Il Veneto sfonda i 7mila contagi e il presidente Luca Zaia prende ancora una volta posizione dicendosi contrario alla quarantena vaccinati e favorevole ai tamponi solo per i sintomatici.
“I no vax sono il 13%, ma in terapia intensiva sono oltre l’80%, segno che i vaccini funzionano eccome”, ha spiegato il governatore.
Il Veneto conquista il record di positivi da inizio pandemia. Sono 7.403 i casi registrati nelle ultime 24 ore, un dato mai segnato in 22 mesi di battaglia quotidiana contro il Covid.
Secondo il report della Regione Veneto salgono infatti a 617.653 gli infetti dall’inizio della lotta al virus. Le vittime sono 29, toccando quota 12.3336. I pazienti attualmente positivi si attestano a 75.971. In compenso cala la pressione negli ospedali: i malati Covid ricoverati sono 1.164 (-49) in area medica, e 170 (-7) in terapia intensiva.
“L’ospedalizzazione è un terzo del periodo peggiore: in terapia intensiva almeno l’80% dei ricoverati non sono vaccinati, mentre nelle corsie abbiamo circa 1.200 pazienti, e uno su due non è vaccinato – ha commentato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto – Ricordo che i non vaccinati rappresentano solo il 13% della popolazione”.
Il governatore insiste sulla necessità di modificare in tempi brevissimi il modello sin qui adottato per vaccini e quarantene, per evitare le code sempre più lunghe ai punti di prelievo ma anche per rendere più efficiente, in questa fase particolare di espansione della variante Omicron, l’intero sistema. L’idea è quella di “mettere in quarantena i positivi ma non i vaccinati, soprattutto quelli che hanno già la terza dose”. Ma non solo. “Quando c’è un contatto da mettere in quarantena – ha aggiunto Zaia – si parta dal presupposto che non si deve fare il tampone, che deve essere destinato, con questi numeri, al contatto che è sintomatico”.
Con l’anticipazione prevista delle vaccinazioni, se non si interviene sui tamponi il sistema rischia il collasso. “Il Veneto è pronto a somministrare le terze dosi dopo il via libera dato dal generale Figliuolo all’inoculazione booster dopo quattro mesi. Noi partiamo in tempo reale – ha assicurato Zaia – Figliuolo ha detto che aveva intenzione di dare l’ok per il 10 gennaio. L’anticipazione al quarto mese per la dose booster e della durata del super green pass a sei mesi porta a noi a fine febbraio 2 milioni di persone potenziali da vaccinare. Però – ha evidenziato – ricordando i rischi che sul mercato non si riesca più a reperire reagenti e materiali, perchè questo avvenga bisogna assolutamente che si modifichi questa storia dei tamponi. Io non posso accettare che si vedano chilometri di code in strada – ha concluso Zaia – sapendo che parte di questa attività, con questa circolazione del virus e con queste caratteristiche, rischia di essere inutile”.
fonte Ansa