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Schio. All’ex asilo una struttura per chi è affetto da demenza senile

 Dopo la riqualificazione de “Il Giardino” dedicato alla presa in carico di persone con patologie dementigene senili, l’Ipab La Casa amplia la sua offerta assistenziale per le persone con Alzheimer. L’ampliamento è reso possibile grazie all’accordo tra l’Ipab e l’Amministrazione che prevede la realizzazione di una nuova struttura di accoglienza negli spazi dell’ex asilo “Bambi” di proprietà comunale e adiacente a La Casa. 
Al momento l’ex asilo, realizzato negli anni 60, dal 2017 è occupato al piano terra da alcune associazioni alle quali il Comune ha concesso l’uso con contratti in scadenza nel 2026. L’edificio presenta una superficie coperta di circa 493 mq ed è composta da piano terra, un piano primo, e per una piccola porzione di fabbricato sul lato sud anche da un piano secondo. Lo studio di fattibilità recentemente portato a termine prevede una spesa di circa 5milioni di euro per realizzazione del nuovo nucleo per Alzheimer capace di accogliere gli ospiti soddisfandone i bisogni di assistenza, e al tempo stesso offrire servizi per la popolazione residente anziana. Nello specifico la struttura dovrà garantire una capacità ricettiva di 40 posti letto, articolati in due nuclei composti da 10 camere da 2 posti letto ciascuno e sarà destinata ad accogliere ospiti affetti da morbo di Alzheimer, ma dovrà venire organizzata con un principio di flessibilità ed adattabilità a diverse esigenze future.
«Il Consiglio di Amministrazione de La Casa ci ha proposto di valutare la possibilità di realizzare un nuova struttura dedicata alla presa in carico di persone con Alzheimer nel lotto confinante alla sede principale della casa di riposo – spiega il vicesindaco e assessore al sociale Cristina Marigo -. Abbiamo così deciso di dare in concessione lo spazio per la realizzazione di questo nuovo nucleo in quanto comporterebbe un significativo miglioramento di un servizio di interesse per la collettività del territorio scledense. Si tratta di una scelta che risponde alle esigenze della popolazione della nostra area, basti pensare che il vicentino sta affrontando un progressivo e costante aumento della popolazione anziana: nel solo triennio 2019-2022 ha visto il numero di residenti aventi oltre ottant’anni aumentare del 9,3%. Continua, dunque, la collaborazione con le realtà che opera per la nostra città con le quali cerchiamo di dare risposte concrete».

«Già fin dal 2016, epoca del mio primo mandato, consapevoli dell’evoluzione delle previsioni demografiche nel nostro Comune e nei territori limitrofi dai quali provengono gli ospiti dell’Ipab la C.a.s.a., ci siamo guardati attorno per cercare nuovi spazi di residenzialità, difronte ad una domanda di ingressi crescente rispetto all’offerta attuale. Da lì uno sguardo interessato all’ex “asilo Bambi”, che, confinante con la nostra struttura, offriva molti spunti di interesse: come la proprietà del Comune, con il quale vige un ottimo rapporto di collaborazione nella gestione del centro diurno “El Tinelo”, delle case albergo “San Francesco” e “Filanda” e della fornitura dei pasti domiciliari alla cittadinanza, il parcheggio Gaminella, di nostra proprietà, adiacente alla struttura dell’ex asilo, la vicinanza ai plessi del Baratto che facilita l’attività del personale e la vicinanza della nostra cucina interna che prepara ogni giorno 1.100 pasti e di tutti gli altri servizi comuni – sottolinea Beppe Sola, presidente de La C.a.s.a – Con questi presupposti ci siamo fatti avanti con il Comune per ottenere il diritto di superficie gratuito ed ipotizzare la costruzione di una nuova palazzina  che chiameremo “La C.a.s.a. dell’Alzheimer”. Un progetto di massima già stilato che prevede costi importanti di realizzazione e per cui, ottenuta una delibera di indirizzo da parte del Comune e l’inserimento nel piano di zona dell’Ulss7 Pedemontana dei 40 posti letto, ora dobbiamo metterci al lavoro per costruire un business plan sostenibile dal punto di vista economico e finanziario. Atteso l’importo ingente dell’investimento sarà necessario attivare più attori per la copertura finanziaria: la Regione con i fondi di rotazione, un mutuo a lungo termine, una raccolta fondi da parte delle imprese del territorio». 

«I tempi di realizzazione non saranno brevi per cui, con molta probabilità, il nostro fine mandato non consentirà di vedere l’opera eseguita, ma ci piace pensare che abbiamo gettato le basi per un progetto in linea con i fabbisogni futuri della popolazione e per un aiuto a tutte quelle famiglie che, interessate al loro interno dal problema dell’Alzheimer, possano tirare un sospiro di sollievo» conclude Sola.