“Il covid si è diffuso di più ed è stato più mortale dove mancano medici di base, per questo il Veneto è zona rossa”.
Lo hanno dichiarato Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, consiglieri comunali scledensi di Coalizione Civica Schio, che hanno inviato un’interrogazione al sindaco Valter Orsi, sottolineando che nella nostra regione “ben il 49,7% dei medici ha superato il limite imposto dei 1500 assistiti”.
La seconda regione dopo la Lombardia, finita in testa alla lista e sotto i riflettori per la gestione della pandemia.
Secondo i consiglieri, che riportano dati che hanno ricavato da uno studio, una delle responsabilità sarebbe nella carenza di medici ‘professionisti’ di base e nell’utilizzo di neo laureati, che vantano nel curriculum troppo poca esperienza.
“Fino a qualche anno fa, quando un medico andava in pensione, i suoi pazienti potevano decidere di andare da un altro medico. Questo garantiva la libertà di scelta del paziente. Adesso questo non è più possibile. Quando un medico va in pensione, finchè non arriva il titolare, viene sostituito da un incaricato. Di solito l’incaricato è un medico neolaureato, senza la specialità, che se va bene rimane fino a quando arriva il titolare, se va male se ne va dopo pochi mesi quando entra in una specialità – hanno sottolineato i consiglieri – Si capisce che, con una popolazione sempre più anziana e, di conseguenza, con sempre più malati cronici, non avere medici con troppi pazienti e incaricati, che magari rimangono per poco tempo, non garantisce la qualità del servizio. Inoltre si pone un altro problema: i
Da qui l’interrogazione, con la quale Cunegato e De Zen chiedono: “Quanti sono a Schio e nell’Ulss7 i medici che hanno superato il limite di 1500 pazienti? Quanti sono a Schio e nell’Alto Vicentino i medici incaricati sul totale? Considerato che questa situazione era nota da anni ed è il frutto di una evidente mancanza di programmazione, c’è una strategia per evitare che un sistema già in evidente difficoltà collassi?”
di Redazione Altovicentinonline