledense che ha invece motivato la sua assenza con la volontà di non mancare di rispetto al lavoro portato avanti con profitto da Bramezza in questi mesi, è Carlo Cunegato, una delle anime del corteo di ottobre e da anni in prima fila a baluardo di una sanità pubblica sempre più schiacciata tra carenze e privatizzazioni: “Sinceramente mi dispiace che il Sindaco Orsi abbia accusato il Comitato promotore e tutti i cittadini che hanno preso parte alla mobilitazione di aver dato contro al Dg Bramezza quando, al contrario, sin dagli appelli in vista della stessa abbiamo chiarito che si trattava di una manifestazione ‘per’ e non ‘contro’: di certo non contro l’ultimo arrivato. Anche il giorno della manifestazione il concetto è stato più volte ribadito: paghiamo scotto per un ventennio di mala gestione e di scelte sbagliate, pensare di raddrizzare tutto in meno di un anno addossando colpe all’attuale dirigenza sarebbe anche poco onesto intellettualmente”.

Secondo poi quanto dichiarato ancora da Orsi c’è però un altro aspetto non secondario, ovvero che a fronte dei problemi che di volta in volta si palesavano, non ultimo quelli legati al servizio di continuità assistenziale, nè il Comitato nè i tanti sottoscrittori alla manifestazione del 16 ottobre avrebbero cercato un dialogo con l’amministrazione scledense: “Mi pare anacronistico” – prosegue Cunegato – “che chi ha il dovere di dare delle risposte, si aspetti che queste arrivino da associazioni o da semplici cittadini. Che responsabilità possono avere rispetto a 20 anni di mancata progettazione per cui adesso in Veneto mancano più di 400 medici di base? Mi sembra veramente un’accusa assurda, quasi surreale. Chi gestisce la sanità è responsabile del suo declino, certo non chi lo critica questo declino. C’è poco da girarci intorno: alla mobilitazione di due anni fa Orsi aderì subito mandando anche un suo delegato alle riunioni. Oggi semplicemente ammetta che non voleva esserci, pur avendo il Comitato promotore invitato tutti i Sindaci del comprensorio, lui in primis: eppure sarebbe stato un segnale importante, di vicinanza e di attenzione alle legittime istanze e alla preoccupazioni su un tema che dovrebbe evitare strumentalizzazioni e tatticismi. Mi rincuora che qualche primo cittadino, al contrario, abbia avuto questa sensibilità e anche attraverso la rappresentanza di assessori e consiglieri intervenuti al corteo, abbia dimostrato vicinanza alla gente. Almeno quando in ballo c’è la tutela della salute e  il diritto ad una risposta sanitaria all’altezza del territorio”.

Marco Zorzi