Pioggia di premi al comune di Schio che passa da ‘spendaccione’ a comune virtuoso nell’ambito del riciclaggio dei rifiuti. Due premi a carattere nazionale e uno a livello regionale gli sono stati in pochi giorni conferiti per il grosso lavoro di riciclo del rifiuto urbano ma anche per l’azione decisa dall’amministrazione di privilegiare a tutti i livelli le forniture di materiali ecosostenibili, biodegradabili ed ecologici. ‘E’ il risultato – ha detto il sindaco Valter Orsi – di 3 anni di impegno dei cittadini e dell’amministrazione. Sembrava un risultato quasi impossibile e sicuramente mai intrapreso prima a Schio. Le politiche ambientali si possono fare e devono diventare abitudini, e le amministrazioni devono avere il coraggio di fare delle scelte’.
Schio è passato in soli due anni da una percentuale di riciclo della raccolta differenziata del 65% nel 2015 al 72% nel 2017, cambiando sistema di gestione rifiuti grazie al porta a porta e diminuendo il secco di 1.400 tonnellate all’anno. Nel contempo è riuscito a porre un freno alla scarsissima qualità del multimateriale (imballi, plastica) per il quale il comune era costretto a spendere 115 mila euro all’anno per selezionare ed eliminare le impurità, che arrivavano al 55%. ‘Nel 2015 abbiamo fatto 10 incontri molto affollati – ha spiegato Anna Donà, assessore all’Ambiente – in tutti i quartieri e questi ci sono stati utili per dialogare con i cittadini e spiegare loro come si potevano differenziare al meglio i rifiuti. E’ stato un risultato importante soprattutto sul piano culturale. Il nostro obiettivo, che è anche quello dettato dalla Regione, è quello di arrivare al 76% entro il 2020’.
Schio è stato premiato come il comune più riciclone della provincia di Vicenza, secondo i dati della produzione procapite dei rifiuto secco, passando dalla posizione n. 118 nel 2013 all’11° posto nel 2018 a livello regionale. Un obiettivo ambizioso non facile per una città che conta su 20 mila utenze ben 2.500 utenze industriali, per le quali è molto più difficile un riciclo avanzato rispetto al privato. ‘Dal 2018 – ha spiegato ancora Donà – abbiamo implementato la tariffa puntuale per il rifiuto secco, un impegno che ci eravamo prefissati dal 2016, quando siamo partiti, anche se nel suo complesso andrà ancora perfezionato, a causa del numero di utenze così alto. Schio è sede di uno dei due inceneritori del Veneto e per noi sarebbe facile e più economico buttare tutto là, ma proprio per questa presenza ci sentiamo molto più sensibili sul piano dei rifiuti, ne sentiamo in un certo senso la responsabilità’.
Forse il premio più prestigioso, dato a soli 3 comuni in Italia, e solo a Schio per il Nord Italia (gli altri sono e Greve di Chianti (Fi) e Bari) per aver seguito una politica degli ‘acquisti verdi’ nel codice degli appalti affinché fossero privilegiate le forniture ecosostenibili, a più livelli, dai piatti e bicchieri per le mense scolastiche, totalmente compostabili, ai detersivi per le pulizie dei locali comunali, biologici ed ecosostenibili, agli ammendanti per i terreni usati nella manutenzione del verde. ‘Per fare solo un esempio – ha detto ancora l’assessore all’Ambiente – abbiamo appena posato la palizzata in via Maestri del lavoro, non più di legno ma fatta totalmente di materiale derivante dal recupero di plastiche riciclate, di lunghissima durata. A differenza degli altri premi, in un certo senso destinati ai cittadini, veri attori del riciclo, questo deriva da una scelta precisa dell’amministrazione’.
A dimostrazione di aver ben meritato i premi l’amministrazione ha in questi mesi maturato la precisa scelta di sostituire l’intero parco macchine del comune (in totale 57 veicoli) con mezzi 100% elettrici. Il primo è stato acquistato un anno fa ma giovedì ne sono arrivati altri 4, sia per il trasferimento dipendenti che mezzi di supporto per gli operai. ‘Tutto è collegato – ha spiegato Orsi – e le scelte vanno fatte a 360 gradi. Stiamo parlando del nostro futuro’.
Marta Boriero