Premiare i propri dipendenti con buoni da spendere nelle botteghe del centro storico di Schio. Soldi che restano nel territorio, incentivando l’economia del posto, grazie al circuito tra aziende e negozi creato da ‘Cuore di Schio’.
Sono entrati in circolazione i primi buoni di Cuore di Schio legati alle opportunità offerte dal sistema del welfare aziendale. Sono 8 le aziende di Schio che, al momento, hanno deciso di premiare i propri dipendenti con i “Buoni di Cuore”, i buoni spesa stampati da Cuore di Schio e spendibili nei negozi soci dell’Associazione che al momento conta 67 punti vendita del centro storico. I dipendenti che hanno già in mano i primi buoni sono oltre 30 per un controvalore complessivo di circa 5mila euro.
Le prime otto aziende che hanno già distribuito ai propri dipendenti i buoni sono: Uts Forniture, Ascom Confcommercio Schio, Sedac, Cullere Onoranze Funebri, Pasubio Tecnologia, Guglielmi Uomo, Calzature Xoccato e Max Sport. Altre aziende tra cui anche Brusamarello e Benetton hanno confermato che intendono acquistare i buoni dell’Associazione Cuore di Schio per premiare i propri dipendenti.
Si tratta di un’esperienza mutuata da altri contesti che vede la creazione di un circuito virtuoso locale tra aziende del territorio, dipendenti e negozi e attività di vicinato in quanto “trattiene” sul territorio la capacità di spesa. I buoni infatti sono spendibili nei negozi di vicinato soci del Cuore di Schio che contribuiscono alla vitalità e alla sicurezza delle nostre città.
L’iniziativa era già nel programma di attività di Cuore di Schio per l’anno 2018 e finalmente grazie alle prime aziende che hanno creduto nel progetto a cui vanno i ringraziamenti dell’Associazione si sviluppa concretamente.
Ci auguriamo che altre aziende del territorio possano offrire ai propri dipendenti i buoni Cuore di Schio al fine di incrementare il numero di dipendenti coinvolti! Si tratta infatti di un’opportunità ulteriore, a forte valenza territoriale, che le aziende possono prevedere unitamente ad altri servizi e opportunità di welfare esistenti.
di Redazione AltovicentinOnline