“La squadra compatta della sanità veneta ha vinto ancora, anche sui conti. Non ce li siamo fatti da noi, ma sono stati valutati euro per euro dal Tavolo Ministeriale Adempimenti per l’Istruttoria del Bilancio consuntivo 2016, effettuata nel luglio 2017, che si conclude attestando che la regione Veneto presenta a conto consuntivo 2016 un avanzo di 13 milioni 729 mila euro”.

Ne dà notizia, “con soddisfazione e anche un po’ d’orgoglio”, il presidente Luca Zaia, dopo che la giunta regionale ha ricevuto e formalizzato gli esiti del sempre più difficile esame sui conti sanitari delle Regioni, effettuato da uno specifico Tavolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La valutazione nazionale avviene di solito entro l’estate dell’anno successivo a quello preso in esame.

“Mentre manovre più politiche che tecniche, e comunque tecnicamente inspiegabili – aggiunge il Governatore – vorrebbero escludere il Veneto dalla Regioni benchmark in sanità, il Veneto mette a segno un’accoppiata storica, abbinando i conti in attivo con il primo posto in Italia, appena riconosciutoci dal Ministero della Salute, per la capacità di erogazione dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza che, per legge e sulla base della Costituzione, tutte le Regioni sarebbero obbligate a garantire ai loro cittadini”.

“Il tutto – fa notare il Governatore – senza tasse, unici in Italia a non aver introdotto, e non lo faremo nemmeno quest’anno, l’addizione regionale Irpef sulla sanità, il che significa che sul podio, con i conti in attivo, la promozione sui LEA, zero tasse, la sanità veneta vince la medaglia d’oro, quella d’argento e anche quella di bronzo. Senza dimenticare  i sostanziosi progressi nella tempestività dei pagamenti ai fornitori che nel 2016 siamo arrivati a pagare fino a 12 giorni prima rispetto alla scadenza prevista”.

luca zaia

“Vittoria di squadra”
“Il primo pensiero è comunque un grazie corale – dice Zaia – che accomuna davvero tutti: i veneti che ci hanno seguito in un profondo cammino di riforma e riorganizzazione, che non è finito, ma che ha già dato grandi risultati; il mio Assessore Coletto, il Direttore Generale Domenico Mantoan e tutto il team dei tecnici regionali dell’Area Sanità e Sociale; la Giunta e il Consiglio regionale, la maggioranza che ci sostiene, sempre capaci di trovare soluzioni valide per i veneti; i Direttori Generali ai quali chiediamo e chiederemo moltissimo ancora; tutto il personale, sanitario e amministrativo, che collabora ogni giorno all’attuazione delle scelte e della programmazione, spesso gettando il sapere scientifico e il cuore ben oltre i doveri contrattuali”.

Anche quest’anno, la promozione è arrivata attraverso diverse linee d’azione, come la redazione di Piani di rientro per le Aziende più in difficoltà, l’attuazione di politiche di contenimento dei costi evitando di incidere sui servizi, la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse impiegate, assegnando ai Direttori Generali obbiettivi e indicatori di performance, utilizzando con prudenza e visione di lungo respiro la quota di Gestione Sanitaria Accentrata che ogni anno il Riparto del Fondo Sanitario Nazionale assegna alla Giunta.

Sanità veneta: 13,7 mln di avanzo nel 2016
Nell’anno valutato dal Ministero, alcune aziende sanitarie venete hanno chiuso con perdite d’esercizio pari a 219 milioni 851 mila euro, altre con un attivo di 3 milioni 680 mila euro., per una perdita di esercizio aggregato di 216 milioni 170 mila euro. Ciò a fronte di un utile della Gestione Sanitaria Accentrata in capo alla Giunta regionale pari a 233 milioni 581 mila euro. L’utile di esercizio consolidato è stato quindi fissato dalla Regione in 17 milioni 410 mila euro, poi ridotto a 13 milioni 729 mila euro sulla base delle severe verifiche effettuate dal Ministero competente.

Le perdite aziendali sono state coperte con gli utili GSA 2016 per 170 milioni 109 mila euro e per 49 milioni 741 mila euro con fondi patrimoniali già contabilizzati nel bilancio GSA 2016. In particolare, si tratta della quota parte del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze 2015, pari a 20 milioni 368 mila euro; degli accantonamenti effettuati dalla GSA 2015 pari a 24 milioni 600 mila euro

Secondo i tecnici della Regione, la copertura delle perdite aziendali 2016 tramite i fondi patrimoniali per 49 milioni 741 mila euro ha escluso la necessità di ricorrere agli utili 2016 per l’importo corrispondente. Pertanto, all’utile consolidato 2016 attestato dal Ministero, pari a 13 milioni 729 mila euro, vanno sommati gli ulteriori 49 milioni 741 mila euro, il che porta l’utile consolidato 2016 a 63 milioni 471 mila 680 euro e 47 centesimi.

Di questi, 30 milioni sono destinati al rimborso dei prestiti tra Aziende previsti e autorizzati dalla Giunta fin dal 2014 con la delibera nr. 1374; gli altri 33 milioni 471 mila euro vengono riclassificati nella voce “Patrimonio Netto dell’Azienda Zero” (nata con la riforma dell’ottobre 2016) e verranno così utilizzati: 20 milioni di euro come investimento per la ristrutturazione dell’ospedale Codivilla di Cortina e 13 milioni 471 mila euro a disposizione per il finanziamento degli investimenti secondo le priorità individuate dalla Commissione Regionale per gli Investimenti in Tecnologia e Edilizia Sanitaria.

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Coletto: “Un miracolo, dopo taglio fondi nazionali”
Con i tagli nazionali e i maggiori costi ai quali siamo andati incontro negli ultimi anni, se non è un miracolo, poco ci manca. Non solo chiudiamo i conti con un vistoso avanzo, ma troviamo anche il modo di finanziare con 20 milioni la promessa di rilanciare il Codivilla di Cortina e con altri 13 milioni 471 mila euro nuovi investimenti in tecnologie d’avanguardia. I molti quotidiani detrattori hanno di che riflettere”.

Così l’Assessore alla Sanità della Regione commenta l’importante avanzo nel bilancio della Sanità riconosciuto al Veneto per il 2016, al termine dell’istruttoria di controllo effettuata nel 2017 dal Tavolo Ministeriale Adempimenti che valuta l’andamento dei conti sanitari delle Regioni italiane.

Non è per trionfalismo che parlo di miracolo – aggiunge Coletto – ma perché ho ben chiaro qual è stato l’andamento degli ultimi anni nell’assegnazione dei fondi nazionali alla sanità. La Corte dei Conti ha accertato che, dal 2010, lo Stato ha tagliato alle cure ben 25 miliardi di euro, il che, per il Veneto, significa più di due miliardi in meno in sette anni”

L’utile contabile ha di per sé una grande rilevanza – aggiunge Coletto – ma assume un significato del tutto particolare se solo teniamo conto che è stato ottenuto senza tagli reali ai servizi, senza imporre l’Irpef regionale, investendo sul rilancio di ospedali come Chioggia e Castelfranco, tenendo aperti i punti nascita anche dove il Governo li avrebbe voluti chiudere; investendo circa 70 milioni l’anno in nuove tecnologie, potenziando le reti cliniche, realizzando un vasto programma di informatizzazione, facendo crescere l’emergenza-urgenza e il Suem 118 che tutta Europa ci invidia e studia, spingendo al massimo la lotta contro il tumore con la creazione della Rete Oncologica Veneta, delle Breast Unit per le donne malate di cancro al seno, il potenziamento del Registro Tumori del Veneto che oggi è il più grande d’Italia, raggiungendo nuovi record sui trapianti e sulle donazioni di organi e tessuti, erogando in toto i farmaci ad alto costo”.
Tutti obbiettivi – conclude Coletto – perseguiti e raggiunti, in tutto o in parte, senza mai perdere di vista la necessità di far quadrare i conti, come si fa in ogni famiglia con la testa sulle spalle, e la sanità veneta per certi versi è come una famiglia, composta prima di tutto da uomini e donne in camice e da amministratori che, me lo si lasci dire, cercano ogni giorno di sbagliare il meno possibile, perché la perfezione non è di questo mondo”.

di Redazione AltovicentinOnline

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