Gabriele Facci, consigliere di minoranza del comune di Santorso, ha deciso di rompere il silenzio e replicare al sindaco Franco Balzi in merito a quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio Comunale. In un’intervista esclusiva al nostro giornale, Facci ha contestato il comportamento del Sindaco, accusandolo di aver negato alla minoranza la possibilità di replicare alle dichiarazioni fatte durante l’assemblea.
Secondo Facci, durante l’ultimo Consiglio Comunale dove si votava il bilancio, aliquote delle addizionarie IRPEF e IMU, per le quali la minoranza ha votato contro, ma soprattutto il discorso si è poi centrato sulla presentazione dal gruppo di minoranza di una mozione sul polo dell’infanzia e una interpellanza sulla palestra del Timonchio.
Facci sostiene che il sindaco Balzi avrebbe monopolizzato l’attenzione con un intervento di 11 minuti, presentando la sua versione definitiva senza permettere replica. Il consigliere di minoranza ha espresso il suo dissenso, sottolineando la mancanza di democraticità nell’atto del sindaco, affermando: “Non dare possibilità alla controparte di replicare non è molto democratico, questo genere di intervento non andava fatto in ultima istanza durante quella interpellanza, lo dico serenamente. Questo si fa durante un dibattito.”
Facci ha poi deciso di replicare punto per punto alle domande e alle accuse mosse dall’esponente di maggioranza. Il sindaco Balzi aveva infatti criticato la minoranza per le quattro interpellanze, due mozioni, e le richieste di accesso agli atti, definendo gli articoli sui giornali come “allarmisti”. Facci, nel rispondere, ha difeso il diritto della minoranza di presentare proposte, dichiarando: “Questa è la democrazia. Come minoranza abbiamo il diritto di fare tutte le mozioni che ci sembrano giuste.”
Il consigliere di minoranza ha poi sottolineato che il lavoro del gruppo è finalizzato al controllo e al rispetto delle esigenze dei cittadini che li hanno votati: “Siamo a servizio dei cittadini e lavoriamo per voi. Voi avete il dovere di rispondere alle nostre esigenze. Non dare possibilità di replicare in aula non è corretto.”
Rispondendo alle domande precise del sindaco sul polo dell’infanzia, Facci ha chiarito: “Non capiamo perché è stata fatta questa scelta. La complessità di questo appalto e degli 11 milioni che arrivano dal PNRR, Abbiamo sempre avuto un atteggiamento collaborativo. Gli altri progetti li abbiamo verificati e controllati ma non abbiamo mai detto nulla, come ad esempio sulla riqualificazione del parco di Villa Rossi, sull’adeguamento sismico del municipio e altri progetti. Stiamo controllando tuttora il Life Beware, ma per il resto ci siamo limitati a dire la nostra sul polo dell’infanzia, di fatto un cantiere più importante che abbiamo.”
Sul tema delle presunte illazioni di abusi e interessi sul polo dell’infanzia, Facci ha ribadito: “Mai fatta nessuna illazione, mai pensata. Non siamo così sprovveduti da pensare che questa maggioranza sia in grado di fare abusi su un cantiere di 6,5 milioni di euro, non lo fanno e non ne sono in grado. Mai pensato.”
Rispondendo alla domanda del sindaco sulla rilevanza del polo dell’infanzia, Facci ha dichiarato: “Non abbiamo mai detto che non è giusto per i cittadini di Santorso adeguare l’asilo e il nido alle esigenze dei bambini di oggi e domani. Abbiamo detto che non è giusto chiudere le scuole elementari del Timonchio e raggrupparle alla Zanella. Questo perché fare il sindaco equilvale ad interpellare i bisogni di una comunità. Come il sindaco Valter Orsi che si è sempre battuto contro la chiusura delle scuole elementari a Sant’Ulderico del Tretto, perché preserva gli interessi della comunità dei Tretti. E questo va al di là degli interessi del provveditorato agli studi. Per noi a Santorso c’è interesse nel tenere una scuola al Timonchio e mantenere una scuola in centro, anche perché le dinamiche di flussi di bambini che ci hanno prospettato non sono quelle.”
Facci ha anche affrontato il tema delle nascite, respingendo l’idea di un calo demografico catastrofico: “Non è vero che bambini ne nascono sempre meno. Se dessimo strutture adeguate, anche i genitori sarebbero più incentivati nel fare figli.”
Sulla questione degli investimenti, Facci ha sollevato dubbi sulle motivazioni dietro la scelta del sindaco: “Un sindaco non corre dietro agli investimenti fini a se stessi o ai contributi solo per portare un contributo a casa, ma solo se serve quel bando alla comunità. Dichiarare 11 milioni di euro per finanziamenti come bravissimi a richiedere soldi, starei molto attento.”
Il consigliere di minoranza ha suggerito alternative per l’utilizzo dei fondi, sottolineando: “Si poteva, accedendo al 50%, mettere mano in modo davvero importante alla Villa Donà e alla Villa Luca. Strutture vecchie e inadeguate che avrebbero potuto essere preservate con quei fondi. Inoltre con il polo dell’infanzia non avremo più parchi storici.”
Facci ha concluso la sua risposta alla domanda del sindaco sulla collaborazione della minoranza con un’affermazione decisa: “Ci siamo adoperati in ogni modo per essere sicuri che il contributo ci venga erogato al 100% alla rendicontazione di fine cantiere, cosa nettamente diversa. Se poi andrà tutto bene saremo felici, ma si deve essere coerenti per il bene del paese. La discussione con la maggioranza non c’è mai stata.”
Infine, riguardo alle dichiarazioni del sindaco sull’approccio della minoranza alla vicenda, Facci ha preso le distanze da qualsiasi accusa di strumentalizzazione in vista delle prossime elezioni: “Prendo le distanze dalle dichiarazioni del sindaco sul fatto che tutta questa vicenda sia stata montata ad arte dalla minoranza in virtù della prossima scadenza elettorale. Abbiamo sempre fatto minoranza in aula. In 42 consigli comunali in cui ho partecipato tra interpellanze, mozioni, interrogazioni, abbiamo presentato e discusso 42 atti. Abbiamo discusso in aula, non sui social come ci accusate.”
Al termine Facci ha ribadito il suo disappunto per la mancanza di collaborazione: “Ci piacerebbe collaborare con voi per il bene del paese. Ci sta a cuore, la vostra è una falsa affermazione. Siete voi che non ci avete mai voluto ai tavoli di concertazione. La notizia del polo dell’infanzia ci è arrivata dalla pubblicazione sull’albo pretorio della delibera di giunta. Avete convocato le maestre sentendo le loro istanze, pareri per altro a loro dire poco presi in considerazione. Avete convocato la parrocchia, la rappresentante dei bambini che è stata eletta per gestire il rapporto con le maestre, non per gestire questo. Avete convocato tutti tranne la minoranza.”
Laura San Brunone