In un contesto in cui il lavoro dei medici è spesso accompagnato da ritmi frenetici e pressioni incessanti, è fondamentale riconoscere e valorizzare quei professionisti che riescono a coniugare competenza tecnica e umanità. La testimonianza di Emanuela Chirollo, paziente dell’Ospedale Santorso, mette in luce proprio questa rara e preziosa combinazione. In una lettera indirizzata alla redazione, Emanuela ha voluto rendere omaggio a un medico che, oltre a curarla fisicamente, è stato in grado di offrirle un sostegno emotivo essenziale durante un lungo e difficile periodo di recupero.

Circa un anno fa, Emanuela è stata operata a seguito di un grave incidente in montagna. Durante il periodo di recupero, ha dovuto affrontare una complicazione che ha prolungato significativamente il suo iter di guarigione. Nonostante le difficoltà e i pareri contrastanti ricevuti da diversi specialisti, Emanuela ha trovato nel suo medico dell’ospedale Santorso un punto di riferimento costante.

“La sua dedizione è andata oltre la semplice prescrizione di visite di controllo,” ha raccontato Emanuela. “La sua presenza è stata costante per un intero anno, offrendomi rassicurazione e supporto quando ne avevo più bisogno.” La paziente ha così voluto evidenziare come la disponibilità del medico abbia permesso di costruire un rapporto di fiducia che ha avuto un impatto positivo sulla sua guarigione.

Nella sua testimonianza, Emanuela ha sottolineato l’importanza dell’empatia e dell’ascolto nel rapporto medico-paziente, elementi che spesso sono trascurati nel contesto frenetico delle strutture ospedaliere. “Ricevere questo tipo di cura è un fenomeno di encomiata eccezionalità,” ha affermato. “Dare spazio all’ascolto del paziente e comprendere i suoi sintomi permette di espandere la capacità di cura.”

Emanuela ha poi voluto condividere anche l’ultimo scambio epistolare avuto con il suo medico, per mostrare pubblicamente il suo ringraziamento:

Email del 9 luglio 2024

Gentile Dottore,

ho lasciato trascorrere questo tempo per fornirle un aggiornamento più stabile. Pare che io stia bene. Ho atteso questo giorno per ringraziarla. Con la giornata di oggi sono trascorsi esattamente 12 mesi dal mio incidente.

Lei fa un lavoro complesso, ogni giorno si occupa di un numero straordinario di pazienti e questo fa parte della sua splendida professione a cui si dedica in maniera impeccabile. Tuttavia, quello che Lei ha fatto per me è stato davvero molto raro e degno di una grande nota di riconoscimento.

Come ben sa, la complicazione che ho avuto ha minato fortemente anche il recupero dal mio trauma personale. I pareri contrastanti ricevuti, appesantiti anche da prospettive catastrofiche, hanno decisamente minato la mia emotività a riguardo.

Il fatto di avere la sua disponibilità mi ha permesso di avere fiducia, di attendere, di credere che prima o poi si sarebbe sistemato tutto. Lei mi ha sempre risposto, c’è sempre stato e le assicuro che questo tipo di cura è estremamente rara soprattutto nelle condizioni e nel ritmo di lavoro che immagino una struttura ospedaliera richieda.

Si parla tanto di “empatia” e le assicuro che questo è un termine che nel contesto lavorativo è estremamente abusato e poco compreso. Ecco, io devo ringraziarla per la sua empatia, talmente tanto che ci ho creduto sempre, talmente tanta che poi alla fine sono guarita.

Non mi dilungo ulteriormente, ma ci tenevo davvero a riconoscerla e questa è la cosa più importante che decido di fare in questo particolare anniversario.

Un grande saluto

Emanuela Chirollo

La risposta del medico non si è fatta attendere:

Gentile Signora Chirollo,

La sua email mi ha fatto molto piacere. Ricordo perfettamente il suo caso e le difficoltà che ha dovuto affrontare. Sono felice di aver potuto esserle d’aiuto e di averle dato la fiducia e il supporto necessari per superare questo momento delicato.

La sua testimonianza mi conferma che l’empatia e l’ascolto sono elementi fondamentali per costruire un rapporto di fiducia medico-paziente davvero efficace.

Le auguro tutto il meglio per il futuro.

Cordiali Saluti

Questa storia di cura e dedizione evidenzia come la professionalità unita all’empatia possa fare la differenza nel percorso di guarigione di un paziente.

Laura San Brunone

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