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Santorso. La viabilità non si tocca, bocciate le rotonde sulla provinciale

Bocciata in consiglio comunale la richiesta del gruppo di minoranza di Santorso di posizionare due rotonde al posto dei semafori lungo la provinciale SP 350.

“Puntare sulla viabilità su rotaia e organizzare shuttle e navette per incentivarla, agendo con criteri sovracomunali, in modo da ridurre le emissioni in atmosfera è la motivazione primaria che la maggioranza ha portato come motivazione per il no”, ha spiegato Gabriele Facci, capogruppo della Civica per Santorso. Non ci sarà quindi nessuna modifica alla viabilità. Vista l’adozione al Paesc (il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia), secondo i consiglieri di minoranza Facci, Giuseppe de Marchi, Lucia Dalla Guarda e Mariluccia Grasselli, garantire la scorrevolezza del traffico su motore, evitando le soste ai semafori, sarebbe stato il modo ideale per contribuire alla tutela dell’aria.

Ma dalla maggioranza non sono mancate le proposte e le motivazioni per il no, prime tra tutte l’ipotesi di posizionare semafori ‘intelligenti’ agli incroci e l’analisi dei dati forniti dalla Polizia Locale, da dove emerge che una rotonda lungo la Sp 350 non diminuirebbe la possibilità di incidenti. Senza contare la preferenza di utilizzare il milione di euro, ipotizzabile per la spesa, per il recupero di Villa Rossi.

La pensa in modo diverso però il gruppo di opposizione, che considera la ferrovia o la metropolitana di superficie inadatta al contesto, in quanto “il traffico lungo l’asse Piovene-Schio, che attraversa Santorso, è pendolare e in minima parte indirizzato a Vicenza come meta finale. Inoltre è demagogico pensare che le persone che lavorano e hanno necessità di ottimizzare il tempo nei piccoli spostamenti quotidiani possano valutare di usufruire in maniera continuativa degli shuttle. Va considerato che una rotonda, per sua natura, implica lo scorrimento del traffico, non prevedendo, salvo la dovuta precedenza, l’arresto imposto al veicolo come nel caso di semaforo rosso – hanno sottolineato i consiglieri motivando la loro richiesta – Pertanto, nei momenti in cui la SP350 è congestionata nella direttrice Piovene-Schio, una rotonda riuscirebbe almeno ad assicurare il transito anche lungo l’asse Z.I.-Centro di Santorso, cosa molto più difficile con un semaforo, per lo più ‘intelligente’, che potrebbe dare priorità di scorrimento solamente alla direttrice Piovene-Schio, notoriamente più trafficata. Il senso della nostra mozione – hanno concluso Facci, de Marchi, Dalla Guarda e Grasselli – era quello di riconsiderare tutta la viabilità, anche in ottica di percorsi pedonali in sicurezza e piste ciclabili sovra comunali, ciò comporrebbe inevitabilmente di considerare la realizzazione di un sottopasso di attraversamento della Sp350 proprio in prossimità delle rotonde”.

L’idea per una nuova viabilità ed il recupero di Villa Rossi

“L’occasione di metter mano agli incroci sarebbe perfetta per un intervento radicale – sostengono i consiglieri di Civica per Santorso, che non ha risparmiato alla maggioranza una frecciatina sull’uso di fondi che sarebbero potuti essere usati per il recupero di Villa Rossi – Qualora ci fosse stata la volontà politica ed il recupero di Villa Rossi fosse stata intesa come una priorità, si potevano destinare per Villa Rossi i soldi che sono stati invece, a nostro avviso, infruttuosamente spesi nel progetto Life Beware, nei termini di studi e consulenze sulle acque. In ogni caso rileviamo che, anche se fosse una questione prettamente economica, una rotonda mediamente costa tra i 360mila euro ed i 420mila euro, soldi che in questo caso metterebbe in gran parte la Provincia visto che si tratta di una strada provinciale (Sp350), così come è avvenuto per la pista ciclabile di collegamento all’ospedale. In virtù di quanto sopra la minoranza si chiede quali siano le reali motivazioni per cui in tutti i comuni si propende per la sostituzione dei semafori con rotonde, anche dove non ci sono oggettivamente le medesime nostre necessità, ad esempio snellire il traffico e ridurre l’impatto ambientale dell’inquinamento, mentre a Santorso si persegue nella politica del semaforo con l’effetto di avere un aumento dell’ingombro del traffico, auto ferme con motore acceso e relativo inquinamento atmosferico, con conseguente spreco di tempo e denaro per la collettività”.

di Redazione Altovicentinonline