Tre grandi sacchi neri dell’immondizia pieno di cibo commestibile sono stati trovati abbandonati in zona industriale a Santorso. Sdegno tra chi ha notato e immortalato il fatto e la diffusione delle immagini dei pacchetti di pasticcio, verdure e carne, non scaduti e regolarmente utilizzabili, ha fatto gridare all’incivilità.
“Si tratta di un caso isolato e di colpevoli che al momento non siamo riusciti ad identificare e non ha nulla a che fare con la gestione comunale in supporto alle famiglie”, ha commentato il sindaco Franco Balzi, rammaricato per l’episodio, che ora è al vaglio dei tecnici per valutare, a monte, di chi sia la responsabilità.
A Santorso sono 40 le famiglie che vengono costantemente aiutate dal Comune a causa di problemi economici e la gestione delle emergenze è accurata, affidata alla cooperativa Verlata, che si incarica di ritirare il cibo dalla distribuzione per destinarlo e distribuirlo tra chi ne ha bisogno.
Nel caso del cibo trovato a Santorso, “Era tutto cibo che fa capo ad un marchio specifico ma non c’era solo cibo nei sacchi – ha spiegato Balzi – Forse era di qualcuno che lo ha ricevuto e se ne è liberato in modo vergognoso. E’ stato depositato in un fossato e lasciato lì, quando sarebbe potuto servire a qualcuno che ne ha bisogno. Un grande peccato, è una sofferenza vedere sprecare il cibo”.
A Santorso, come in altri Comuni, è l’amministrazione stessa ad avere attivato, in collaborazione con la cooperativa Verlata, un sistema di raccolta delle eccedenze alimentari, per destinarle a famiglie o a persone in difficoltà.
“Un sistema molto controllato – ha precisato Balzi – C’è dietro un grande lavoro di recupero e di distribuzione a persone individuate dai servizi sociali. Nel caso specifico delle borse abbandonate, non è possibile che tutti quei prodotti siano stati destinati ad una singola persona e l’abbandono non coincide nemmeno con il periodo di raccolta delle eccedenze alimentari, che ha scadenza regolare”.
Il progetto R.e.b.u.s. della Cooperativa Verlata
650 tonnellate di cibo raccolto dalla grande distribuzione nel 2018 e 700 tonnellate dai produttori. Sono i numeri relativi al 2018, superati abbondantemente nel 2019, che già ad agosto aveva raggiunto i valori dell’anno precedente.
Aiutare il prossimo, un tema sempre più sentito nella società odierna.
“Facciamo periodicamente un censimento, per essere precisi nella destinazione dei prodotti – ha continuato Barichello – Ogni associazione ha in carico dai 15 ai cento nuclei famigliari e alla fine, in provincia di Vicenza, ci sono tra le 3mila e le 5mila persone destinatarie di prodotti alimentari. E’ molto apprezzato il prodotto fresco, che per ovvi motivi è difficile reperire tra le eccedenze della grande distribuzione. Così come è complicata la catena del latte. Ma ce la facciamo. Siamo organizzati nella raccolta, due volte la settimana dalla grande distribuzione e ogni 2 settimane dai privati. Per noi è un lavoro – ha concluso Barichello – ma è anche una grande soddisfazione, perché ci rendiamo conto che ci sono molte persone che necessitano di aiuto. Il nostro compito è annullare lo spreco e recuperare cibo buono per destinarlo a chi non può acquistarlo”.
Anna Bianchini